E’ il 1983 l’anno in cui il regista romano Luigi Magni
dirige il film “State buoni se potete”.
La pellicola ebbe due versioni, sia cinematografica ( 105 minuti ) che
televisiva ( due parti ) e ricevette due David di Donatello: miglior attrice (
Federica Mastroianni ) e miglior musicista ( Angelo Branduardi )
Quest’ultimo
è anche attore nel ruolo di Spiridione. Alcune sequenze sono state girate ad
Anagni e lo possiamo vedere nel momento in cui, nel ruolo del diavolo, compare
lo scultore ed artista del luogo Tommaso Gismondi che cinque anni dopo
interpreta in televisione un sacerdote nello sceneggiato diretto da Giacomo Battiato
“Cellini-Una vita scellerata”.
Tornando a parlare del film di Magni, esso ha la sua ambientazione a Roma nella
seconda metà del ‘500. L’inizio vede Cirifischio ( Rodolfo Bigotti ) il quale,
dopo aver rubato una piside aurea ed essere stato inseguito dalle guardie, si
rifugia presso la bottega del fabbro Mastro Iacomo ( Renzo Montagnani ) che gli
consiglia di andare a prendere dimora in una vicina chiesa. Giunto in essa
incontra il sacerdote fiorentino Filippo Neri ( Johnny Dorelli ) il quale offre
vitto ed alloggio ai tanti pellegrini venuti da lontano e si prende cura di
alcuni poveri bimbi le cui madri, dedite alla prostituzione, li hanno lasciati
in mezzo alla strada. Il fabbro istiga le guardie ad entrare in chiesa alfin di
trarre in arresto il diciassettenne ladruncolo ma, grazie ad uno stratagemma
del sacerdote, l’adolescente si salva e resta ad aiutare questi nel suo oratorio dove vengono cantati inni liturgici
tra cui “Vanità di vanità”. Filippo, per poter sfamare i piccoli ospiti,
deve chiedere l’elemosina ricevendo, delle volte, spiacevoli sorprese. Molti
saranno gli ostacoli che il prelato dovrà subire, primo tra i tanti l’incontro
con il giovanissimo cardinal Duca di Caprarola. Questi, contrario al gesto
dell’elemosina, picchia il sacerdote grazie anche alla pedata d’un asino.
Cirifischio vuol vendicarsi e il giorno dopo scopre che questi altro non è che
la bambina, figlia della prostituta Madama Lucrezia, Leonetta ( Federica
Mastroianni ). La madre della piccola è morta di malaria e ciò porta il
sacerdote don Filippo a chiedere che il duca venga scarcerato. Alfin di dare
alla bambina un futuro migliore ed una buona educazione, l’accompagna nella
scuola dei gesuiti diretta da Padre Ignazio di Loyola ( Philippe Leroy). I
metodi didattici insegnati nell’istituto non piacciono alla piccola tanto che
vuole evadere dal luogo e per far ciò chiede aiuto al ladruncolo. I due, con il
trascorrere degli anni, si fidanzano per poi unirsi in matrimonio. Il rito
religioso verrà celebrato dal sacerdote fiorentino e ad esso prendono parte
eminenti personalità religiose tra cui Carlo Borromeo ( Piero Vivarelli ).
Subito dopo, il giovane si scontra ancora una volta con il Duca di Caprarola ma
il giovane Cirifischio lo uccide con una coltellata. Alla fine deve nascondersi
in un luogo protetto perché ricercato. Trascorrono anni e don Filippo, ancor
più anziano, raccoglie altri orfanelli. Il diavolo, ancora una volta, bussa
alla porta e viene a manifestarsi nella figura di una bella mora ( Iris Peynado
) che alletta i piccoli con dolci e cibi prelibati. Il sacerdote, che riceve
dal Papa l’incarico di riconoscere se il miracolo di una monaca sia vero o
falso, incontra Leonetta diventata suora e prega insieme a lei per la
redenzione di Cirifischio, divenuto brigante, Per far ciò si dirige da Papa
Sisto V (Mario Adorf) ma rimane sbalordito perché in lui riconosce il frate
incontrato precedentemente. Ormai vecchio e stanco, don Filippo fa ritorno
all’oratorio e continua, nella gioia di seguire Dio, a dedicarsi ai suoi
piccoli orfanelli. Arriva il sarto del Vaticano Mastro Elia che deve preparare
il vestito cardinalizio per il sacerdote. Quest’ultimo, avendo compreso che il
diavolo ha bussato ancora una volta alla sua porta, lo manda via e termina i
suoi giorni dentro questa piccola oasi beata, composta dalla gioia dei bambini
e dall’amore di Dio.
Veroli 26 novembre 2013 di Gabriele
Mattacola. Lavora privatamente con il docente a riposo Professor Francesco Sole.
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