ISTITUZIONE MONUMENTI NATURALI DEL “TRACCIOLINO-GOLE DEL MELFA”, “MONTE SAN CASTO” E “FEUDO DI MONTENERO” RICHIESTA AVVIO ISTRUTTORIA
L'annuncio arriva da Loreto Marcelli, consigliere regionale, con i ringraziamenti: "Valorizziamo la bellezza del paesaggio e delle sue tappe culturali e salvaguardiamo la ricchezza del patrimonio geologico, archeologico e floro-faunistico di quello che rappresenta uno dei siti più suggestivi del nostro territorio. Ringrazio in particolare Carlo Scappaticci, Saverio Zarrelli e Archeoclub per aver dato vita al progetto che ha reso concreta l’istituzione del Feudo di Montenero a Monumento naturale e che ha visto l’approvazione da parte della giunta comunale di Arpino della delibera che dà inizio all’iter di salvaguardia del sito. Ricordo inoltre che anche per il “Tracciolino - Gole del Melfa sito che abbraccia sei comuni a ridosso della Valle di Comino e della Valle del Liri, e per il “Monte San Casto” di Sora sono stati approvati gli ordini del giorno, lo scorso anno, per la classificazione a Monumento naturale e, a seguito delle delibere approvate dalle rispettive giunte comunali dei territori interessati, ho inviato la richiesta di avvio dell’istruttoria dei su citati siti, il 2 febbraio, all’assessore regionale per le risorse Naturali, Enrica Onorati e al Direttore della Direzione regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree protette, Vito Consoli. A seguito della delibera della Giunta comunale di Arpino, di martedì scorso, ho inviato la richiesta di avvio dell’istruttoria anche per il Feudo Montenero così da imprimere un’accelerazione all’iter.
Il “Tracciolino - Gole del Melfa” con il suo paesaggio suggestivo, il “Monte San Casto” con i suoi tesori e il “Feudo di Montenero” con le sue grotte, rappresentano un’ulteriore ricchezza e unicità del nostro territorio. Tutelarli vuol dire anche preservare il nostro patrimonio e fare in modo che ne possano godere anche le future generazioni”. Foto: Loreto Marcelli.
Il “Tracciolino - Gole del Melfa” con il suo paesaggio suggestivo, il “Monte San Casto” con i suoi tesori e il “Feudo di Montenero” con le sue grotte, rappresentano un’ulteriore ricchezza e unicità del nostro territorio. Tutelarli vuol dire anche preservare il nostro patrimonio e fare in modo che ne possano godere anche le future generazioni”. Foto: Loreto Marcelli.
Per Saverio Zarrelli il traguardo non è dietro l’angolo, perché "il successo di una iniziativa si concretizza quando l’opportunità si lega alla preparazione, grazie a Carlo, a Loreto, al Municipio ma grazie soprattutto, all’Archeoclub di Arpino”. Il 3 dicembre dell'anno scorso fu ufficializzata la richiesta al Comune di Arpino, "confidando che l’Amministrazione Municipale recepisca la nostra istanza".
Il Feudo di Montenero, un Monumento naturale
Il Feudo di Montenero, un Monumento naturale
Saverio Zarelli ricorda inoltre che: "L’ultimo 26 di agosto, nel corso della presentazione di “Terra d’Oriente”, l’Archeoclub locale si era impegnata alla presenza delle massime Autorità comunali, di farsi carico di confezionare la proposta istitutiva del Monumento naturale del Feudo di Montenero denominato “il sentiero dei sotterranei”. È stato un lavoro abbastanza complesso e vanno ringraziati soci e simpatizzanti che hanno collaborato alla stesura, in modo particolare Mimmo Imbriglio. Un ulteriore grazie a Carlo Scappaticci ideatore del percorso, per l’assistenza tecnico-scientifica e a Luciano Rea per la dichiarazione a sostegno dell’iniziativa".
Continua poi Zarrelli con “Il sentiero dei sotterranei” che prenderebbe corpo dal riconoscimento del succitato Monumento naturale, risulterebbe strutturato ad anello", (cartina in alto) "attraverso il recupero di antiche strade del Feudo di Montenero, al fine di mostrare nei suoi 16 km di sviluppo sia gli ingressi di tutte e 5 le grotte sia i resti della Rocca di Montenero, sia numerosi altri elementi geo-archeologici particolarmente significatici siti lungo il suo percorso (torrioni, mura, ponti, fontanili, strade, strutture ecclesiastiche), iniziando e terminando nella Piazza centrale di Arpino:
1 piazza Municipio
2 Porta romana e torrione medioevale
3 Fontanile medievale e Archicenobio benedettino
4 Acquedotto romano, diga del 1600, chiesa rupestre, ponte e fontanili medievali
5 Fontanile-sorgente
6 Fontanile-sorgente
7 Grotta Fossa Ceca
8 Vestigia fortilizio bizantino poi, anche monastero benedettino, sito archeologico
9 Grotta Buco Marcello, anche sito archeologico
10 Grotta Zompa lo Zoppo
11 Grotta delle Fate anche sito archeologico
12 Grotta Castagnete
13 Grotta Porcine anche sorgente con fontanile
14 Cimitero monumentale – Convento san Lorenzo.
Continua poi Zarrelli con “Il sentiero dei sotterranei” che prenderebbe corpo dal riconoscimento del succitato Monumento naturale, risulterebbe strutturato ad anello", (cartina in alto) "attraverso il recupero di antiche strade del Feudo di Montenero, al fine di mostrare nei suoi 16 km di sviluppo sia gli ingressi di tutte e 5 le grotte sia i resti della Rocca di Montenero, sia numerosi altri elementi geo-archeologici particolarmente significatici siti lungo il suo percorso (torrioni, mura, ponti, fontanili, strade, strutture ecclesiastiche), iniziando e terminando nella Piazza centrale di Arpino:
1 piazza Municipio
2 Porta romana e torrione medioevale
3 Fontanile medievale e Archicenobio benedettino
4 Acquedotto romano, diga del 1600, chiesa rupestre, ponte e fontanili medievali
5 Fontanile-sorgente
6 Fontanile-sorgente
7 Grotta Fossa Ceca
8 Vestigia fortilizio bizantino poi, anche monastero benedettino, sito archeologico
9 Grotta Buco Marcello, anche sito archeologico
10 Grotta Zompa lo Zoppo
11 Grotta delle Fate anche sito archeologico
12 Grotta Castagnete
13 Grotta Porcine anche sorgente con fontanile
14 Cimitero monumentale – Convento san Lorenzo.
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