Il cinema di De Sica a Sora |
di Gabriele Mattacola
Il 14 luglio il grande regista svedese Ingmar Bergman avrebbe compiuto 100 anni. Lo ricordiamo per aver diretto alcuni dei capolavori
del cinema mondiale tra cui "Il settimo sigillo" ( Det sjunde inseglet ), nel 1955 con protagonista Max von Sydow, ed "Il posto delle
fragole" ( Smultronstàllet ), uscito due anni dopo, nel 1957, che ha ricevuto molti premi tra cui l'Orso d'oro a Berlino. E' uno dei suoi film
migliori. Protagonista del lungometraggio è un anziano professore di medicina ( Victor Syòstròm ), il quale si reca assieme alla nuora
( Ingrid Thulin ), per ritirare un riconoscimento accademico per meriti in campo della medicina. Il viaggio in auto tra i due, a cui vanno
ad aggregarsi tre autostoppisti diretti in Italia, riporta il luminare a ripercorrere alcune tappe della sua esistenza e rivisitare il luogo in cui
aveva colto le fragole e dove si è anche innamorato per la prima volta. Si accorge di essere un fallito in quanto il matrimonio con la
moglie, morta da qualche anno, si è rivelato infelice ed il suddetto mette al centro della propria esistenza l'egoismo e l'ambizione.
Grazie all'aiuto della già menzionata nuora, il medico scioglie lentamente il gelo del suo cuore cercando di uscire dalla morsa della
solitudine e dando un senso tardivo alla propria vita. Al centro del film vi è un viaggio chiarificatore la morte da parte di un vecchio
che prende coscienza di un fallimento esistenziale.
* Gaetano Sandri Un secolo al cinema Demetra 1997 Pag. 97
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