5.5.23

OMAGGIO A FIORENZO FIORENTINI

Articolo di Gabriele Mattacola sull'attore ed autore teatrale e musicale Fiorenzo Fiorentini

Nel 2000 uscì la monografia curata dal giornalista Tonino Tosto "Fiorenzo Fiorentini - la radio, il cinema, la canzone e il teatro popolare". 

L'opera si presenta come un'intervista che l'attore ed autore teatrale e musicale, scomparso tre anni dopo, nel 2003, concesse al già menzionato giornalista. 

Fiorenzo Fiorentini nacque a Roma, nella zona Prati, il 10.4.1920. Sin da bambino militò, in epoca fascista, nei balilla, Figlio di un antiquario e di una casalinga, proveniva da una famiglia di ebrei e nel 1944 fu partigiano. Sempre in quegli anni venne assunto come giornalista nel quotidiano romano "Italia Nuova" assieme a Mario Brancacci ma, a seguito di una prolungata assenza, fu licenziato nel luglio del 1946. 

In seguito lavorò in teatro assieme a Vittorio Veltroni interpretando il suo personaggio più significativo: Er sor du fodere e scrisse sketch per il grande Alberto Sordi. Collaborò anche ad una trasmissione per malati dal titolo "Casa serena". Fiorentini, come autore teatrale, scrisse le riviste per gli spettacoli di Billi e Riva al Bernini, teatro che venne poi chiuso. Tra i suoi ruoli in ambito teatrale ricordiamo: Gastone al Cab 37; Gigi er bullo; Rugantino ed "Aspettando Godot" assieme a Mario Scaccia.

Per lui l'attore "scrive sull'acqua e l'acqua passa". Al cinema
Fiorentini lo ricordiamo come protagonista del film diretto da Enzo Trapani ed interpretato assieme a Delia Scala "Viva il cinema", per il ruolo di un omosessuale in "Parigi, o cara!" ( 1962 Vittorio Caprioli ) e per aver lavorato assieme a Vittorio Gassman; Monica Vitti; Franchi e Ingrassia e Adriano Celentano. Come autore musicale ha composto brani famosi quali: "Vengo anch'io, no tu no", inciso da Enzo Jannacci; "Cento campane"; "Ho giocato tre numeri al lotto" e "M'è nata all'improvviso 'na canzone", incisa da Nino Manfredi. Per quanto riguarda la televisione il suo ruolo più bello rimane quello di Cucchiarelli nello sceneggiato diretto da Luigi Comencini "La storia". 

Amante della cucina, lo ricorderemo anche per aver diretto nella sua città il "Teatro Popolare" assieme alle figlie Roberta e Monica, prematuramente scomparsa.

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