Con l’arrivo del palleggiatore Marco Fabroni, la
riconferma di Hiosvany Salgado e il ritorno di Claudio Paris
Da
queste prime mosse nel volley mercato già è comprensibile quale sia
il progetto agonistico stagionale dell’Argos Volley ma forse
conoscere più da vicino la nuova guida tecnica potrebbe darci
qualche indizio in più.
Coach
Fabio Soli è al suo debutto nel Campionato Italiano di Pallavolo
Maschile dopo il biennio trascorso in Turchia sulla panchina del
Fenerbahçe Spor Kulübü preceduto dall’esperienza in casa
Pallavolo Modena da assistente.
Come
mai hai scelto Sora per il tuo grande esordio da protagonista sulla
panchina della pallavolo Italiana?
“Ho
ben impresso nella mi memoria tutto quello che è accaduto nella
pallavolo negli ultime anni – inizia a spiegare coach Soli -, e
Sora è una società che ha fatto scelte importanti per fare
campionati importanti. Avendo esperienze pari a zero come primo
allenatore, sono venuto a Sora a propormi per mettermi in gioco ma
anche per fare una esperienza importante quale quella di relazionarmi
e avere di fronte i proprietari, i capi di una società e capire cosa
voglia dire. Mi sono messo a sedere con Gino e Ivan e abbiamo trovato
subito una grande sintonia. Loro sono sicuramente persone fuori dagli
schemi ma per me è proprio questa la loro positività, infatti ho
sposato immediatamente le loro idee e dal momento che ci siamo seduti
a parlare, sono andato via dopo quattro ore con un contratto in mano.
Ho cercato di incontrarli e una volta seduto al loro tavolo ho
chiesto solo una opportunità, quella di poter far parte
dell’ambiziosa Argos Volley e quindi di allenare la Globo Banca
Popolare del Frusinate Sora. Ci abbiamo messo un attimo a trovare un
accordo. Ora la palla è mia, scotta ma sono molto contento, me la
tengo e con la mia palla ci gioco fino alla fine. Sono grato a Gino e
Ivan per avermi dato questa grande possibilità e sono convinto che
fino alla fine tutto quello che potrò mettere e investire in questo
progetto non lo farò mancare mai. Tutte le mie energie verranno
riversate in quello che sarà il programma tecnico al quale stiamo
lavorando. Ho chiesto e ho ottenuto un si, ora non mi resta altro che
prepararmi al meglio per dimostrare. Vengo a Sora per fare bene.
La mia ambizione da capo allenatore è quella di poter fare al meglio
quello amo ossia la pallavolo, una bella opportunità in un
campionato difficile che conosco abbastanza”.
Del
campionato di Serie A2 cosa ne pensi anche se ancora i roster non
sono stati definiti?
“La
pallavolo in Italia sta seguendo un trend un pochino preoccupante nel
senso che stiamo perdendo grandi giocatori con i mercati esteri che
hanno più soldi e si muovono abbastanza bene anche dal punto di
vista organizzativo quindi adesso in Italia si ci ritrova a ragionare
con situazioni che prima non venivano neanche prese in considerazione
per cui penso che il campionato di A2 abbia appunto perso qualche
colpo dal punto di vista tecnico. La cosa che a me piace molto invece
di questa nuova situazione è che ora la pallavolo sta dando spazio a
tanti giovani e a figure estere che una volta non si prendevano in
considerazione con gli allenatori e i direttori sportivi che vanno a
pescare nei mercati stranieri un po’ per esigenze economiche un po’
perché si sta globalizzando anche la pallavolo, e farlo può
tradursi nel fare la differenza in campionato, quindi è anche
stimolante”.
Che
tipo di allenatore sei?
“Lo
scopriremo solo vivendo. Essendo la mia prima esperienza da capo
allenatore lo vedremo durante la stagione. Però voglio essere me
stesso, perchè quando ci sono figure professionali che si nascondono
dietro a facce di cartone e fingono di essere qualcosa lontana da
quello che sono, i giocatori se ne accorgano immediatamente. La prima
cosa che a me importa è di essere come sono e di far venire fuori le
mie caratteristiche: quelle di una persona molto tranquilla che sa
ascoltare, che ha imparato dagli errori di grandi allenatori e dalle
loro doti, quindi cercherò di trasmettere la mia idea di pallavolo
che è molto semplice e precisa. Mi piacerebbe che la mia squadra
fosse così, semplice, precisa, con un grande cuore, con un grande
spirito e con una grandissima capacità di resistere e combattere
perché per il campionato di A2 bisogna esserlo. Molto spesso non
vince chi è più forte ma chi è capace di interpretare al meglio le
cose semplici della pallavolo. Tutte teorie queste sulle quali è
d’accordissimo anche la proprietà, con i fratelli Giannetti che mi
hanno chiesto di andare in guerra e io sono molto contento di farlo
con Sora perché sono convinto che ci siano l’ambiente e le
condizioni giuste per poter far bene. Stiamo costruendo una buona
squadra con la quale e sulla quale si potrà fare molto bene. Poi
dovremmo dimostrarlo perché vincere non è importante ma è l’unica
cosa che conta quindi bisognerà ottenere risultati e per farlo c’è
bisogno di poche chiacchiere e tanto lavoro”.
