1.12.21

"Sogni e loro simboli", la personale pittorica di Julia Panchenko alla "A' Mbasciata Gallery" a Napoli dal 10 al 16 dicembre

Articolo critico relativo all’iniziativa culturale

di Arch. Errico ROSA

Tra cubismo e dadaismo ha scelto di orientare la sua recente produzione artistica la giovane pittrice russa, nata in Crimea, Julia Panchenko. 

Un’arte che ricerca continuamente nuove soluzioni tecniche che possano esprimere al meglio la giovane personalità artistica. I suoi quadri sono spesso assemblaggi di volti reiterati in una evoluzione di sfaccettature “ready made” di cui si perdono le primitive sembianze per essere nuovamente illuminati da una anima rigenerata. 

Presenza di strumenti musicali particolarmente ricorrenti nella pittura cubista e qui riproposti secondo svariate coniugazioni ("il vino di sera" e "Chitarra") con elaborazioni ad allusive anatomie femmìnee (“il sogno” e “tazza di caffè”) che richiamano alla mente gli erotici scatti fotografici di Man Ray. Come pure esplicite citazioni e frequenti rimandi al vino, forse perché capace di facilitare l’apertura all’altro e riscoprire il fascino della convivialità, nella limitazione di ogni pregiudizievole stato mentale. 

Un’arte ironica quella di Panchenko, realizzata con tecnica mista e ampio ricorso al collage. Nello specifico, la personalità espressiva si impone alla stregua di messaggio pubblicitario futurista, accompagnato da spot testuali, mediante il quale parlare ed esternare il proprio mondo interiore e sussurrare quanto di intimo vi è racchiuso. 

Così pure, non si può non apprezzare il suo approccio ad una diversa espressività che parte da contenuti informali, attinti in qualche modo dalla produzione artistica dei grandi maestri della seconda metà del secolo scorso, e spinge l’artista alla ricerca di un linguaggio più maturo e personale. 

Un linguaggio che (come nel caso del quadro “Mood estivo”) si richiama all’ “espressionismo astratto” a cavallo tra il “tachismo” francese e “dripping” americano. Qui la rappresentazione pittorica diviene più spontanea costruita - sebbene contaminata da sporadiche volute concentriche - su stratificazioni cromatiche dai decisi contrasti rosso-blu e sovrapposti interventi ottenuti con schizzi, colature di colore e stesure a spatola di materia magmatica color ciano. Panchenko, in tutte le sue espressioni, usa la pittura per facilitare la comunicazione con linguaggio penetrante. Irrompe direttamente nella sfera emotiva per parlare alle coscienze ed essere a sua volta corrisposta. 

Non mancano perciò nella sua proposta artistica spunti personali che conferiscono una espressiva originalità arricchita da esperienze di natura psicologica ed introspettiva. Un’esperienza che le proviene da una formazione specifica (laurea in psicologia) e maturata nel quotidiano esercizio della sua professione.

Errico Rosa, Novembre 2021.

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