7.4.13

"L'obiettivo principale della stagione per la Globo Sora è la Serie A1”

GINO GIANNETTI: “NOI ABBIAMO FATTO UNA SQUADRA E LORO DIMOSTRANO DI ESSERLO DAVVERO!”

Approfittando del week end libero da impegni pallavolistici della propria squadra, ma comunque con l'occhio puntato sulla gara tra Padova e Atripalda, e soprattutto dopo aver smaltito l'adrenalina trasformata in gioia per lo storico risultato raggiunto, il Patron della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, Gino Giannetti, si prende qualche minuto per parlare dell'importante momento che sta vivendo con la sua società.


Per la prima volta nella breve storia sportiva dell'Argos Volley arrivata alla sua quarta stagione in serie A2, il club ha potuto festeggiare l'importante traguardo della Semifinale Play Off Linkem Cup battendo in due gare nette senza diritto di replica la Sieco Service Ortona. 

E il plauso più grande il Patron lo vuole rivolgere a tutti i suoi uomini nessuno escluso che in questo Quarto di Finale di extra season hanno tirato fuori davvero tutto il loro potenziale dimostrando di essere un'ottima squadra prima sul caldo campo di Ortona disputando la gara perfetta e poi al PalaGlobo dando prova di saper reagire alle difficoltà che si presentano quando si ha la faccia fatta scacchi dalla rete.

“Io ho visto la squadra! Quella che sapevo di avere già dall'estate scorsa e quella sulla quale ora più che mai sono convinto che non abbiamo sbagliato nulla, né persone e né ruoli. Noi abbiamo fatto una squadra e loro ora dimostrano di esserlo davvero”.

Gino Giannetti (a destra nella foto)
Con un balzo verso il basso però, il Patron Giannetti puntualizza subito un dettaglio che, per chi come lui definisce gli obiettivi di una stagione e lavora per questi, è bene rimarcare spesso anche per creare la giusta pressione in chi poi deve concretizzare il risultato.