Fin’ora
la squadra di cui sarai guida tecnica è composta dal palleggiatore
Fabroni, dal centrale Salgado e dallo schiacciatore Paris, quali
saranno le caratteristiche atletico-tecniche di questo nuovo roster?
“I
ragazzi che attualmente compongono il roster sorano hanno un
fortissimo mix di esperienza e di agonismo. A breve inseriremo
sicuramente un atleta in grado di darci una grossa mano soprattutto
nelle situazioni di finalizzazioni, un giocatore che potrà
garantirci un pacchetto punti importante. Poi metteremo su una buona
linea di ricezione che permetterà a Fabroni di potersi esprimere al
meglio senza dover sprecare troppe energie per spostarsi in ogni dove
del campo. Con il progetto attuale non avremo sicuramente grandi
centimetri ma ottime doti qualitative a muro. A mio avviso abbiamo
buone caratteristiche un po’ in tutti i reparti e questa è una
cosa fondamentale perché in questo modo non offriremo troppi buchi
agli avversari o punti di riferimento”.
Dato
il tuo passato da palleggiatore professionista e gli studi
universitari con tesi finale nella quale hai analizzato lo sforzo
fisico di un palleggiatore durante le partite, hai una propensione
particolare verso questo ruolo?
“Sicuramente.
Non voglio dire che il palleggiatore è l’unico ruolo che conta
perché ovviamente sarebbe una stupidaggine però è sicuramente il
cuore pulsante di una squadra. È un giocatore che tocca tantissimi
palloni, che finalizza pochi punti ma è lui che fa girare la
squadra. Credo che l’allenatore dovrebbe avere un rapporto
particolare con il proprio palleggiatore perché è il suo braccio in
campo, è colui che esprime la filosofia del gioco soprattutto nella
fase di cambiopalla la quale è l’anima della pallavolo. Per questo
credo che con un palleggiatore l’allenatore debba avere un rapporto
continuo e di grande fiducia, e per questo sono davvero affascinato
dal rapporto che si può creare tra i due. Con il Fabro cercherò di
avere più dialogo possibile in un doppio confronto utile a
sviluppare al meglio le caratteristiche d’attacco della squadra che
saranno nelle sue mani”.
Attualmente
sei impegnato con la Nazionale Italiana Femminile Seniores guidata da
coach Marco Bonitta assieme al quale vi state preparano per
affrontare il prossimo Mondiale, quale sarà il cammino estivo
assieme alle azzurre?
“Il
cammino da qui ai mondiali prevede il World Grand Prix che diciamo
essere l’equivalete della World League maschile e ci porterà in
giro per l’Italia e per il mondo in quanto la prima tappa sarà a
Sassari dall’1 al 3 agosto e giocheremo nella Pool C assieme a
Cina, Rep.Dominicana e Brasile. Poi Hong Kong per affrontare la Pool
F di Cina, Thailandia e Giappone dall’8 al 10 agosto. E in fine in
Russia per l'ultimo week end della fase preliminare dal 15 al 17
agosto per la Pool H per affrontare le padrone di casa, la Turchia e
la Germania. Se ci comporteremo bene avremmo l’opportunità di
giocarci la finale a Tokyo dal 20 al 24 agosto altrimenti ci
riposeremo una settimana per affrontare al meglio le tre settimane
pre-mondiale. Il Mondiale si svolgerà in Italia dal 23 settembre al
12 ottobre ed è suddiviso in tre fasi. L’Italia avrà il primo
girone a Roma dal 23 al 28 settembre e poi ci sposteremo a Bari nel
caso in cui chiudessimo il girone tra le prime due posizioni, poi
Milano per le fasi finali”.
* Sora 16 luglio 2014. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.
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