24.7.13

A piedi per 295 km dalla Madonna della Figura di Sora a Monte S. Angelo



di Carla Cristini *

Farsi viandante e pellegrino sulle orme  di quanti, in segno di penitenza, hanno affrontato nel corso di secoli lo stesso viaggio fino alla nuda grotta di Monte Sant’Angelo, passando per San Giovanni Rotondo, luogo isolato e sconosciuto reso grande dalla grandezza di un piccolo servo di Dio.
L’esperienza portata a termine domenica 21 luglio da Sandro Porretta, partito lo scorso 11 luglio dal Santuario della Madonna della Figura, a Sora, e giunto a Monte Sant’Angelo dopo un cammino di 295 chilometri, ha il sapore antico di fatica, di stanchezza, di voglia di giungere a quella meta così ambita da spingere a partire, a compiere da solo più dei ue terzi del viaggio, prima di essere affiancato venerdì scorso a San Severo (Foggia), da altri compagni nell’ultimo tratto del percorso in terra pugliese. Ha camminato tra boschi, vallate, attraversato montagne, nel silenzio di una natura da riscoprire e rispettare come un dono prezioso di Dio, lontano dalle strade trafficate dalla fretta. Un viaggio in cui Sandro ha percorso il tracciato dell’antica via micaelica fino al Gargano, attraversando sentieri isolati, tratturi di cui solo pochi conservano la memoria, riscoprendo come molti il fascino del più antico mezzo di locomozione, i piedi, la propria forza, la scoperta di piccoli borghi vissuti da persone con cui fermarsi un momento a scambiare una parola, a condividere un’esperienza, testimoniato da immagini suggestive, che oggi tramite i mezzi di comunicazione sono state subito assaporate da chi ha potuto seguire solo virtualmente questo suo viaggio. Nei paesi che ha attraversato è stato accolto calorosamente dalla popolazione, come è avvenuto in particolare a Jelsi, in provincia di Campobasso, dove si stava preparando la tradizionale Festa del grano, e dove Sandro è stato accolto dall’intera popolazione e dalle autorità cittadine, memori di tanti viandanti che nella storia del paese lo hanno attraversato ed in esso hanno sostato per ritemprarsi dalle fatiche e prepararsi a riprendere con nuovo vigore il proprio pellegrinaggio. Un’esperienza che lascerà un forte segno nell’animo e nel cuore di Sandro, e che di certo lo spingerà a intraprendere nuovi viaggi sulle vie della fede.

* Sora 23 luglio 2013. Carla Cristini, redattrice e collaboratrice della pagina diocesana di"Avvenire".

Nessun commento:

Posta un commento