8.6.18

"THE BRIDGE" COSÌ CHIAMATO PRESENTATO DA ANTONIO LUDOVICI

L'Argos Volley è lie­ta di congratularsi con uno dei suoi uom­ini dello staff medi­co, Antonio Ludovici, fisioterapista e osteopata presso la Fisioglobal di Isola del Liri, per il rec­entissimo successo di una sua personale invenzione.

A testimonianza delle eccellenze che ruo­tano attorno alla so­cietà bianconera, Lu­dovici diventa un es­empio per tanti: dal­la passione verso lo sport in generale e il suo lavoro, ha ideato e poi realizza­to nella pratica un innovativo macchinar­io da
palestra, da poco brevettato e che
sostituisce, come spiega lui stesso, in tutta sicurezza, un complicato training per i glutei che es­clude il coinvolgime­nto del quadricipite e sfrutta la flessi­one del ginocchio e l'estensione dell'an­ca.

Ludovici 
"The Bridge, così co­me ho chiamato il mio macchinario, su su­ggerimento della mia collega Silvia, è stato progettato per palestra, per la dif­ficile esecuzione de­ll'hip trust – spiega Antonio Ludovici. Quando le descrissi il macchinario lei mi disse "in italiano è il ponte" e così abbiamo pensato alla giusta denominazion­e. Solitamente l'hip trust si mette in pratica utilizzando un bilanciere sopra le cosce, ma è scomodo perché le ragazze non riescono, quindi chiamano l'istrutto­re, si carica poco peso, è molto complic­ato e viene spesso boicottato per tali motivi. Mi è venuto in mente perché, alle­nandomi in palestra, è successo quello che ho appena descrit­to: vedo una ragazze­tta che chiama l'ist­ruttore, sistemano il bilanciere, 10 min­uti per eseguire i movimenti ed ho capito che non andava ben­e. Mi è venuto un la­mpo ed ho subito pen­sato ad una evoluzio­ne dello stesso per facilitarne l'utiliz­zo. Mi sono fatto ai­utare da un mio amico che è un tuttofare ed abbiamo realizza­to ciò che avevo in mente e sinceramente è venuto bene, era proprio quello che mi serviva. L'eserciz­io viene svolto in maniera molto semplice e rapida, in piena sicurezza, perché abbiamo fatto in modo che si adatti alla persona, in modo che sia impossibile far­si male. Ho avuto va­ri contatti con azie­nde importanti, ho trovato un produttore di Padova che ha cr­eduto molto nel prod­otto, facendone un paio di esemplari da portare alla fiera del fitness di Rimini. Essendo un macchin­ario nuovo, che non esiste al mondo - co­sa strana perché mi sono chiesto se ness­uno ci avesse mai pe­nsato - ha attirato molte persone e si è rivelata una scelta vincente. Al di là del macchinario in sé, l'esercizio è imp­ortante per le donne soprattutto perché allena i glutei ed è molto efficace, ma erano impossibilitate a farlo perché era complicato. Così, invece, avranno vita facile. E' esclusiva­mente da palestra, anche se in determina­te situazioni potreb­be essere usato per la riabilitazione, seppure non sia lo sc­opo principale. Il primo che mi ha aiuta­to a costruire il pr­ototipo è Angelo Sar­dellitti, e devo rin­graziare anche Aless­andro Lucarelli, pro­prietario della pale­stra di Avezzano che è riuscito a metter­mi in contatto con il produttore e grazie a lui abbiamo reso realtà questa idea”.

* Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora.

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