di Gabriele Mattacola
Venerdì verso le ore 7.45 mi è giunta, da parte del professor Umberto Caperna segretario dell’Accademia Teretina, la notizia della morte del presidente professor Lino Di Stefano, già preside presso l’Istituto magistrale “Pietrobono” di Alatri con annesse sezioni del liceo scientifico e classico.
La dipartita del professore mi ha rattristato molto e per questo motivo voglio dedicare a lui un lungo articolo.
Il professor Lino Di Stefano ( Pasquale all’anagrafe ) era nato a Casacalenda, in provincia di Campobasso, nel 1938. Laureato in materie letterarie, si era abilitato in storia e filosofia presso i licei. Aveva iniziato la carriera insegnando presso l’avviamento e la scuola media del suo paese natio per poi trasferirsi a Pico Farnese ( Frosinone ). E’ stato professore di storia e filosofia presso il liceo classico “Norberto Turriziani”, prima sezione staccata di Veroli e poi centrale di Frosinone, dal 1970 fino al 1983 anno in cui viene nominato preside in San Donà di Piave, provincia di Venezia. Dal 1984/85 al 1993/94 è preside, prima dell’Istituto magistrale “Pietrobono” di Alatri, in seguito del liceo scientifico.
Da aprile 2008 è presidente dell’Accademia Teretina di Frosinone. Ed ora vorrei parlare del compianto professore e della sua attività letteraria e storica che mi ha portato più volte a recensire i suoi articoli su questo stesso blog “Il Verdastro”: l’esordio avvenne nel 1971 con la raccolta “Poesie scelte”, a cui fecero seguito alcuni saggi filosofici sul suo maestro Ugo Spirito, su Giovanni Gentile e sulla filosofia di Luigi Pirandello nonché sui filosofi ed i pensatori del ‘900.Tra le sue opere ricordiamo anche il dramma in tre atti Marco Zanetti e sua moglie ( La Meridiana, Cosenza 1988 ).
Il preside e presidente dell’Accademia Teretina è stato un autore a 360°: saggista, poeta, scrittore e drammaturgo. Componente del Sindacato Libero Scrittori Italiani, ha conseguito per quattro volte il Premio della Cultura Presidenza del Consiglio dei Ministri negli anni 1996, 1998, 2000 e 2002.
Delle opere da me lette mi è piaciuta molto la raccolta del 2008, pubblicata dalla casa editrice Eva di Venafro, “Poesie kalenesi”. La lirica “La pupattola” è un componimento poetico che rievoca un’antichissima tradizione del suo paese.
Ora vorrei ricordare il professor Lino Di Stefano negli undici anni in cui è stato presidente dell’Accademia Teretina della quale sono socio dal 2006, anno d’ingresso anche dello stesso preside.
Eletto nell’aprile del 2008 a seguito delle dimissioni del precedente presidente dottor Domenico Ricciotti, il professore ed intellettuale, molisano di nascita ma ciociaro d’adozione, ha dato all’Accademia un grande contributo organizzando, non soltanto gite fuori città ed in tutta Italia, ma anche convegni a livello nazionale tra cui un interessante incontro sulla lingua dell’esperanto il cui relatore è stato il professor Amerigo Iannacone, anch’egli venuto a mancare nel 2017 a seguito di un incidente d’auto. Altrettanto interessanti sono stati i contributi dati dalla professoressa Delfina Ducci su Giovanni Pascoli. Non bisogna però dimenticare le nostre cene al ristorante Sora Giulia e con il gruppo di San Gerardo capitanato dal signor Giovanni Polletta, impiegato postale in pensione. Il preside era sempre presente e raccontava ai convitati dei suoi trascorsi giovanili, i primi anni d’insegnamento in tempi post-sessantottini e via dicendo. Mi addolora molto il fatto che, due mesi dopo la scomparsa in giovanissima età del professor Giuseppe Truini mio caro amico, è venuto meno anche il preside professor Lino Di Stefano che aveva di me la massima stima tanto da farmi andare una volta a casa sua per uno dei tanti articoli scritti sulla rivista dell’associazione Terètum. In quell’occasione mi offrì un liquore nocino. Con queste parole concludo il mio articolo sul professore defunto sperando che egli ci guardi da un’altra dimensione e che, finita questa pandemia, non ritroverò negli incontri dell’Accademia ma rimarrà sempre il mio ricordo di uomo e maestro esemplare. Ciao preside professor Lino Di Stefano.
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