Libro sul Brigante Chiavone
Che cosa si può trovare di notevolmente interessante nel libro: Fucilate il brigante Chiavone!?
"Quali storie inedite vengono raccontate? Quanti personaggi si incontrano, si descrivono? Molti, moltissimi! Con Chiavone ci sono i suoi fedelissimi: Stracciacoperta, Tocco Tocco, Rocco 'glie smerdate', Pallotta, Caglienacce, glie Tartare, e altre decine con i loro caratteristici soprannomi. Dall'altra parte vi sono coloro i quali combattevano contro i briganti di Chiavone.
Su tutti spicca il Comandante delle Truppe Italiane stanziate a Sora, ovvero il Col. Tito Lopez, '' romano de Roma'', uomo di punta del cosiddetto liberalismo risorgimentale.
Tito Lopez non era un uomo qualunque. Era stato un Ufficiale dell'Esercito Pontificio fino a quando non prese parte con Garibaldi alla rivoluzione romana del 1849, rimanendo seriamente ferito a Velletri dopo uno scontro con i francesi.
Per questo fu cacciato e diventò Ufficiale dell'Esercito Sardo.
Ma non mi dilungo oltre. Avremo modo di parlare e conoscere di tanti uomini che si contrapposero, nell' idea personale che ognuno di loro rivendicava". Chiude così Aurelio Scarpetta.
Giovedì 28 gennaio, in serata alle ore 18:30, ancora un invito a tutti di porsi davanti lo schermo per seguire un ulteriore evento online relativo al 160esimo Anniversario della Battaglia di Bauco, odierna Boville Ernica in provincia di Frosinone.
Nella foto a fianco la copertina del primo libro di Aurelio Scarpetta.
La serata del 28 è a cura della Associazione culturale "Le Tre Torri" del presidente Fernando Riccardi. Sulle pagine social dell'Associazione: Facebook e YouTube. Leggi il primo post sul blog "Visite in Ciociaria"; il link relativo all'assalto della Abbazia Cistercense di Casamari:
http://inciociaria.blogspot.com/2021/01/lassalto-allabbazia-cistercense-di.html
"Si trattò, in buona sostanza", scrive lo storico Ferdinando Corradini, "di un ulteriore episodio di Imperialismo cavourriano, che faceva seguito all'assalto dell'Abbazia di Casamari, avvenuto pochi giorni prima".
Aurelio Sparpetta che sta scrivendo alcuni libri in tema, soprattutto sul Brigante Chiavone (Luigi Alonzi) si è in attesa di un suo secondo volume (che è pronto proprio oggi lo comunica lui stesso in serata: “Scusate il ritardo, ma ne è valsa la pena! Mi è appena arrivata la comunicazione che il mio libro è pronto! Condivido la mia felicità con tutti voi! Il frutto del sacrificio di tanti anni di lavoro è ormai realtà!"), interviene di nuovo ricordando un retroscena sul combattimento di Bauco del 28 gennaio 1861.
Il retroscena con il comportamento del Generale De Sonnaz viene raccontato così da Aurelio Scarpetta: "Anche l’assedio e il combattimento di Bauco del 28 gennaio 1861, come ogni avvenimento storico, ebbe i suoi retroscena. Il comportamento del Gen. De Sonnaz, l’indiscusso protagonista, fu ligio agli ordini militari che gli erano stati precedentemente imposti? Per tale risposta, sorprendentemente, si può dire che non lo fu. In questo caso l’Archivio Militare ci restituisce la documentazione che non ammette dubbi: l’Armata di De Sonnaz, dopo aver disperso la Banda di Chiavone-De Christen il 22 di gennaio, avrebbe dovuto ‘‘correre’’ ad Avezzano dove si era fatta impellente la pressione borbonica esercitata su quella parte di frontiera, da parte del Col. Luvarà e di Giacomo Giorgi. Ma il Generale sabaudo, alle esigenze del Comando Militare di Napoli di far convergere velocemente la sua truppa alla volta dell’aquilano, fece spallucce. Al Gen. Della Rocca, De Sonnaz si permise di telegrafare: ‘‘Io non posso lasciare Sora prima di aver colta banda briganti trincerata a Bauco. Che cosa ho da rispondere? ’’ . (*)
"Infatti, il 28 di gennaio 1861 l’Armata Sarda assaltò Bauco, oggi Boville Ernica. Un’incursione nello Stato Pontificio che andò oltre il lecito per quanto riguardava i delicati rapporti con la Francia (alleata allo stesso tempo con il Piemonte e garantista del potere temporale del Papa). In quanto ai papalini non vi era timore alcuno: il loro esercito era già stato sonoramente battuto a Castelfidardo il mese di settembre 1860 ed era pressoché nullo".
(*) Fonte: Archivio Storico Esercito Italiano
Foto: Copertina del secondo libro di Aurelio Scarpetta.
"Si trattò, in buona sostanza", scrive lo storico Ferdinando Corradini, "di un ulteriore episodio di Imperialismo cavourriano, che faceva seguito all'assalto dell'Abbazia di Casamari, avvenuto pochi giorni prima".
Aurelio Sparpetta che sta scrivendo alcuni libri in tema, soprattutto sul Brigante Chiavone (Luigi Alonzi) si è in attesa di un suo secondo volume (che è pronto proprio oggi lo comunica lui stesso in serata: “Scusate il ritardo, ma ne è valsa la pena! Mi è appena arrivata la comunicazione che il mio libro è pronto! Condivido la mia felicità con tutti voi! Il frutto del sacrificio di tanti anni di lavoro è ormai realtà!"), interviene di nuovo ricordando un retroscena sul combattimento di Bauco del 28 gennaio 1861.
Il retroscena con il comportamento del Generale De Sonnaz viene raccontato così da Aurelio Scarpetta: "Anche l’assedio e il combattimento di Bauco del 28 gennaio 1861, come ogni avvenimento storico, ebbe i suoi retroscena. Il comportamento del Gen. De Sonnaz, l’indiscusso protagonista, fu ligio agli ordini militari che gli erano stati precedentemente imposti? Per tale risposta, sorprendentemente, si può dire che non lo fu. In questo caso l’Archivio Militare ci restituisce la documentazione che non ammette dubbi: l’Armata di De Sonnaz, dopo aver disperso la Banda di Chiavone-De Christen il 22 di gennaio, avrebbe dovuto ‘‘correre’’ ad Avezzano dove si era fatta impellente la pressione borbonica esercitata su quella parte di frontiera, da parte del Col. Luvarà e di Giacomo Giorgi. Ma il Generale sabaudo, alle esigenze del Comando Militare di Napoli di far convergere velocemente la sua truppa alla volta dell’aquilano, fece spallucce. Al Gen. Della Rocca, De Sonnaz si permise di telegrafare: ‘‘Io non posso lasciare Sora prima di aver colta banda briganti trincerata a Bauco. Che cosa ho da rispondere? ’’ . (*)
"Infatti, il 28 di gennaio 1861 l’Armata Sarda assaltò Bauco, oggi Boville Ernica. Un’incursione nello Stato Pontificio che andò oltre il lecito per quanto riguardava i delicati rapporti con la Francia (alleata allo stesso tempo con il Piemonte e garantista del potere temporale del Papa). In quanto ai papalini non vi era timore alcuno: il loro esercito era già stato sonoramente battuto a Castelfidardo il mese di settembre 1860 ed era pressoché nullo".
(*) Fonte: Archivio Storico Esercito Italiano
Foto: Copertina del secondo libro di Aurelio Scarpetta.
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