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15.1.12
Il calore e il colore del feltro in "Calore di Feltro", il libro di Italo Vittorio Pisani
Il libro di Italo Vittorio Pisani presentato ai cittadini: “Calore di Feltro Politica, Fabbrica, Vicende e Personaggi del Secondo Novecento Isolano”. E’ stata, per Egidio Paolucci che ha moderato i lavori, un’assemblea con buona parte dei sindaci che si sono succeduti alla guida della città. Ben 15 o 16 sindaci che hanno preso la parola, tre generazioni di politici, “non si potevano salutare tutti”, per Paolucci, ma è stata una bella mattinata domenicale. Tre categorie temporali di amministratori con Nisio Pizzuti, Salvatore Fiorini, Cesare Natalizio, Enzio Bartolomucci, Giacomo Sperduti, Flavio Gabriele e Bruno Magliocchetti. Tutti presenti con le loro esperienze più significative. Poi sono arrivati le esperienze di Vincenzo Quadrini e Luciano Duro, che sono ora l’attualità. Una riunione nel segno del libro e del “feuto”. Una generazione che è cresciuta con l’odore e il colore del feltro. Si è ricordato il colore del feltro della “Ippoliti e Pisani” realizzato con lana Merinos che arrivava dall’Argentina. Il feltro ornato con nastro rosa presente in sala sul tavolo è stato portato da Paolucci, ha 50 anni e regalato quando si è sposato. Il feltro a Isola, e non solo, ha scaldato tutti a quel tempo “ora sono arrivati i piumoni”. A Isola del Liri non c’era pendolarismo, come oggi, le sirene suonavano alle 7.50 e con dieci minuti gli operai arrivavano in fabbrica. Ora la “Città-Fabbrica” non esiste più. E ora Isola si vuole riconvertire. È stato detto. Alcune battute iniziali: “Don Federico Mazza che dava una mano alla Democrazia Cristiana”. E di Italo Pisani: “Ogni volta che arrivava un sindaco nuovo arrivava una alluvione del fiume”. Un libro che ha messo assieme la storia e la cronaca di tanti anni della città. Dal 1945 al 2011. Italo Pisani che aveva già scritto un primo libro “Parlo alle Bàsole” sul sindaco Vincenzo Giovannone. Due libri dai titoli azzeccati. Tanti racconti riportati, in questo “Calore di feltro”, dal calore al colore del feltro, alla macchina continua fino alle “Palle dell’Isera”. “La macchina continua che oggi non continua più”, per Cesare Natalizio. Dal 1975 al 1985 ben 25 fabbriche chiusero con ben 3000-3500 lavoratori che si ritrovarono a spasso. Lo ha ricordato Paolucci. Cesare Natalizio protagonista nel secondo libro e con la rabbia di non aver potuto fare nulla per scongiurare queste chiusure e “per i feltri perduti”. Ora propone un incontro, un seminario per analizzare le cause storiche di questa crisi isolana. Si chiede se pure lui è responsabile. Ha chiaro però che non è stata colpa delle fabbriche che sono nate in Finlandia, ma la colpa è stata dei tanti politici a qualunque livello. Nel 1965 tutto il consiglio comunale era formato da tutti operai ma nel 1995 erano “spariti” c’erano tutti professionisti seduti nella sala consiliare. Lo ricorda Salvatore Fiorini, socialista, che nel ’65 fu eletto sindaco e col vicesindaco, per dieci anni, Dante Pantano, detto Bottino. C’era Romolo Campoli, segretario del partito. Nel 1989 arrivarono le “palle”, il tipo di illuminazione realizzata dal sindaco Flavio Gabriele che appena insediatosi andò a Roma con Luciano Duro per mettere in piedi il primo festival del blues. Poi arrivò il primo sindaco della Dc, il dottor Antonio Mainella nel 1990. La svolta storica per la città che era stata rossa da sempre. Nel 1992 c’è il sindaco Franco Natalizia (Psi), dopo le dimissioni di Mainella, con un monocolore socialista. Arriva poi un nuovo sindaco democristiano, Giuseppe Serapiglia, nel 1992, il 9 dicembre, col consiglio comunale che firma un documento per varare la nuova giunta. Si arriva così al primo sindaco di destra, il senatore Bruno Magliocchetti nel 1993. “Un corpo estraneo”, come lo ha chiamato Pisani. L’unica donna che ha guidato il comune è stata la dottoressa Anna Infante che è stata commissaria prefettizia: “ E’ arrivata in soccorso quando c’erano problemi”, nel giugno del 1993. La sua prima esperienza ora è alla decima perché è commissaria a Pofi. Dice che è rimasta colpita dal feltro con il nastro rosa e allora a Isola assunse dieci persone e a Pofi, oggi, con la crisi è riuscita ad assumere una sola persona. Una mattinata (nella foto della Pro Loco in alto) spesa bene, un dibattito interessante perché la proposta di Enzio Bartolomucci è quella di tornare a riunirsi per capire dove andare, perché per ora una prospettiva per la città ancora non c’è. Vincenzo Quadrini ha portato il saluto anche della Provincia, ha ricordato che le fabbriche non ci sono più e bisogna muoversi per dare una strada futura alla città. Approva il tavolo aperto a tutti per discutere cosa fare. Un libro importante per la città isolana che si vuole far arrivare a tutte le scuole. Questa mattina c'è stato un passaggio di testimone ai nuovi amministratori, al presidente del Consiglio comunale Caringi che è anche presidente dell'Asaci, al presidente della Pro Loco, Villa presenti in sala e agli altri. La proposta di Caringi è quella di costituire una associazione con tutti gli ex consiglieri e amministratori isolani perché c'è anche lo statuto comunale che lo dice.
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