19.1.12

C'era una volta la Dc. Intervento pubblico e costruzione del consenso nella Ciociaria andreottiana (1943 - 1979) (4)

Giulio Andreotti che sabato scorso 14 gennaio ha compiuto 93 anni, Senatore a vita e per sette volte presidente del Consiglio dei ministri, non voleva l'industrializzazione della provincia di Frosinone. Nel libro di Tommaso Baris si scrive anche delle tante lettere che i sindaci dell'epoca scrivevano al ministro per avere il punto luce, il campanile da restaurare, ecc.. La Dc è il partito della Chiesa e poi i vescovi, come si scrive, che vanno a benedire le fabbriche. E' quella di Baris una ricerca su due livelli con i partiti che si radicano sul territorio e la società che sta cambiando. C'è poi la capacità della Dc di inserirsi positivamente in questo discorso. Il giornale locale "La Gazzetta Ciociara" che nelle elezioni del '58 titola a tutta pagina: "E' il nostro candidato" con la foto di Andreotti. Anche i giornali hanno fatto la loro parte. Quando nasce l'Asi a Cassino la vogliono anche nella valle di Comino, si è detto durante la presentazione del libro. C'è stato poi il discorso riferito alle Sinistre che vincono nel '75, hanno una maggioranza ma non la fanno perché c'è invece l'accordo con la Dc. "L'alternativa così non è arrivata", per Baris. "Il cambio di paradigma non c'è stato". Con la vittoria della Sinistra si intercettò il voto dei giovani per ilcambiamento che non ci fu, ma poi in seguito votarono per i Radicali, ad esempio. Alla fine degli anni '70 ci fu una assenza di progettualità e l'arroccamento dei partiti senza un progetto politico. "In un certo senso" per Baris, la provincia è rimasta una provincia "bianca". Questo era il titolo che l'autore voleva dare al libro: "Provincia Bianca" ma l'editore ha scelto l'altro titolo. Provincia bianca perché è mancato il rapporto tra società e politica. Tommaso Baris si ferma qui col suo racconto ed è iniziato il dibattito acceso pure questa volta con gli interventi di Egidio Paolucci, Gerardo Vacana con le repliche di Tommaso Baris e Guido Pescosolido.

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