Il volume realizzato da Romina Rea e Lucio Meglio su “La Seconda Guerra
Mondiale Memorie di Padre Francesco Jannucci c.p.” è un “recupero della memoria
storica”. Francesco Jannucci ha scritto un diario, “il padre passionista
riporta la cronaca di quei giorni in maniera completa e dettagliata,
inquadrando i fatti locali nel più ampio contesto della Seconda Guerra
Mondiale”. Scrivono così nella prefazione i due dottori e curatori del volume.
Sora fu liberata, 70 anni fa, il 31 maggio del 1944 dai soldati neozelandesi
del 28° Maori che giunsero in contrada Madonna della Quercia, poi sostituiti
dal 24° Battaglione. I pochi tedeschi rimasti tiravano cannonate dal Monte S.
Casto, altri si erano già allontanati verso la Valle Roveto dopo
aver minato tutti i ponti.
SORA CITTA’ OSPEDALIERA. Il libro si chiude con in appendice
il “Martirologio di Sora e Note storiche del 1943-1944” del Ragioniere Vincenzo
Alonzi ora in pensione. “Sora città ospedaliera dal settembre del ’43”.
Arrivarono i feriti provenienti da Cassino e da tutta la provincia. Così decise
il comando tedesco ma la città fu bombardata lo stesso più volte dagli
anglo-americani. La prima incursione aerea avvenne il 2 novembre del 1943.
Furono 46 le vittime sorane cadute a Sora a seguito di bombardamenti, granate e
fucilazioni. Furono 16 le vittime sorane cadute in altri comuni e 27 i civili
sfollati a Sora di altri comuni deceduti a Sora. Vincenzo Alonzi scrive di Sora
città ospedaliera e dell’Ospedale sorano. Dalla fine del ’43 al giugno ‘44
furono ricoverati nell’Ospedale civile oltre 1200 feriti e furono eseguite
circa 1000 operazioni .
LE LETTERE IN RITARDO. Tanta gente ad assistere alla
presentazione del libro nella Sala consiliare, il 31 maggio del 2014, un evento
molto sentito dai sorani e non solo. Gli inviti, però, fatti partire con un
settimana in anticipo sono invece arrivati a destinazione, a molti, con una
settimana-dieci giorni di ritardo.
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