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29.11.11
Il Saluto di Sora a Don Domenico Del Vecchio. Domenica 27 novembre è stata celebrata una messa in ricordo di Silvio Corona
Mi scrive Gianni Fabrizio: "Ti mando l'articolo che feci per Avvenire in ricordo di don Domenico Del Vecchio. Per un ulteriore mio omaggio al parroco di S. Silvestro. Spero che ti faccia piacere. Ho visto che sei stato l'unico a segnalare l'anniversario della Sua scomparsa". Domenica 27 novembre inoltre è stata celebrata una messa in ricordo di Silvio Corona, Vigile del Fuoco Medaglia d’Oro al Valore Civile. E’ stato ricordato, a 10 anni della scomparsa, nella chiesa di San Domenico Abate alle 17.
Si è spento a 77 anni. Il Saluto di Sora a Don Domenico Del Vecchio. L’omaggio di mons. Filippo Iannone e il ricordo dei vescovi Lorenzo Chiarinelli e Luca Brandolini.
L'articolo è di Gianni Fabrizio:
“Mons. Domenico Del Vecchio è stato un punto di riferimento importante per molti sacerdoti, come docente e negli altri uffici ricoperti nel nostro seminario, ne ha accompagnato il cammino di formazione e li ha aiutati ad irrobustire la loro vocazione. I parenti, i fratelli e i nipoti, soffrono per la scomparsa di una persona cara. E anche voi fratelli e sorelle, in modo particolare voi della comunità di S. Silvestro, che lo avete avuto come parroco per circa 7 lustri, e tanti altri fedeli, che lo hanno conosciuto, siete tristi perché siete stati privati di un padre nello spirito che ha sostenuto con la sua lunga attività sacerdotale, il vostro cammino di fede, vi ha aiutato a crescere nella comunione con il Signore”. Queste le parole, tra le altre, espresse da mons. Filippo Iannone per fare memoria di don Domenico Del Vecchio. E a lui si sono anche aggiunte le espressioni di cordoglio e di vivo ricordo dei vescovi Lorenzo Chiarinelli e Luca Brandolini con un loro messaggio.
Era gremita la chiesa di S. Restituta per l’ultimo saluto a don Domenico Del Vecchio. Questa Città intera e la Diocesi che Lui ha tanto amato, Gli hanno voluto dimostrare stima, gratitudine e affetto. Don Domenico Del Vecchio si è spento, alle quattro del mattino del 23 novembre 2099, all’età di 77 anni. Era nato a S. Vincenzo Valle Roveto (L’Aquila), a pochi chilometri da Sora, il 6 luglio 1932. Molteplici le sue attività, le sue testimonianze e i suoi impegni sacerdotali fin dall’ordinazione, avvenuta il 16 marzo 1957, a Roma in S. Giovanni in Laterano.
E’ stato cappellano di diverse zone: alla Valpara nella chiesetta della Madonna della Salette, a S. Vincenzo, a S. Rosalia,nella chiesa di S. Francesco, di S. Silvestro e a S. Rocco.
Ha coperto l’incarico di vicerettore ed economo del Seminario, dove ha pure insegnato Lettere; assistente interdiocesano della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Abate – parroco a Sora di S. Silvestro Papa, dal 1966 al 2000. Cancelliere della Curia e responsabile della pagina diocesana di “Avvenire7” nel 1994. Esperto in attività musicali, suonava l’organo e la fisarmonica e fu il fondatore della Corale Polifonica di “S. Silvestro Papa”, la cui attività continua ancora oggi e che lo ha accompagnato durante la cerimonia funebre. Molto significativa ed apprezzata la sua passione di “giornalista”. Iscritto all’ordine dei “Pubblicisti”, ha fondato il mensile “Vita Parrocchiale”, che in seguito ha generato “Vita Sorana”.
