19.2.16

Speciale FPA, IL NUOVO CODICE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DIGITALE

Le newsletter di forumpa.net di lunedì 15 febbraio 2016. Speciale CAD con le Firme illustri che commentano per FPA il nuovo codice della PA digitale

EDITORIALE: "CAD corrotto, Agenda digitale infetta" di Alessandro Longo, Direttore responsabile: È un Cad "deludente". I nostri esperti, radunati per questa prima uscita "speciale" della nostra nuova testata, sembrano convergere su questo giudizio. Certo, ci sono eccezioni e qua e là, leggendo i diversi commenti di giuristi e addetti ai lavori, potrete trovare anche qualche opinione positiva, ma il legislatore pare essere stato eccessivamente prudente. Il nuovo Cad è un termometro di un problema a monte, di una difficoltà strutturale di cambiare la PA al suon del digitale ed è pacifico però dover riconoscere che il campo da gioco è soprattutto un altro. È politico ed economico, più che (meramente) normativo.

Le dieci nuove newsletter dei Cantieri della PA digitale si possono ricevere se si aggiorna il proprio profilo
"Il CAD che ho letto e il CAD che sognavo" di Carlo Mochi Sismondi, Presidente FPA: Lo schema di decreto appare l’ennesimo provvedimento che “rinnovella” una legge ormai desueta, togliendo le parti ammuffite e mettendo pezze a colore dove serve.
Gullo (funzione pubblica): "Ma il Cad non è una bacchetta magica"" di Elio Gullo, Dipartimento Funzione pubblica: Il CAD non è un elenco di progetti da attuare. Non lo era quello del 2005 e non dovrebbe esserlo nessuna norma di rango primario. Non può il CAD fornire indicazioni puntuali alle PA su nessun ambito, al più dovrebbe indicare “cosa” e non “come
Dominici: "La partecipazione alle politiche pubbliche non è opzione, ma metodo"
di Gianni Dominici, Direttore generale FPA. Ancora una volta la nostra PA sembra non voler comprendere quali siano i cambiamenti in atto nella maggior parte dei Governi del mondo, scegliendo di pubblicare in un formato chiuso e rigido come il pdf, un documento che avrebbe dovuto aprirsi ai commenti della comunità digitale
Guercio: "Luci e ombre di un testo non conclusivo" di Maria Guercio, Università degli studi di Roma La Sapienza. Il nuovo articolato, per le parti riferite alla gestione documentale, non si limita a coordinare le disposizioni relative al regolamento europeo sull’identità digitale. Le modifiche proposte avrebbero quindi meritato una relazione di accompagnamento di maggiore...
Le principali novità da tenere d'occhio: un quadro di Valentina Carollo, avvocato. Degli attuali 92 articoli del CAD lo schema, nei suoi 65 articoli, ne modifica 56, ne abroga 27 ed aggiunge diverse disposizioni: si può parlare di una vera e propria rivoluzione che entrerà in vigore il 1° luglio 2016
Cittadini liberati dagli oneri dell'analogico: la vera innovazione del Cad di Eugenio Prosperetti, avvocato, docente informatica giuridica LUISS "Guido Carli". Un testo che innova molti istituti diversi e non potrà accontentare tutti, al suo interno vi sono sia norme che stabiliscono principi nuovi e coraggiosi, che dovranno farsi strada nell’ordinamento amministrativo e civilistico italiano, sia norme frutto di compromessi
Tutti i problemi del nuovo Cad per la Giustizia digitale: la privacy vince sulla conoscenza di Enrico Consolandi, magistrato, tribunale di Milano. Il disegno rinuncia ad una diretta applicazione del CAD al processo civile telematico, ma solo teoricamente, in realtà vi sono due aspetti che meritano attenzione: il significato attribuito alle copie dei documenti e in materia di privacy
PCT e nuovo CAD: figlio minore e trascurato di Andrea Rossetti, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il legislatore da una parte estende la disciplina stabilita nel CAD tutti gli ambiti del diritto, dall’altra si premura di stabilire l’eccezionalità delle disposizioni che riguardano il processo telematico in ogni sua forma
Documento informatico, ecco che cosa cambia di Andrea Lisi, presidente ANORC e Sarah Ungaro, Digital&Law Department. Interessanti novità in tema di valore probatorio del documento informatico sottoscritto con una firma elettronica emergono dallo schema di decreto di modifica al Codice dell’amministrazione digitale
Cittadinanza digitale, ecco come cambia con il nuovo Cad di Fernanda Faini, giurista. La ratio di «spostare l’attenzione dal processo di digitalizzazione ai diritti digitali dei cittadini» viene esplicitata fin dall’inizio, costituendo la base giuridica per implementare Italia Login
Firme elettroniche, un pasticcio in conflitto con l'Europa di Giusella Finocchiaro, avvocato. Tuttavia il legislatore, quanto meno nella bozza pubblicata, va oltre il Regolamento europeo e, in taluni casi, in conflitto. Ciò comporterà i costi dell’incertezza giuridica per le imprese italiane che avrebbero invece potuto godere del vantaggio dell’esperienza accumulata
Documento e firma elettronica, come il nuovo CAD si adegua a Eidas di Gabriele Faggioli, avvocato partner Digital360 e Andrea Reghelin, avvocato Associate Partner di P4I. Le modifiche riguardano, innanzitutto, le definizioni di firma elettronica: risultano abrogate quelle di firma elettronica, Firma Elettronica Avanzata (FEA) e firma elettronica qualificata. Tale scelta legislativa è indubbiamente legata al principio di coordinamento con il Regolamento eIDAS
Comunità intelligenti, il Cad stacca la spina. Che fare? di Nello Iacono, Stati Generali dell'Innovazione. La rivisitazione delle politiche sulle comunità intelligenti, lasciando in vita la piattaforma delle comunità intelligenti e cancellando tutte le norme che davano significato alla sua presenza, abbia come risultato finale la cancellazione di una visione strategica
Calderini: "Per le comunità intelligenti, una normativa zoppa" di Mario Calderini, Politecnico di Milano. Non è un lavoro particolarmente ben fatto, si annulla tutta la visione strategica che riconosceva le smart city a livello normativo. La normativa andava rivista e perfezionata, ma così si cancella tutto semplicemente senza dare altre indicazioni
Riforma Pa, passo indietro su software libero e continuità operativa di Morena Ragone e Emma Pietrafesa, Stati generali dell'Innovazione, Sonia Montegiove, LibreItalia. L'art. 68 appare depotenziato e non è un bene; questo infatti non è un orpello perché obbliga le PA ad effettuare valutazioni comparative serie e scegliere soluzioni libere o in riuso - a parità di qualità - rispetto al software proprietario
Il Cad cade ma noi (gli italiani) lo tireremo su di Flavia Marzano, presidente Stati Generali dell'Innovazione. Le modalità di stesura del decreto di modifica del CAD non sono state davvero trasparenti e aperte (chi ha proposto emendamenti? Con quali motivazioni?) e i risultati lo sono anche meno purtroppo

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