13.11.21

47 ANNI FA VITTORIO DE SICA CI LASCIAVA "PARLACI DI CINEMA, VITTO'..." SORA RICORDA IL GRANDE REGISTA IL PERCORSO CHE SI VUOLE INTRAPRENDERE

47 anni fa, il 13 novembre 1974, Vittorio De Sica ci lasciava

Nell'anniversario della morte, Sora ricorda commossa il grande regista, maestro del neorealismo cinematografico e figlio illustre della nostra Città.

Nel pomeriggio di oggi, 13 novembre, in omaggio a Vittorio De Sica, sarà proiettato il film "Parlaci di cinema, Vitto'..." del regista Antonio Mantova. L'evento, patrocinato dal Comune di Sora, si svolgerà presso l'Auditorium "Cesare Baronio", alle ore 17. La pellicola narra di un ipotetico ritorno di Vittorio De Sica a Sora, sua città natale, in occasione dei 120 anni dalla sua nascita. Partendo dal quartiere di Canceglie, il Maestro del Neorealismo rivede luoghi e personaggi della sua infanzia.

Per il sindaco Luca Di Stefano: "Vittorio De Sica è stato uno dei più grandi registi della storia del cinema italiano ed internazionale. Il detto recita: “nemo profeta in patria”, la sua città natale e l’Italia stessa, malata di esterofilia non ha mai saputo valorizzarlo, trascurando la sua memoria e non tributandogli gli onori che merita. De Sica è idolatrato anche dai mostri sacri d’oltreoceano che immancabilmente lo citano come esempio sublime di artista. Lo conosciamo come personaggio assai distinto, dotato di grande talento anche nella recitazione, De Sica è stato il caposcuola della corrente cinematografica del neorealismo, citiamo solo alcuni dei grandi capolavori che lo hanno reso famoso e hanno testimoniato la genialità dell’estro italiano: “Sciuscià” (1946, ritratto dell’infanzia abbandonata), “Ladri Di Biciclette”(1948, sulla triste condizione dei disoccupati nel dopoguerra) per i quali il grande regista vince l’Oscar. Sicuramente il malinconico “Umberto D.”, pellicola amara, è il suo vero capolavoro.

Voglio ricordare inoltre “La Ciociara” (1961), dall’omonimo romanzo di Moravia, che ha raccontato le vicende delle “marocchinate” capitolo dolente di violenza sulle popolazioni civili, che alla fine del secondo conflitto mondiale, fortunatamente ci hanno toccato solo in parte.
Il 13 novembre ‘74 il regista si spegne a Parigi all’età di 72 anni. E’ ora che la sua città gli dedichi il tributo che merita.
La mia amministrazione inizierà un percorso per valorizzare la sua memoria, abbiamo ipotizzato di realizzare un premio intitolato al maestro.

Vogliamo premiare artisti emergenti che stanno sperimentando tecniche e generi nella settima arte.
Il mio è un impegno concreto, che ci vedrà già l’anno prossimo, intenti a promuovere l’organizzazione di questo evento.

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