Vita Parrocchiale, all’inizio, era rivolta alla sola parrocchia di S. Silvestro, che è una porzione di Sora e perciò non poteva ignorare gli altri avvenimenti cittadini. Per questo vi comparve, prima timidamente, poi in forma sempre più sostanziosa la rubrica “Vita Sorana” che poi, si trasformò in una vera e propria rivista a sé. La rivista crebbe subito nelle pagine e nei contenuti. Seguitissima e sempre attenta ai problemi sociali del territorio, è stata pubblicata ininterrottamente dal 1973 al 1996. Si era rivelato un efficace mezzo di unione e di comunicazione tra la terra di origine ed i sorani all’estero, soprattutto per quelli residenti in Canada, Francia, Germania, Australia e Africa. Non c’era parte del mondo che non venisse raggiunta da almeno una copia della rivista sorana. “Arriva anche in Cina”, affermava don Domenico, soddisfatto. Con i giornalisti pubblicisti locali, collaboratori stretti e fondamentali di “Vita Sorana”: Gino Dell’Unto, Gioberto De Gregoris, Giovanni Magnone insieme all’avv. Domenico Di Passio, a Carmine Alonzi e a don Mario Zeverini, è stato l’animatore dell’ “Associazione Sorana della Stampa”. Capì subito l’importanza della comunicazione sociale e si appassionò al mondo delle radio private, fin dal loro apparire. Così dette vita a radio “So. Ra.”, Sorella Radio, che ottenne altissimi indici di ascolto, specialmente, al mattino, con il “notiziario del giorno dopo”. Proverbiali furono le trasmissioni di curiosità e di cultura , tenute in collaborazione con l’altro indimenticabile sacerdote, don Ottavio Scaccia. Molto importante e determinante fu il suo impegno con i giovani. Ebbe l’incarico di assistente ecclesiastico di attivissimi gruppi di scouts. Soprattutto è stato parte viva dell’Associazione “Fede e Lavoro”.
L’Associazione , nell’ambito dell’Azione Cattolica parrocchiale di S. Silvestro, ha sempre raccolto i giovani delle popolari zone cittadine di S. Silvestro, S. Rocco e “Cancéglie”, aprendo le porte anche ai tanti altri ragazzi delle varie zone di Sora, affascinati da questa esperienza coinvolgente, fresca e nuova ed unica del suo genere. Insieme ai tanti collaboratori laici promuoveva la formazione cristiana e sociale delle decine e decine di giovani che la frequentavano.
Intere generazioni di sorani si sono formate in tutti i sensi, sotto il simbolo della “Fede e Lavoro”. A rappresentarla ai funerali abbiamo notato, fra i tanti, i volti commossi di Enrico Ferri, Santino Bilancetti, Gabriele Pescosolido e dell’ex presidente del CSI circoscrizionale di Sora, Aldo Di Poce.
Ancora oggi è molto vivo il ricordo, fra tantissimi adulti, uomini e donne, degli insegnamenti, della crescita e della maturazione umana, culturale, civile e cristiana, radicata in loro, in quel periodo, soprattutto tra gli anni 60 e 70, per merito di don Domenico. La “Fede e Lavoro” si è anche distinta, allora, nelle attività del calcio e del basket maschile e femminile, organizzate dal Centro Sportivo Italiano, formando atleti di valore, cittadini consapevoli ed esemplari e madri e padri maturi. Spiccata, in don Domenico, è stata la difesa e la valorizzazione della “soranità”, lui abruzzese di nascita, che viveva, respirava e difendeva quotidianamente tra la gente e con la gente. Il suo, come ha sottolineato il fratello Salvatore, nel saluto e nel ringraziamento a nome della famiglia, nella chiesa di S. Restituta gremita, al termine delle esequie, è stato un vero e proprio “mal di Sora”.
Seguiva direttamente, per conto di “Vita Sorana”, al tavolo riservato alla stampa, molte sedute dei consigli comunali di Sora e ne relazionava le decisioni, con critiche e suggerimenti precisi e spesso acuti, attraverso gli editoriali, scritti sulle pagine della “sua” rivista, e letti poi anche dai microfoni della “sua” radio. Struggente e commovente anche il saluto rivoltogli da Alessandro Alonzi, a nome dei tanti giovani che Gli devono molto. ”Per molti giovani, ha detto Alessandro, sei stato padre, fratello,compagno,amico”.
Il sacerdote “don Domenico”, ha testimoniato la propria vocazione di servizio con grande disponibilità, fierezza di carattere, nobiltà d’animo, semplicità e umiltà, restando sempre fedele ai principi cristiani con il contributo dell’ esempio, della sua voce alla radio, della sua penna di giornalista, della sua ricchezza umana e soprattutto con il sostegno della forza del Vangelo. Grazie, per tutto questo, don Domenico".
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