di Riccardo Petricca
Poteva essere un sabato sera come tanti in discoteca, al pub o in giro senza meta. Ma non è stato così per oltre un centinaio di giovani che sabato, 7 novembre, hanno completamente riempito una nota pizzeria a Posta Fibreno. Una serata di musica, gioia e tanta, tanta allegria, caratterizzata dal titolo ‘Musichiamoci', giunta alla sua seconda edizione, fortemente voluta dal maestro Rino Troiani che ha raccolto tutti i cori parrocchiali della città di Sora. "Noi, anche se non ci pensiamo, siamo una famiglia e la musica è il nostro modo di esprimere l'affetto e la stima che ci lega". Queste le parole di Rino Troiani, da sempre impegnato nella pastorale giovanile e che anche tramite la musica fornisce alternative ai giovani del nostro territorio per aiutarli nel loro difficile cammino di crescita e provare a formare una coscienza cristiana e sociale.
La pizzeria allestita con la strumentazione, degna dei migliori service, ha visto il susseguirsi dei ragazzi cimentarsi in canti "GEN e Gospel", fino ai classici della musica rock e pop, accompagnati dai ‘Dear Gerry,' la band della Pastorale Giovanile Diocesana di cui Rino Troiani è il responsabile.Ma la sorpresa e l'emozione più grande è stato l'inaspettato apparire tra i tavoli del vescovo Gerardo, accompagnato dal giovanissimo neo rettore del Seminario don William Di Cicco.
Il mons. Gerardo Antonazzo, anche dopo una dura settimana di impegni istituzionali, non ha voluto far mancare il suo affetto e soprattutto la sua vicinanza ai tanti giovani che quotidianamente si impegnano per animare le celebrazioni nelle varie chiese della città sorana. Con il suo paterno affetto ma soprattutto con spirito sempre giovanile, il Vescovo non ha esitato, come già accaduto in qualche altra occasione, a cimentarsi personalmente insieme ai ragazzi nel brano di Gianni Morandi: "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones".Molto toccante è stato il saluto finale dei ragazzi al vescovo Gerardo, cantando tutti insieme il brano di Paolo Migani: "Con un'ala soltanto", sul testo di una preghiera di don Tonino Bello, conterraneo e Padre Spirituale del Vescovo, le cui parole rappresentano al meglio il senso della serata: "Vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla: vivere è abbandonarsi come un gabbiano all'ebbrezza del vento; vivere è assaporare l'avventura della libertà".
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