Foto Comune di Sora |
Sono intervenuti: Roberto De Donatis; Sindaco di
Sora; Alfonsina Russo; S.E. Mons. Gerardo Antonazzo, Vescovo della Diocesi di
Sora Cassino Aquino Pontecorvo; Elisabetta Silvestrini della Sapienza di Roma e
Fernando Marmolejo Hernandez, Hermandad de la Macarena di Siviglia. Ha presentato gli eventi Ilaria Paolisso. A
conclusione il Concerto inaugurale del duo Orietta Manente, soprano e al pianoforte Sandro Gemmiti, Assessore Cultura Comune di Sora.
E’ una mostra costruita apposta per Sora, ideata per l’allestimento sorano e dedicata soprattutto al culto della Madonna Addolorata, diffuso dalla Spagna e arrivato in tutto il mondo. “Tessere la speranza Le preziosi vesti dalle Madonne Addolorate del Lazio a Santa Maria De La Esperanza Macarena di Siviglia” è il titolo della mostra a cura di Alfonsina Russo, Luisa Caporossi e Francesca Fabbri con la collaborazione di Caterina Merlino. L’esposizione, già presentata a Roma e ad Albano, è incentrata su un aspetto molto peculiare della Madonna: la vestizione dei simulacri della Vergine, densa di significati simbolici, di ritualità e di saggezza. Una manifestazione del sacro, diffusa in tutto il mondo cattolico fin dalle origini del Cristianesimo e che riguarda insieme la storia dell’arte, della devozione e del costume. Qui a Sora si può trovare la variante molto importante dedicata al culto della Madonna Addolorata, diffuso dalla Spagna e arrivato nelle nostri regioni centro-meridionali, come ricorda nella presentazione Alfonsina Russo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale.
E’ una mostra costruita apposta per Sora, ideata per l’allestimento sorano e dedicata soprattutto al culto della Madonna Addolorata, diffuso dalla Spagna e arrivato in tutto il mondo. “Tessere la speranza Le preziosi vesti dalle Madonne Addolorate del Lazio a Santa Maria De La Esperanza Macarena di Siviglia” è il titolo della mostra a cura di Alfonsina Russo, Luisa Caporossi e Francesca Fabbri con la collaborazione di Caterina Merlino. L’esposizione, già presentata a Roma e ad Albano, è incentrata su un aspetto molto peculiare della Madonna: la vestizione dei simulacri della Vergine, densa di significati simbolici, di ritualità e di saggezza. Una manifestazione del sacro, diffusa in tutto il mondo cattolico fin dalle origini del Cristianesimo e che riguarda insieme la storia dell’arte, della devozione e del costume. Qui a Sora si può trovare la variante molto importante dedicata al culto della Madonna Addolorata, diffuso dalla Spagna e arrivato nelle nostri regioni centro-meridionali, come ricorda nella presentazione Alfonsina Russo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale.
“In questa mostra”, scrive Saverio Urciuoli,
Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di
Frosinone, Latina e Rieti, “evoluzione e non riproposizione della precedente
tenutasi a Roma, viene messo in giusta evidenza un aspetto peculiare di questo
particolare senso religioso, ovvero vengono esposte con maggior puntualità e
rilievo i simulacri relativi alla Madonna Addolorata, specchio di una
condizione non più genericamente umana, ma più propriamente femminile. Per la
prima volta in Italia poi sarà possibile visionare uno straordinario “oggetto
di devozione” proveniente dalla Basilica di Santa Maria della Speranza a
Siviglia. E’ l’abito viola in velluto di Lione e il monumentale mantello verde lungo
tre metri e con i ricami in oro della Madonna de la Esperanza Macarena.
Venerata in particolare in Spagna protagonista dei riti della Settimana Santa.
Opere
d’arte straordinarie esposte a Sora: Madonne Addolorate e altri simulacri
arrivati da Alvito, da Boville Ernica, da Veroli, da Falvaterra, da Gaeta e Canneto
di Settefrati.
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