“Dobbiamo essere consapevoli che il pass staccato per la semifinale non è traguardo ma un punto di partenza verso l'obiettivo principale della stagione, l'A1. Indubbiamente stiamo lavorando tutti bene per arrivare fino in fondo e io ne sono contentissimo: avere delle bellissime impressioni a Ortona e tre giorni dopo vederle confermate a Sora è la riprova di tutto questo. A differenza della perfezione espressa fuori casa, al PalaGlobo abbiamo visto una squadra che ha avuto legittimamente il suo momento no nel primo set e che però poi ha saputo reagire dimostrando sul campo tutta la sua convinzione mentale di potere e sapere chiudere la pratica in questa eccellente maniera. E questo bel modo di essere squadra di fatto ha donato a tutto l'ambiente la giusta serenità per poter andare avanti nel percorso della Linkem Cup e per affrontare il passaggio seguente che sarà quello dell'accesso alla Finale che a tutti i costi noi vogliamo andare a disputare. E ben inteso dunque che l'obiettivo rimane sempre quello espresso all'inizio della stagione e sono convinto che come i ragazzi sono riusciti e riescono a capire dalle mie parole e dai miei atteggiamenti che io in loro vedo una squadra capace di portarci dove puntiamo ad arrivare, io vedo che loro non sono appagati da questo primo successo perché atleti che reagiscono in campo come loro mercoledì sera non si sentono appagati ma hanno sempre più fame di vittoria.
La squadra ha saputo tirare fuori degli “attributi” davvero utili e interessanti dopo un momento di smarrimento dovuto all'infortunio di Patriarca e alla consapevolezza di dover scendere in campo senza di lui e con Paris che ancora non era fisicamente pronto per essere della partita in seguito allo stop che lo ha bloccato ai box nelle ultime settimane. Abbiamo giocato il primo set scontando questa condizione però poi tutti hanno fatto magnificamente la loro parte a partire da Capitan Patriarca che in panchina fremeva per entrare tanto da sembrare un animale legato e realisticamente anche questo atteggiamento potrebbe aver fatto scattare ancora di più nei suoi compagni la voglia di vincere.
La partita è stata di tutti, anche di Hendrinks che è entrato a fare bene nel momento giusto quello che poteva e che doveva.
Una pacca sulla spalla al grande Claudio Paris che è sceso in campo con l'orgoglio di farcela ad aiutare i suoi compagni pur sapendo di non essere nelle condizioni giuste, però sempre e comunque al servizio di una squadra che in quel momento doveva provare quel tipo di soluzione. E tutti questo lo hanno visto e lo hanno capito quindi Claudio deve stare tranquillo perché quando sarà il momento dovrà darci quello che potrà e dovrà per arrivare in A1, perché lui lo sappiamo bene, è uno capace di dare vita a quello che a noi serve.
Come è altrettanto capace Lorenzo Scuderi, ed è giusto lodarlo per come si è fatto trovare prontissimo nel momento più importante. Il nostro palleggiatore Adriano Paolucci ha fatto delle ottime scelte di gioco gestendole perfettamente andando a utilizzare al meglio tutte le sue bocche da fuoco. La sua ottima regia ha dato più forza agli attaccanti facendo si che Milushev totalizzasse percentuali di perfezione altissime e che Scuderi riuscisse a fare il suo gioco tranquillamente. Mercoledì è stato evidente e palese che il nostro opposto bulgaro viaggia su altre dimensioni che sono al di fuori della portata di tutto e di tutti. Non lo abbiamo di certo scoperto noi, è un opposto che fa la differenza in assoluto e che conosce bene questa categoria e anche quella superiore. È un atleta senza remore ed è molto evidente in lui l'abitudine a determinate pressioni come quelle che possono esserci nelle gare di play off, e si legge benissimo che ha obiettivi precisi non solo quando schianta le palle in campo.
Per quanto riguarda i centrali, la nostra prima scelta, il primo acquisto della stagione Simone Anzani, è stata la migliore. Lui ha un potenziale ancora inespresso dovuto a una voglia a un carattere che è molto superiore a tanti altri centrali che girano in A2 e io sono convinto che la differenza tra essere forte ed essere un campione non la fa la tecnica ma la voglia e la mente. Ci sono tanti esempi di atleti che pur non avendo la struttura o la tecnica diventano campioni perché è la voglia. La voglia di lavorare durante la settimana, la voglia di sacrificarsi, e queste caratteristiche Anzani le ha sempre avute quindi io non ho difficoltà a pensare che a breve sarà uno dei centrali più forti in Italia, perché è uno che vive per quello che fa e quindi anche se dovesse avere dei competitor, degli altri centrali che magari hanno dei centimetri in più, non possono fare nulla contro la sua voglia gestita da un'ottima testa.
Daniele Mazzone ha fatto una grande partita, come anche Francesco Fortunato ha fatto la sua gara. Dalle persone con esperienza ti aspetti determinate cose a da quelli più giovani te ne aspetti delle altre. Entrambe le tipologie si sono espresse al meglio e questo ha contribuito alla tranquillità di tutti.
Roberto Romiti è migliorato tantissimo nella fase di difesa, in modo spettacolare direi, però questo me l'aspettavo perché nella vita quando si aspetta un figlio si migliora sempre, la tranquillità e la gioia familiare ti portano poi a vedere le cose nel modo giusto e con più serenità.
Antti Siltala l'abbiamo accompagnato in un percorso nel quale era prevista la sua massima espressione in questo periodo e così è stato. Siamo rimasti estremamente colpiti anche in questo caso dalla sua testa perché è un atleta che nei momenti particolari riesce a fare la differenza non solo usando la potenza ma mettendoci spesso l'intelligenza di raggiungere il suo obiettivo con l'astuzia di un pallonetto, di una palla sporca, di una palla appoggiata in modo favorevole sulle mani del muro. Questi colpi hanno fatto benissimo all'economia della gara a Ortona dove l'avversario si è sentito istigato fino ad andare fuori di testa.
I Quarti di Finale sono stati affrontati nel migliore dei modi, ora dobbiamo gestire al meglio questi giorni di serenità dando il giusto spazio a chi è acciaccato per poter essere pronto fra una settimana ad affrontare il nostro avversario si Semifinale qualunque esso sia. Gli atleti quindi continueranno a lavorare incessantemente ma in totale tranquillità agli ordini dei coach Ricci e Rossi perché il pass staccato per la semifinale non è traguardo raggiunto ma un punto di partenza verso l'obiettivo principale della stagione, la Serie A1”.

* Sora 6 aprile 2013. Carla De Caris - Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. 

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