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Nel 1963, quando non era ancora una celebrità, Paolo Villaggio ha composto assieme a Fabrizio De Andrè, anch’egli genovese, due brani incisi dal cantautore su 45 giri: “Il fannullone” e “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers”. Nella prima delle due canzoni, il cui genere è quello della ballata, si parla di un uomo il quale, di giorno dorme mentre di notte fa il girovago per le strade raccontando storie. Trova lavoro in un ristorante, si sposa ma non riesce ad adeguarsi alla vita matrimoniale. Dopo essere stato lasciato dalla moglie, alla fine la donna ci ripensa e tornerà a vivere con lui. Il secondo pezzo, ispirato ad una canzone popolare francese, narra le imprese di Carlo Martello il quale, tornato vittorioso dalle gloriose gesta belliche contro i Mori, inizia a comportarsi da perfetto maschio cialtrone con una donna di facili costumi per soddisfarre i suoi appetiti sessuali, che gli provocano più dolore delle ferite fisiche riportate. Scapperà quando la giovane gli chiede dei soldi per le sue prestazioni.
Il 1990 è l’anno in cui Paolo Villaggio interpreta il prefetto Gonnella nell’ultimo film diretto da Federico Fellini “La voce della luna”, ispirato al romanzo scritto da Ermanno Cavazzoni “Il poema dei lunatici”. Per questo ruolo ha ricevuto il David di Donatello come miglior attore protagonista. Nell’ultimo capolavoro del grande regista riminese si contrappongono due personaggi, due clown chiamati Augusto ( Roberto Benigni/Salvini ) e Bianco ( Villaggio, appunto ). Rivolgendosi ad alcuni giovani che frequentano una discoteca, il prefetto Gonnella chiede se hanno mai sentito il suono di un violino che è un richiamo, un volo, l’armonia delle stelle, l’inno alla vita. Nel film Gonnella balla il valzer con un’anziana compagna, la sua Aldina di un tempo. Ma, simile al tuono che nel raccontino interrompeva il sogno del vecchio violinista, qui il ritmo sincopato della musica da discoteca stronca l’incanto di Gonnella.[i]
Tre anni dopo, nel 1993, Paolo Villaggio è protagonista del film diretto da Ermanno Olmi “Il segreto del bosco vecchio”, trasposizione cinematografica dell’omonimo racconto scritto da Dino Buzzati nel 1935. L’attore genovese, per il suo ruolo, ha ricevuto il Nastro d’Argento come miglior attore protagonista. Nel film interpreta il colonnello in pensione Sebastiano Procolo il quale amministra, per conto di suo nipote, il “bosco vecchio”. Vuole diventarne padrone motivo per cui pensa di far fuori il giovane ma, alla fine, si converte.
Nel 2000 Paolo Villaggio è attore comprimario, nel ruolo del dottor Cagnati, in “Denti” diretto da Gabriele Salvatores mentre in televisione ricopre i ruoli di Gaio in “San Giovanni-L’Apocalisse” ( 2002 RaffaeleMertes ) e di Don Abbondio in “Renzo e Lucia” ( 2004 Francesca Archibugi ).
[i] Maurizio De Benedictis Linguaggi nell’aldilà. Fellini e
Pasolini Lithos 2000 Pag.101
* Veroli 18 luglio 2017. Gabriele Mattacola.
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