10.12.13

MARIO PATRIZI L'ARTE DEL SAPER RACCONTARE EMOZIONANDO


Artista nato a Frosinone il 13.8.1943, Mario Patrizi inizia il suo percorso artistico sotto la guida del frate domenicano Agostino Caputi cui ha reso omaggio in una delle sue numerose opere.

La tecnica artistica presente nei suoi quadri è quella dell'olio su tela. Numerosi i critici che si sono occupati della sua opera ed una monografia a lui dedicata è apparsa sul catalogo Cidi- I Contemporanei. La sua opera d'arte più significativa risale al 1986 ed è “Le lavandaie” vincitrice lo scorso anno (2012) alla Biennale d'Arte. Contemporanea di Anagni-Alatri-Frosinone. Il dipinto ritrae due anziane signore, di professione lavandaie, intente a sciacquare e stendere i panni nei pressi di un fontanile. Osservando il dipinto, esso da l'illusione di essere una “fotografia dal vero” ed è proprio questo il segreto artistico di Mario Patrizi, che lui stesso riprende nell'opera del 2005 “La pennica”. Esso è un bozzetto estivo ( il caldo mese di luglio ) in cui vediamo una tavola ancora imbandita con frutta di stagione; un fiasco di vino e due tazzine di caffè. Al di sotto vi sono due gattini e tre persone che stanno facendo un pisolino: l'artista; sua madre ormai al tramonto ed il consuocero Ennio. Da ciò si può dedurre che le due opere sono “immagini realistiche” e tale tema lo si può cogliere anche nel dipinto raffigurante l'artista all'età di 46 anni che indossa la caratteristica coppola ed ha in bocca una pipa appartenente a suo nonno e nell'omaggio alla moglie Esterina dipinta mentre è intenta a ricamare. Bellissime sono, infine, le opere “Le cugine” ( 1989 )in cui due bambine sono intente a cogliere margherite; “Le due rose” ( 1989 ) in cui vi è, come nella precedente, il tema dell'infanzia presente nell'immagine del bambino che reca in mano un petalo di rose e nei ritratti di Madre Teresa di Calcutta, beata che ha dedicato tutta una vita al fianco dei più deboli e di Carmine,un uomo molto colto divenuto, sul finire della vita,un barbone. Accanto ai ritratti troviamo la bellezza della natura e delle piante dipinte con vari colori e colti sotto diverse sfaccettature cui l'artista dà nomi di fantasia ( “Il vaso di Coleo” ). L'artista dipinge poi nature morte di vario genere ritraendom in esse: utensili; pipe; frutti; formaggi e strumenti musicali ed omaggia la Terra Ciociara attraverso vari angoli e scorci dei paesi presenti in essa. La vita di campagna si ritrova in varie opere dell'artista ed egli descrive i mugnai; i vendemmiatori intenti a cogliere l'uva ed in “Carretto ciociaro” (1987 ) due coltivatori di campi che, dopo un duro lavoro, stanno tornando a casa con il loro carretto trainato  da un mulo. Infine, nelle opere di questo artista ormai in pensione e la cui professione primaria è stata quella di rappresentante di prodotti alimentari, troviamo l'ironia, tema presente in "La bella e la bestia" ( 2010 ) raffigurante una donna nuda di schiena con in mano un ombrello assieme ad un barboncino ed il dipinto del topo che, circondato da un'ampia varietà di formaggi, sta addendando il gorgonzola. E' questa,in sintesi, l'arte di Mario Patrizi "Grande narratore per immagini"il quale, pur se non ha compiuto studi artistici, si è costruito da solo diventando cosi' un'artista a tutti gli effetti. Dal 12 al 27 di ottobre ha tenuto in Alatri la sua ultima personale "Profumi e colori della Ciociaria" alla quale ho partecipato, i primi giorni, in qualità di guida e distribuendo il catalogo della precedente personale tenutasi lo scorso anno presso la Villa Comunale di Frosinone "Radici" . In conclusione dell'articolo vorrei citare una frase presa dalla canzone di Fabrizio De Andrè "Via del campo". A mio parere, essa sta a testimoniare ciò che l'artista è; un uomo che, al contrario di altri ritenuti "artisti veri" ma in realtà solo fanatici e superbi, per la sua grande umanità egli è un fiore prezioso formatosi dal contatto diretto con la natura.

* Veroli 10 dicembre 2013  di Gabriele Mattacola. Da Settembre 2012 frequenta l'artista che considera suo "principale punto di riferimento" nell'ambito dell'arte locale.

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