Nel
2011, presso la Tipografia Francesco Ciolfi di Cassino, il professor Umberto
Caperna, segretario dell'Accademia Teretina di cui sono socio da 10
anni, ha pubblicato il volume monografico dal titolo “Licinio
Refice -Appunti
inediti di vita intima e familiare”.
L'opera si divide in due parti: la prima si apre con un profilo storico della città di Patrica famosa per la fontana costruita nel 1869 da padre Secchi, la chiesa di stile
barocco Collegiata di San Pietro, il castello della Tomacella ma soprattutto nota per Monte Cacume, citato da Dante nella “Divina Commedia”.
L'opera si divide in due parti: la prima si apre con un profilo storico della città di Patrica famosa per la fontana costruita nel 1869 da padre Secchi, la chiesa di stile
barocco Collegiata di San Pietro, il castello della Tomacella ma soprattutto nota per Monte Cacume, citato da Dante nella “Divina Commedia”.
Ci parla, nel capitolo
seguente, delle famiglie Refice e Simoni attraverso il loro albero genealogico
per poi continuare a parlare dei cittadini patricani e dell'Ordine del
Preziosissimo Sangue fondato dall'apostolo ciociaro San Gaspare Del Bufalo.
In questo stesso capitolo il professor Caperna accenna al lavoro dei
contadini nei campi, ai rapporti tra Stato e Chiesa e ad una canzone
in dialetto
ciociaro, eseguita durante le feste folcloristiche, in cui la
fidanzata dice
allo spasimante “Fatte lu capannello ca me te piglio”. Dal quarto capitolo
in poi l'autore parla del musicista e sacerdote Licinio Refice, nato in
questa città il 12.2.1883 da Luigi e Virginia Valenti. Nel paese
natio, Licinio
ha scritto le prime opere in un angolo di paradiso che lui chiamava “cantuccio”.
Tra il 1893 ed il 98 frequentò il ginnasio inferiore, prima, e superiore
dopo, nel seminario di Ferentin dove egli aveva trovato un buonumore
con cui alimentava e affinava le sue qualità in campo teatrale e
musicale. Refice completò gli studi di filosofia e teologia al
Pontificio Collegio
Leoniano di Anagni, dove rimase fino al 1905. Venne ordinato sacerdote
nella cattedrale di Ferentino il 23.5.1905 e scrisse molte opere nell'ambito
della musica sacra, la cui più importante rimane “Cecilia” del 1934.
Nel 1911 il sacerdote nativo di Patrica, che intraprese gli studi musicali
poco dopo l'ordinazione sacerdotale, venne nominato direttore del coro
di Santa Maria Maggiore ( all'epoca Cappella Liberiana ). Nei
capitoli successivi
si parla dell'amicizia tra Licinio e Lea Valle, da lui avviata agli studi
musicali, e, infine, dei viaggi compiuti dal maestro Refice in
America e
della sua morte avvenuta a Rio De Janeiro ( Brasile ) l'11.9.1954
all'età di
71 anni.
La seconda parte comprende le corrispondenze epistolari tra Refice,
Lea Valle ed i parenti. In appendice troviamo le poesie dedicate al maestro
da Luigi Cunsolo, primo preside del liceo classico “Turriziani”
di Frosinone
e la lirica del poeta verolano Attilio Cestra “Nella mia terra”. L'ultima
parte è dedicata al centenario dell'erezione della croce di Monte Cacume.
*
Veroli 10 marzo 2016. Di Gabriele Mattacola.
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