18.2.13

TERREMOTO DEL 16 FEBBRAIO: IERI NON TUTTE LE CHIESE SONO STATE RIAPERTE

Il grido di dolore della Comunità di San Antonio Forletta
 
Stupore, disappunto, delusione serpeggiavano questa mattina tra i fedeli delle contrade Val Comperta, Salita dei Pini, Cocorbito e Sant’Antonio Forletta, che dopo una notte all’adiaccio dovevano, Loro malgrado, constatare che il sisma aveva colpito ancor un volta duramente come nel 1915 la cappella, centro dell’intensa vita religiosa della Comunità.

I fedeli hanno provato cosa vuol dire perdere la pietra angolare della loro vita spirituale.
Le origine della aula liturgica, risale alla fine del XIX secolo quando era la chiesa di un lebbrosario preesistente, col crescere della comunità è cresciuta anche la Chiesa che dopo i danni del 1915, restano ancora visibili le catene che tengono compatta la struttura.
Il contributo dei fedeli ha permesso di restaurare  più volte il frontale della chiesetta che fa già pensare all’interno a navata unica, volta a botte e tante immagini, tanto colore, tanti oggetti ornamentali , che la dicono lunga sull’amore dei fedeli per la casa di Dio.

All’interno possiamo anche ammirare un affresco del noto artista napoletano Antonio Notari, credo che sia necessario con la fretta del caso, far intervenire le Belle Arti e distaccare l’affresco da conservare in luogo idoneo per ritornare dopo i lavori che debbono essere rapidi , fedeli e definitivi.
Sollecitato dalla comunità che mi invita tutti gli anni a visitare lo splendido presepe in Arte Popolare, ho visitato la struttura: mi si è stretto il cuore alla vista dei materiali degli ornamenti, gli stucchi, i vasi di cristallo frantumati a terra,  triste destino della pietà degli omaggi dei fedeli, a cui debbo aggiungere crepe vistose nelle arcate, ai supporti di tenuta del tetto, in pratica è come se un apriscatole avesse inciso tutti i profili.

Quello della Comunità è un grido di dolore, sapendo i tempi di ricostruzione in casi analoghi, ma allo stesso tempo un atto di speranza e di fede che li spinge a chieder con insistenza nello spirito del Vangelo: Bussa e ti sarà aperto; chiedi e ti sarà dato... nel frattempo riteniamo che il Comune possa, con procedura d’urgenza chiedere una struttura prefabbricata da adibire a sala liturgica; struttura più bella per accogliere il Salvatore non è pensabile: CRISTO CHE E’ TRA COLORO CHE SONO STATI PERCOSSI  E  PRIVATI DI TUTTO, qui c’è la Chiesa vera.
  
* Sora 17 febbraio 2013. Per la Comunità Rodolfo Damiani.

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