I rappresentanti di quasi 350mila abitanti dicono no a Isabella Mastrobuono. Solo 4 i favorevoli: i sindaci di Pontecorvo, Ceprano, Boville Ernica e anche Ferentino. In tutto centri che arrivano a quasi 52mila abitanti. Un solo astenuto, il sindaco di Rocca D'Arce e assenti i sindaci di Isola del Liri, Arpino, Monte S. Giovanni Campano. E anche i sindaci di Fiuggi e Filettino assenti che hanno lasciato solo il sindaco di Frosinone che ha votato contro anche alle politiche sanitarie di Zingaretti. Anche il sindaco di Sora, assieme al sindaco di Cassino e al delegato di Alatri, ha votato in modo negativo. A Sora, dice Tersigni, si ha una percezione negativa della Sanità. Il Polo oncologico promesso non si è visto assieme ad altri servizi. In tutto 70 sindaci in sala su 91. I commentatori hanno riportato che è stato un record di presenze, dopo la seduta, e che ha retto l'asse Buschini-Abbruzzese. Con uno scontro tutto interno al partito di Forza Italia. Alla Mastrobuono, "sbranata durante la conferenza dei sindaci" come dice lei stessa, è stato "impedito di illustrare i risultati. Non si dimette, risponde alla domanda di Corrado Trento, e del giudizio politico dei presenti non è interessata più di tanto. Doveva essere valutata, su proposta della Regione Lazio, sui 30 obiettivi da raggiungere ma dice che i sindaci non lo hanno fatto. Per Alessandra Celani i sindaci approvarono quasi tre mesi fa l'atto aziendale ma ora bocciano i 18 mesi della manager Mastrobuono.
"LA MANAGER BOCCIATA DA TEMPO", SULLA MALASANITA L'INTERVENTO DI FABRIZIO PINTORI *
La sanità provinciale negli ultimi anni è stata nell’occhio del ciclone, quotidianamente i mass media hanno riportato le criticità delle varie strutture ospedaliere e distrettuali. Problematiche dovute anche alle direttive impartite dalla Regione, che ha voluto dare impulso a politiche sanitarie basate su progetti di dubbia utilità, quali le Case della Salute o quelle del Parto, mentre poco è stato fatto per ridurre gli sprechi o affrontare la carenza di personale ormai ridotto ai minimi termini e migliorare la quantità e la qualità delle prestazioni. Inoltre, l’applicazione fatta dall’A.S.L. delle scelte regionali ha ulteriormente aggravato la situazione. Nonostante, la pressante attività del Coordinamento Provinciale Sanità, dei Comitati, delle Associazioni e di qualche forza politica, la maggioranza dei Sindaci (compresi quelli delle città sede di presidi ospedalieri) votò in favore dell’adozione dell’Atto Aziendale presentato dal Direttore Generale.
Da oltre un anno gli “Amici del MoVimento 5 Stelle Sora” hanno chiesto le dimissioni del manager dell’A.S.L., per non essere stata in grado di imprimere quel cambio di marcia necessario ad incamminare la provincia verso l’autonomia sanitaria, per non aver ridotto la mobilità passiva, non aver saputo sfruttare al meglio le ingenti risorse finanziarie destinate alla sanità, che si trova a dipendere sempre più dalle strutture romane.
Una brava manager avrebbe dovuto dare risposte adeguate ai problemi che attanagliano la sanità. Invece, gli ospedali, in particolare quello di Sora, continuano a reggersi sulla buona volontà ed il sacrificio di chi vi lavora, ma anziché elogiare chi si sacrifica con continui straordinari per garantire una buona qualità assistenziale, si assiste al blocco degli straordinari (misura legittima, ma forse non opportuna dato l’attuale stato di emergenza) che potrebbe avere ripercussione su chi necessita di assistenza e sull’erogazione di prestazioni sanitarie. In generale, la carenza di personale è sempre stata affrontata con misure temporanee che, oltre a far sviluppare l’accennata criticità legata agli straordinari, hanno posticipato i problemi. Un esempio, lo si ha con il Reparto di Pediatria di Sora, l’arrivo di due pediatri non ha risolto il problema del personale, in quanto un medico già in forza al Reparto, andrà in pensione nel giro di pochi mesi, mentre sembra che non abbia ancora assunto servizio uno dei due pediatri recentemente destinati al “Ss. Trinità”. Pertanto, a breve la Pediatria si troverà ad affrontare una gravissima situazione con eventuali ripercussioni su altri reparti.
