DON CESIDIO CARDARELLI ED ATTILIO CESTRA
Nell'antologia poetica scritta da Filippo Fichera per la casa editrice Convivio Letterario di Milano nel 1973 dal titolo "Il padre nel canto dei poeti contemporanei" (volume terzo) troviamo le poesie
"A mio padre" e Patremu', in dialetto verolano, scritte rispettivamente dai poeti ciociari Don Cesidio Cardarelli ed Attilio Cestra.
Entrambi ricordano la figura del padre mostrando l'enorme amore che hanno per il genitore.
Don Cesidio (San Donato Val di Comino 1907 - Sora 1998), nella lirica intitolata "Mio padre" immagina che, se avvenisse un miracolo ed il padre potesse ritornare in vita, vedrebbe fiori sulla sua fronte e arcobaleni luminosi dentro al suo cuore. Nel secondo capoverso della lirica ricorda gli anni trascorsi assieme alla madre che sono stati poco gioiosi ed assai sofferenti.
Attilio Cestra, poeta verolano nato in contrada Giglio il 13.2.1913 ed ivi scomparso il 21.10.2010, nella lirica in vernacolo intitolata Patremu' parla di suo padre Achille novantaseienne. All'inizio ce lo descrive come un soldato che, nonostante gli anni, tiene ancora il passo svelto. Da un po' di tempo, data l'età, esce di meno, così come anche la mamma del poeta, coetanea del marito. Il figlio, nonostante si senta ancora giovane, è nonno. Il poeta spera che i genitori vivano a lungo, anche se è preoccupato per suo padre che è di salute cagionevole. Alla fine lo esorta a darsi coraggio e a vivere ancora qualche anno.
* Veroli 16 novembre 2015. Gabriele Mattacola. Attilio Cestra è stato suo punto di riferimento da giugno 1991 al luglio 2010. Nella foto: da Filippo Fichera "Il padre del canto dei poeti contemporanei".
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