L'attore cinematografico e teatrale Felice Andreasi, scomparso a Cortazzone in provincia di Asti il giorno di Natale del 2005, l'8
gennaio avrebbe compiuto 90 anni essendo nato a Torino nel 1928. In televisione lo ricorderemo per aver partecipato, nel 1972,
al programma condotto da Cochi e Renato "Il poeta e il contadino" mentre al cinema ha vinto un Nastro d'Argento come miglior attore
non protagonista per il film: "Pane e tulipani" ( 2000 Silvio Soldini ). Due sono i libri da lui pubblicati come scrittore: il primo, nel 1974,
dedicato ad un pittore del '600, il secondo nel 1981 "D'amore ( diverso ) si muore". Quest'ultimo, uscito per la casa editrice Rizzoli, è
una raccolta composta da 47 brani, sia in prosa che in versi. In quest'opera autobiografica, Andreasi parla del suo amore per il
palcoscenico e accenna alla figura del capocomico affermando che: "i comici dovrebbero portarlo alla risata, ma in realtà non lo
fanno". Il frontespizio del volume di genere umoristico è curato dallo scrittore Giovanni Arpino. In "D'amore ( diverso ) si muore"
troviamo vari temi: l'amore dello scrittore umoristico verso gli animali, la religione presente nella lettura "In cerca di indirizzo" in cui
immagina di incontrare Dio in ascensore ed in un racconto finale nel quale ritrae San Francesco D'Assisi, patrono d'Italia, in due
momenti importanti: il furto delle stoffe pregiate e l'incontro con il lupo di Gubbio. Vi sono, infine, i ricordi legati al secondo conflitto
mondiale da lui vissuti personalmente in quanto, all'epoca, era quindicenne. Essi li ritroviamo nel testo letterario "Le paure
intellettuali".
* Veroli 24 febbraio 2018. Gabriele Mattacola.
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