21.10.13

OMAGGIO A CARLO LIZZANI (2)

MASTROIANNI E MANFREDI ATTORI CON CARLO LIZZANI

Morto suicida il 5 ottobre all'età di 91 anni, Carlo Lizzani nella sua lunga carriera di cineasta ha avuto il privilegio di dirigere sia Marcello Mastroianni, sia Nino Manfredi. Per quanto riguarda il primo nel 1953 lo ha lanciato nella trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Vasco Pratolini
Cronache di poveri amanti”. La versione cinematografica del romanzo ha avuto, nel 1954 il premio speciale della giuria al Festival di Cannes; Grolla d'oro per la regia e Nastro d'argento per la migliore sceneggiatura. Mastroianni, nel film, ha il ruolo del fruttivendolo antifascista Ugo, amico del protagonista Mario (Gabriele Tinti) il quale, dopo essere stato ferito in uno scontro con le truppe squadriste, si rifugia in casa di una strozzina, sopranominata “La signora” dedita a controllare gli interessi della contrada. Qui conosce la giovane servetta Gesuina (Anna Maria Ferrero) che sposerà dopo essersi guarito dalle ferite riportate nello scontro a fuoco. Il film è ambientato a Roma, in via Del Corno. Nel 1961 dirige per la prima volta Nino Manfredi in “Il carabiniere a cavallo” premio speciale al Festival Internazionale del film comico e umoristico di Bordighera. L'attore nativo di Castro dei Volsci è il protagonista nel ruolo di Franco Bartolomucci. Questi è carabiniere a cavallo fidanzato con Liliana (Annette Stroyberg) ma che non può ancora sposare perché non ha quindici anni di servizio nell'esercito ma, per paura di perderne l'affetto la sposa in gran segreto con l'aiuto del brigadiere in congedo Tarquinio (Peppino De Filippo). Alla vigilia delle nozze Franco è vittima di un episodio di pessimo gusto: gli viene rubato il cavallo ed il carabiniere, senza ricorrere alla giustizia, torna in caserma e monta un cavallo da tiro preso a nolo. Dopo il matrimonio, s'imbatte nella ricerca del cavallo e le sue peregrinazioni lo porteranno a Bracciano, dove è in corso una riunione di zingari. L'uomo, infatti si è ricordato che al momento del furto erano presenti due zingare. Una indagine tira l'altra e il nostro eroe raduna la banda del paese ed il cavallo, elettrizzato dalle note musicali, esce dal nascondiglio. Stanno per terminare le ventriquatto ore di servizio e il carabiniere fa ritorno a Roma assieme alla neo moglie e al brigadiere su di una enorme carrozza donatagli dagli zingari tra le cui stranghe vi è il cavallo. Nel 1971 Nino Manfredi torna a lavorare con il regista, nel ruolo del commissario Quintilio Tartamerlo, in “Roma bene”, il cui soggetto è preso dal dramma di Luigi Bruno di Belmonte “Mani aperte sull'acqua”. Siamo di fronte ad un film di impianto corale e con un intento fortemente morale realizzato per esplorare i vizi umani di una capitale ormai preda dei più bassi livelli di corruzione e di dissolutezza. Dramma, commedia, satira e denuncia sociale si intrecciano in questa versione aggiornata e “incattivita” della “dolce vita” felliniana (1).
  1. Vittorio Giacci Carlo Lizzani Il castoro cinema 2009 pag. 11/12.
* Veroli 21 ottobre 2013. Di Gabriele Mattacola. Esordio nel 2009 con il saggio “Emigrazione e commedia all'italiana” la cui appendice è dedicata ad Andy Luotto e l'anno dopo scopritore di Massimo Colatosti, inventore del primo cellulare a cui ha dedicato un saggio. 

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