Parlare di Milton, per me l'amico Massimiliano, è triste ma allo stesso tempo sono convinto che lui sia ancora vicino a me e mi guarda dal luogo in cui vive da cinque anni e mezzo.
In questi giorni, a
Frosinone nella saletta del Palazzo della Prefettura, è in corso
fino al 14 di novembre una collettiva delle sue opere d'arte dal
titolo “Tra illusioni e realtà”. La personale è stata
inaugurata il giorno della festa di ognissanti durante la quale vi è
stato un intrattenimento musicale che ha visto esibirsi la giovane e
promettente cantante Roberta Campoli, alunna della madre di Milton
professoressa Angela Valente.
Le sue opere sono straordinarie e, in
parte, autobiografiche. Il quadro più significativo è il “Cristo
miltoniano” in cui l'immagine di Nostro Signore è circondata da
una moltitudine di colori. Il suo è uno sguardo mite e ricorda il
film diretto da Pier Paolo Pasolini “Il vangelo secondo Matteo”.
In ogni quadro artistico è presente l'immagine di Milton che scruta
il suo occhio : si passa dall'indifferenza umana che lo vede
trasformarsi in una specie di mostro simile all'incredibile Hulk al
bellissimo dipinto dal titolo “La venere e la stella” in cui,
contornata di un verde acceso, vi è la donna nella sua nudità ed i
neri capelli con al centro la stella indicativa del suo vivere.
Milton amava molto gli animali e lo possiamo vedere nel suggestivo ritratto del lupo o del boomerang rappresentanti il male di vivere del quale l'artista era consapevole: “Questo pianeta gli stava molto stretto”, affermava. Vi sono, inoltre, ritratti di tipi umani grotteschi che stanno ad esprimere l'ironia e la gioia di vivere e i personaggi miltoniani, diversi da quelli originali, ma allo stesso tempo caratteristici.
Infine voglio ricordare un dipinto che Massimiliano mi ha donato mentre era ancora in vita raffigurante un cavallo marino al centro circondato da vari ghirigori, un occhio “l'occhio umano” ed un curioso personaggio sorridente che altri non è che Milton stesso. Concludo l'articolo ricordando l'amico, sempre nel mio cuore, e ringraziando la sua famiglia: la madre Angela; il padre Luigi ed i fratelli Stefania e Marco, con i quali sono ancora in ottimi rapporti e ai quali auguro di continuare a tener viva la memoria del loro caro.
Milton amava molto gli animali e lo possiamo vedere nel suggestivo ritratto del lupo o del boomerang rappresentanti il male di vivere del quale l'artista era consapevole: “Questo pianeta gli stava molto stretto”, affermava. Vi sono, inoltre, ritratti di tipi umani grotteschi che stanno ad esprimere l'ironia e la gioia di vivere e i personaggi miltoniani, diversi da quelli originali, ma allo stesso tempo caratteristici.
Infine voglio ricordare un dipinto che Massimiliano mi ha donato mentre era ancora in vita raffigurante un cavallo marino al centro circondato da vari ghirigori, un occhio “l'occhio umano” ed un curioso personaggio sorridente che altri non è che Milton stesso. Concludo l'articolo ricordando l'amico, sempre nel mio cuore, e ringraziando la sua famiglia: la madre Angela; il padre Luigi ed i fratelli Stefania e Marco, con i quali sono ancora in ottimi rapporti e ai quali auguro di continuare a tener viva la memoria del loro caro.
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Veroli 9
novembre 2015. Di Gabriele Mattacola. Milton è stato suo amico da
marzo 2003 al 25.5.2010, quattro giorni prima di morire.
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