Un avisita guidata all'ex Boimond |
Steve Johns fotografo con base a Roma e Brussels ha già esposto
in Italia, nel Lazio a Magliano Sabina nel 2013 il suo viaggio dalla “Roma
Antica all’Architettura moderna”, a Brussels nel 2015 ha esposto fotografie
sul rapporto stretto tra “Architetture e Atmosfere”. Nella mostra in Ciociaria
le fotografie in bianco e nero sono belle da vedere e per i tanti appassionati
e cittadini che la continuano a visitare: “Steve Johns è bravo come sempre” con
“il percorso di immagini emozionanti e romantiche”. Una mostra che per gli stranieri
francesi e belgi che la stanno visitando, amici dell’artista, “fieri del lavoro
realizzato da Johns”. Una mostra visitata anche dalla Prefetto di Frosinone che
annota lasciando un commento sul libro delle visite. Per la Prefetto Emila
Zarrilli che ha visitata la mostra il lunedì successivo è “una mostra
interessante particolare e studiata nei particolari. Il bello è che è stata
realizzata da uno “straniero” che ha mostrato grande cuore per la Ciociaria e vorrei che
questo fosse da stimolo per tutti i ciociari. Per il primo cittadino della Città
di Sora che ha accompagnato la
Zarrilli durante la visita: “Esprimo vive congratulazioni al
Maestro per aver saputo rendere in modo struggente le atmosfere di spazi che
pur avendo esaurito la loro funzione produttiva hanno ancora la capacità di
evocare un sentimento di speranza per il futuro”. Poi c’è anche la polemica di
un visitatore che ricorda: “L’Unità d’Italia è stata la rovina delle nostre
industrie in favore del Nord”.
Steve Jhons, artista inglese originario della
Cornovaglia ma che ha sposato una ciociara, in conferenza di presentazione
della mostra ha ringraziato per ultimo Bruno Ceroli, artista nonché ex lavoratore
in una di queste cartiere, che lo ha accompagnato in posti sconosciuti e che
custodiscono ancora molto delle antiche fabbriche ormai chiuse. Le “immagini che
emozionano profondamente” e che si possono ammirare sono dunque quelle con l’ex
cartiere: Lefebvre; Boimond; del Fibreno con le “vasche olandesi”; del Museo
della Lana di Arpino ma la mostra si apre con la cascata grande e poi la Mancini in Largario Trito
alla località detta “Le quattro acque”; le Meridionali; la Costantini con il
cilindro asciugatore della macchina monocilindro, e ancora il parco fluviale
vicino la cascata detta “Valcatoio”.
Poi il rotone ricostruito a Carnello. E la
bella scoperta della locomotiva che c’è ancora all’ex Meridionali: è un locomotore
elettrico AEG costruito in Germania nel 1911 ed entrato in funzione nel 1912
per collegare la stazione con la cartiera ex Lefebvre; le Meridionali; la Cisa e la
De Caira a Carnello. Proseguendo si arriva
alla fotografia con il Casalone adibito a ricovero del trenino e mensa
collettiva negli anni ’30; la
G.B. Mancini a San Domenico; la Remorici; il fiume Liri che
nasce a Cappadocia; la centrale idroelettrica detta “di riordino”; la Pisani alla località
Scaffa; il Castello B.V. Lanificio Binet sul Liri già Lanificio Lambert nel 1882.
Le altre fabbriche: Simoncelli; Manna; Mazzetti e le ultime foto con la Cartotecnica Carind
di Arpino. Un allestimento curato dall’Associazione culturale Officina della
Cultura di Carnello.
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