Un
confronto aperto e di speranza per il territorio L’incontro
del vescovo Gerardo con i Sindaci dei Comuni della Valle di Comino
di Gianni
Fabrizio *
Mons.
Gerardo Antonazzo, fin dal suo insediamento, ha sempre caldamente
espresso il desiderio di avere un incontro di conoscenza e di
amicizia con tutti i sindaci del Comuni, inclusi nell’ambito
territoriale della Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo. Ultimamente è
stata la volta di avvicinare e confrontarsi con i primi cittadini
della zona della Valle di Comino. Il vescovo Gerardo desidera sempre
più conoscere a fondo la realtà sociale, civile ed economica del
nostro territorio. Insieme ai sindaci hanno preso parte all’incontro
anche i presbiteri della zona della Valle di Comino. L’incontro si
è tenuto il 23 Novembre scorso presso il convento di Vicalvi
offrendo frutti di speranza. “Il vescovo Gerardo e i sindaci
della Valle di Comino, ha comunicato don Alessandro Rea,
parroco di Fontechiari e responsabile della pagina diocesana di
“Avvenire Lazio7”, hanno dato luogo a idee, riflessioni e
progetti per concordare un cammino condiviso. Il nostro vescovo ha
affermato che l’intersecazione delle due sfere di competenza è
necessaria: nature diverse ma unica intenzione di promuovere l’uomo».
I sindaci, ci ha detto don Alessandro, hanno così esposto le loro
idee. Riccardo Frattaroli, sindaco di Settefrati: «Le forti
divergenze tra le istituzioni Chiesa e Comune, hanno contraddistinto
le singole azioni; vedersi insieme è necessario per il bene comune.
Nessuna contrapposizione, ma una vera convergenza trasparente».
Il sindaco di Casalattico, Giuseppe Benedetti: «Decadimento
sociale: la gente è arrabbiata con i capi di governo. Ci sono
problematiche di socializzazione: c’è bisogno di coinvolgimento
giovanile per una progettualità di unione. L’aggregazione sportiva
o una cooperativa sociale potrebbero essere delle soluzioni.
Incentiviamo le giovani coppie ad abitare nella nostra vallata».Il
sindaco di Casalvieri, Franco Moscone: «Creare strutture che non
solo aiutino le famiglie a sopravvivere nei bisogni materiali, ma
costituire centri di ascolto, per questo è necessario una
collaborazione con la Caritas».Il sindaco di Alvito, Emilio
Martini: «Comune e Chiesa parlano la stessa lingua. La Chiesa poi
ha una capacità di attrazione fondamentale per le feste religiose,
quindi la collaborazione con l’istituzione civile è possibile,
attuabile ed efficace». Il sindaco di San Donato V.C., Antonello
Antonellis: «Dove si è deboli ci si sostiene a vicenda. Bisogna
creare un progetto, grazie anche al GAL, per un artigianato
giovanile, in collaborazione tra Chiesa e Comune. Riscopriamo
l’attività della formazione umana e lavorativa, come fece don
Bosco. In realtà si tratta di una dimensione culturale unica, dove
il divario di competenza riesce tranquillamente a scomparire con una
intenzione sociale senza interesse o pretese». Il sindaco
di Gallinaro, Piero Volante: «Sottolineo solo la mancanza dei
giovani alla vita sociale, probabilmente per sfiducia in questo
frangente politico–governativo. Impegniamo le strutture esistenti
nell’interesse dei giovani». Il sindaco di Posta Fibreno,
Santino Mele: «È l’aggregazione che ci rende forti. Dobbiamo
trovare fondi per le nostre attività e dare ai giovani l’immagine
del Gruppo: Non il palazzo, non la politica. Abbiamo bisogno di un
Paracadute Spirituale per non lasciare mai soli i nostri giovani».
Il sindaco di Fontechiari, Pietro Muscedere: «Il cittadino si
rivolge alle due figure che maggiormente dovrebbero ascoltare: il
sindaco e il parroco. Dovremmo ascoltare, con ingegno saper dare un
aiuto, anche senza soluzione. Seguiamo i giovani, sì; ma diamo
attenzione agli anziani». Il sindaco di Vicalvi, Gabriele
Riccardi: «La tecnologia e l’era delle comunicazioni stanno
isolando il giovane. Non comunichiamo più in maniera tradizionale.
Mi chiedo, da padre, come si può formare un giovane e dove ci
porterà questo meccanismo?». Il sindaco di Picinisco, Marco
Scappaticci: «In sinergia con al Chiesa si deve ricentrare la
comunicazione verso una direzione corretta. I social network la
stanno incanalando verso scelte e visioni dove il contatto è
inesistente e l’emozione diventa digitale».
* Il Comunicato
Stampa di Gianni Fabrizio, grazie
alla collaborazione di don
Alessandro Rea, parroco
di Fontechiari e responsabile delle
Comunicazioni Sociali e della
pagina diocesana di Avvenire Lazio7.
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