Anche gli esiti al botteghino risultano dovunque deludenti.
Marcello Mastroianni è il 56enne Snàporaz, distinto, che ad
inizio film lo vediamo sonnecchiare su di un treno che sta attraversando la
campagna. E’ attratto da una sconosciuta che segue, dapprima in bagno, in
seguito, scendendo dal treno, tra boschi e prati di un paesaggio immaginario.
Il viaggio del protagonista prosegue al Gran Hotel Miramare dove vi è un
convegno di femministe divise per età e nazionalità. Gira tra donne varie alfin
di trovare di trovare quella giusta e viene malmenato dopo essere scambiato per
giornalista. Salvato da una soubrette pattinatrice, cade dalle scale di una
cantina dove incontra una donna molto formosa che lo conduce, dapprima in una
stazione ferroviaria, quindi in un’aperta campagna dove cerca di violentarlo.
L’uomo fugge inseguito da due automobili e, nella notte, si rifugia nella villa-fortezza
del dottor Sante Katzone (interpretato da Ettore Manni che è scomparso durante
le riprese), ex-compagno di scuola impegnato in un’orgia dove l’uomo incontra,
sia la precedente soubrettina, sia la moglie ubriaca che lo insulta.
Nella villa irrompono le femministe e Snàporaz fugge su di
un ottovolante dove rivive la sua infanzia e la scoperta della città di Rimini.
Le femministe lo scoprono e lo prendono come ostaggio ed egli, dopo il
processo, torna in libertà e incontra la tanto desiderata donna ideale che ha
sembianze di una mongolfiera. Sale a bordo e la subrettina lo abbatte con colpi
di mitraglia. Risvegliatosi, si ritrova in quel treno dove ha avuto inizio il
film di fronte alla moglie. Chiude gli occhi ed il treno imbocca un tunnel
buio.
Il 1985 vede Mastroianni protagonista maschile del film interpretato
assieme a Giulietta Masina “Ginger e Fred” che ottiene quattro nastri d’argento
per il miglior attore; attrice; scenografia e costumi e tre David di Donatello
per il miglior attore; musica e costumi.
Il film ha come protagonista Amalia Bonetti (Giulietta
Masina), vedova e proprietaria di una piccola industria a Santa Margherita
Ligure che prende parte alla popolare trasmissione televisiva “Ed ecco a voi”
ballando, 30 anni dopo, con il partner Pippo Botticella (Mastroianni, appunto) in
arte Fred.
Quest’ultimo sta russando nella vicina stanza e, quando la
donna va a bussare, a fatica stenta a riconoscerlo in quanto invecchiato, beone
e, dopo essersi separato dalla moglie, vende enciclopedie a rate. A Roma è
stato attratto dal compenso di 800.000 Lire promosso dalla televisione. Il
giorno dopo vorrebbe provare ma c’è un caos tremendo e, giunti alla
trasmissione “Ed ecco a voi”, si trovano di fronte ad un presentatore (Franzo
Fabrizi) che dietro le quinte sorride a tutti mentre davanti è di una volgarità
inqualificabile. Ginger e Fred stanno provando in un bagno inagibile i costumi
che dovranno indossare sul palco. Lei vuole andarsene ma cambia idea grazie ai
complimenti del presentatore della Tv. La trasmissione ha inizio e, quando è il
loro turno, vi è un black-out improvviso e i due, seduti, vogliono abbandonare
la scena in quanto non sono di gradimento agli spettatori di un programma ogni
mezz’ora intervallato dalla pubblicità. La luce ritorna: Fred/Botticella fa lo
stesso gesto di Alberto Sordi in “I vitelloni” e i due riprendono a ballare ma
sul finire sono di nuovo buttati fuori per andare alla stazione; salutarsi per
l’ultima volta e prender e ciascuno un treno diverso.
Marcello Mastroianni, nel ruolo di se stesso, lavora con
Federico Fellini per l’ultima volta nel film del 1987 “Intervista”.
In ciascuno dei film girati assieme al regista riminense,
Mastroianni, sia nei comportamenti che negli abiti indossati, è l’alter-ego di
Federico Fellini e ciò emerge particolarmente nel film autobiografico e
dedicato all’amico psicanalista Ernest Bernhard “8 e mezzo” ed in “Ginger e
Fred” in cui l’attore ciociaro, con i capelli radi e il cappello in testa,
altro non è che Federico Fellini stesso. In conclusione voglio dire che Fellini
e Mastroianni sono un tutt’uno con lo schermo che li ha visti protagonisti: il
primo dietro, il secondo davanti la macchina da presa.
* Veroli 6 luglio2013. Gabriele Mattacola. Laureato in
Lettere e autore di saggi, di dispense su Roberto Vecchioni, Renato Rascel e
Lando Buzzanca. Bibliografia: Claudio G. Fava/
Aldo Viganò I film di Federico Fellini Gremese editore 1987.
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