14.4.13

SUL REDDITO MINIMO GARANTITO 50 MILA FIRME UN LIBRO E UN CONVEGNO

Lunedì, 15 aprile gli organizzatori della campagna sul Reddito Minimo Garantito, iniziata a giugno scorso, consegneranno le oltre 50 mila firme raccolte alla Presidente della Camera. 

Hanno aderito alla campagna 170 associazioni, ora con un Governo nuovo che ancora non lavora a pieno ritmo, con i saggi che hanno sbagliato bersaglio sul RMG, con la crisi e il rischio di nuove elezioni i firmatari non possono più aspettare.

Non possono più aspettare, scrivono, con il rischio di nuove consultazioni dopo le elezioni di un nuovo presidente della Repubblica. Perchè ci sono disoccupati e precari che non hanno garanzie economiche. I firmatari e le associazioni (una delegazione) chiederanno a Laura Boldrini di fare tutto il possibile, di impegnarsi sulla loro proposta di legge. Una proposta quella dei firmatari e delle associazioni da prendere in netta considerazione. Da arrivare a farla approvare da una commissione di lavoro ad hoc . 

Alle 12 di domani ci sarà una conferenza stampa indetta sotto Montecitorio da una delegazione delle associazioni aderenti al progetto che ha chiesto anche la presenza dei parlamentari. Sono invitati tutti i giornalisti. Laura Boldrini ha già risposto: “Sempre più persone oggi in Italia soffrono gravi difficoltà economiche. La povertà, il disagio sociale sono emergenze di cui ho piena consapevolezza e che bisogna affrontare in tempi brevi attraverso atti concreti. Il 15 aprile, a Montecitorio, una delegazione in rappresentanza di 50 mila cittadini e 170 associazioni che hanno promosso la proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito minimo garantito mi consegnerà le tantissime firme raccolte. Farò tutto il possibile affinché si avvii un percorso urgente per l'esame di questa proposta di legge”. Le altre notizie sono su: www.redditogarantito.it

Sul Reddito Minimo Garantito c’è ora un libro presentato da poco e c’è una ricerca (di Bin Italia) importante e chiara.   

Massimiliano Smeriglio è Vicepresidente e assessore alla formazione, università, scuola e ricerca della Regione Lazio. Insegna a Roma Tre e scrive romanzi. E’ stato presente alla presentazione della ricerca. Invitato anche Nicola Zingaretti è arrivato in ritardo ma non ha voluto mancare all’appuntamento. Si era in campagna elettorale. Poi sono arrivate le elezioni di fine febbraio. Ora Zingaretti e Smeriglio sono alla Regione, al governo. Anche la Fornero, disse Smeriglio nel suo intervento, iniziò col Reddito minimo ma poi “abbiamo visto come è finita”.

Un progetto necessario, si è detto al convegno di Roma, e possibile anche con la crisi in atto. E’ uno strumento importante. Un convegno che ha preso in considerazione anche le tante esperienze europee e quelle di alcune regioni italiane. Ma in Italia e Grecia ancora non è previsto un R.M.G. Ora un RMG deve essere inserito nell’agenda del prossimo governo. E’ un obiettivo di civiltà perché l’esperienza danese ce lo fa capire dalle interviste di giovani. Non è solo un aspetto del lavoro o di lavorare ma c’è dell’altro. E’ anche un fattore che cambia la natura del lavoro. E poi è anche un diritto di libertà, non si è così esposti al ricatto (si aggiunge: in tutti i campi). “E’ una garanzia di sopravvivenza che serve per contrastare i ricatti”. E’ quindi una garanzia. Col RMG si resiste di più e meglio. E si può scegliere meglio anche il tipo di lavoro. Quando si perde un lavoro invece il RMG serve per essere indipendente e scegliere meglio un nuovo lavoro.

Si era in campagna elettorale e la proposta veniva inserita, o meglio era la proposta degli organizzatori di farla inserire in una agenda del centrosinistra perchè il RMG è una misura indispensabile che serve per lo sviluppo dell’Italia. In un paese che conosce la corruzione, lo spreco, la speculazione il RMG potrebbe portare al risparmio. “E non è vero che non ci sono i soldi”. I soldi ci sono e purtroppo ci sono anche tre Europee. Italia e Grecia che stanno assieme in una Europa, l’ultima. C’è poi una Europa che ci guarda. 

C’è l’Europa della Svezia, della Danimarca. Europa, Stato e Regioni che hanno diverse competenze ma che devono qui lavorare (è il caso di dire), assieme. RMG, un tema centrale, da inserire in una agenda del centrosinistra perchè viene messo da parte anche dai politici del centrosinistra stesso. Perchè è un tema centrale sulla pari dignità sociale. “Un RMG universale” quindi, “senza selezione” ha detto Stefano Rodotà nel suo intervento. A lui piace però chiamarlo “Reddito Universale di Cittadinanza” e critica Mario Monti che parla di un reddito di sopravvivenza . E’ la versione di Monti che è diversa dalla proposta presentata.

Un libro prezioso, una indagine che fa capire come il RMG è un avviamento alla vita autonoma. Un problema che riguarda la vita delle persone. “Dalla lotta alla fame al diritto al cibo”. Massimiliano Smeriglio ancora ha detto che i diritti sono deboli perché la politica è debole. (Ma ora però è in campo una legge di iniziativa popolare). Col Primo governo Prodi si fece un RMG ma poi è stato dimenticato. Smeriglio ha ricordato inoltre l’esperienza della Regione Lazio. Una esperienza portata avanti ma come poi è finita non lo sa nessuno. E’ ancora tutta da indagare. “Non si sa nulla”.

Il gruppo di ricerca che ha lavorato sul RMG ha confermato che i primi studi sono del 1992, ora si è al 2013. I ricercatori hanno fatto notare che c’è stata una generazione totalmente esclusa dai diritti. Già nel 2005 si sapeva che l’Italia era un paese a rischio di povertà maggiore ma non si è fatto nulla. Una povertà che poteva pure crescere.  

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