“La revisione delle concessioni di impianti sportivi per l’impatto del Covid-19: un metodo operativo in caso di assenza del PEF”.E' il titolo dell'articolo che Azienditalia Enti locali ha pubblicato, a metà ottobre, sul n. 10 della rivista “mensile di organizzazione, bilancio, gestione e controllo degli enti locali”. Per ulteriori informazioni sul testo è online il sito: www.edicolaprofessionale.com/azienditalia
Nel 10° numero, l'articolo che qui viene preso in esame è quello dei due autori: Fabio Poggio e Attilio Tollis che sono funzionari del Comune di Milano; Fabio Poggio è Funzionario A.P. Direzione Lavoro, Giovani e Sport e Attilio Tollis è Funzionario A.P. Direzione Bilancio e Partecipate.
Le opinioni riportate nell'articolo, si sottolinea, rispecchiano le idee degli autori e non impegnano in alcun modo l'istituzione di appartenenza degli autori. Attilio Tollis scrive su una parte del tema che è anche ben poco sorvegliato e occupato: “Ieri la rivista Azienditalia Enti locali ha pubblicato l’articolo, a firma Fabio Poggio e mia, che di fatto descrive il metodo che abbiamo utilizzato per concedere ai concessionari in uso degli impianti sportivi comunali (più di 50 soggetti) la proroga contrattuale entro i limiti di 3 anni previsti da uno dei decreti emergenziali in epoca COVID".
"Questo metodo è stato applicato a tutti gli operatori che avevano ottenuto l’affidamento dell’impianto in concessione d’uso senza un piano economico-finanziario. A settembre dello scorso anno Azienditalia ha pubblicato un nostro articolo che descrive invece il metodo applicato per riequilibrare le concessioni da Codice dei Contratti, affidate con PEF, a seguito dell’impatto del COVID-19”.
Sul tema dei riequilibri dei PEF continua poi Attilio Tollis: “Questo tema del riequilibrio dei PEF delle concessioni è ben poco presidiato (per quanto concerne le modalità di effettivo intervento sui PEF) e da quello che vedo in giro è forte il timore che affidamenti, pur avvenuti secondo il modello della concessione, a seguito di erronei interventi sul PEF, rischino di assumere di fatto connotati dell’appalto".
"Né ANAC né MEF-RGS né DIPE-NARS per ora sono intervenuti con linee guida e modelli operativi (quelle che DIPE-NARS ha predisposto tempo all’incirca un anno fa in realtà sono solo linee-guida che forniscono indicazioni su come presentare la richiesta di parere al NARS sul riequilibrio del PEF). Non mi sembra un tema di poco conto considerato il numero (crescente) di operazioni di PPP che le PP.AA. avviano e la durata degli affidamenti che rende probabile l’eventualità di riequilibrio del PEF in corso di esecuzione dei contratti”, conclude così Tollis.
"Questo metodo è stato applicato a tutti gli operatori che avevano ottenuto l’affidamento dell’impianto in concessione d’uso senza un piano economico-finanziario. A settembre dello scorso anno Azienditalia ha pubblicato un nostro articolo che descrive invece il metodo applicato per riequilibrare le concessioni da Codice dei Contratti, affidate con PEF, a seguito dell’impatto del COVID-19”.
Sul tema dei riequilibri dei PEF continua poi Attilio Tollis: “Questo tema del riequilibrio dei PEF delle concessioni è ben poco presidiato (per quanto concerne le modalità di effettivo intervento sui PEF) e da quello che vedo in giro è forte il timore che affidamenti, pur avvenuti secondo il modello della concessione, a seguito di erronei interventi sul PEF, rischino di assumere di fatto connotati dell’appalto".
"Né ANAC né MEF-RGS né DIPE-NARS per ora sono intervenuti con linee guida e modelli operativi (quelle che DIPE-NARS ha predisposto tempo all’incirca un anno fa in realtà sono solo linee-guida che forniscono indicazioni su come presentare la richiesta di parere al NARS sul riequilibrio del PEF). Non mi sembra un tema di poco conto considerato il numero (crescente) di operazioni di PPP che le PP.AA. avviano e la durata degli affidamenti che rende probabile l’eventualità di riequilibrio del PEF in corso di esecuzione dei contratti”, conclude così Tollis.
Nessun commento:
Posta un commento