Oggi i Sindaci di tutta la provincia dovranno esprimersi sull’operato della dott.ssa Mastrobuono. Francamente, si ritiene che l’ odierna valutazione del D.G. dell’A.S.L. non serva, per vari motivi. Il primo è che ormai le decisioni relative alla sanità non solo sono già state prese, ma sono state messe in atto! Inoltre, è noto che la dott.ssa Mastrobuono dovrà lasciare Frosinone per cambiare incarico. I Sindaci avrebbero potuto e dovuto esercitare - per tempo - il loro potere di “veto” nei confronti dell’Atto Aziendale, oppure ricorrere contro di esso proprio come ha fatto il M5S, che grazie al portavoce Luca Frusone ha depositato un ricorso al Presidente della Repubblica. L’opposizione dei Sindaci all’Atto Aziendale sarebbe stato un importante segnale politico nei confronti del Presidente Zingaretti e avrebbe dato, magari, la possibilità di affrontare direttamente con lui i problemi della sanità (ad es. la mobilità passiva, le liste d’attesa ed altri) e scegliere una linea politica di sviluppo e non di tagli.
Adesso qualunque valutazione, sia essa positiva o negativa, dell’operato della manager non porterà nessun miglioramento alla situazione della sanità, della quale anche i Primi Cittadini (che hanno avallato le scelte aziendali) sono responsabili, soprattutto in considerazione del fatto che la legge conferisce a loro i poteri per rappresentare le esigenze sanitarie della popolazione.
Pertanto, oggi dovrebbe essere data la possibilità di giudicare anche l’operato dei Sindaci. Si ritiene, inoltre, che la valutazione della dott.ssa Mastrobuono, non dovrebbe spettare alle istituzioni, ma a tutti coloro che in questi anni hanno avuto bisogno di cure e che hanno trovato risposta ai loro problemi fuori dalla provincia, con grave disagio anche per i loro familiari. Dovrebbe essere data la possibilità di esprimersi a tutte quelle persone che aspettano tempi biblici per potersi sottoporre ad un esame specialistico. Infine, tale possibilità dovrebbe essere riconosciuta ed esercitata dagli stessi operatori del comparto sanità.
L’unica vera domanda da porsi è: la sanità negli ultimi anni è migliorata, si o no? La dott.ssa Mastrobuono è stata bocciata, e da molto tempo, dalla gente e dall’opinione pubblica, gli unici che non se ne sono accorti - salvo poche eccezioni - sono proprio i Sindaci. Con l’occasione si porgono cordiali saluti.
* Sora, 26 ottobre 2015. Il Portavoce del Meetup Fabrizio Pintori.
LUIGI VACANA ESCE DAL PD, ORA È PIÙ VICINO A SEL O AL M5S?
Nella prima foto Fabrizio Pintori, candidato a sindaco di Sora, prima di essere presentato ufficialmente alla stampa. Nella seconda Luigi Vacana a Sora durante la stessa pubblica riunione degli Amici del MoVimento 5 Stelle che ha deciso il candidato a sindaco per le prossime elezioni. L'esponente politico della Valle di Comino, fondatore del riuscito Festival musicale "Gallinarock", è appena uscito dal Partito Democratico. Nell'ultimo mese molto spesso a Sora, ha seguito inoltre la presentazione, sabato scorso, del libro di Massimiliano Smeriglio "A fattor comune", all'Auditorium "V. De Sica". Organizzato dalla Sinistra Unita di Sora ha visto la partecipazione di Daniela Bianchi (ha voluto intervenire, nell'ultima foto) appena approdata al partito di Vendola. Dopo 20 anni di militanza politica, sotto la stessa bandiera, Luigi Vacana lascia il Partito Democratico perché ha detto che c'è una classe dirigente vecchia e inossidabile che pensa solo a sé e per cambiarla l'unica cosa da fare è andare via. L'ex vicepresidente ha rassegnato le sue dimissioni domenica sera, 25 ottobre. "Non c'è ricambio, cambiamento", ha detto ancora, "pensano solo a loro". Ora sta senz'altro guardandosi attorno: vicino a Sel o (se può per le regole interne ) vicino al M5S?
I SINDACI CONTRO LA MANAGER MASTROBUONO MA CON ACEA. IL COMUNICATO STAMPA di Luca Frusone, portavoce alla Camera dei Deputati (m5s) di martedì 27 ottobre
Frosinone 27/10/2015_ “E’ incredibile quello che avviene in questa Provincia. Quando si tratta di sbattere fuori Acea dalla ciociaria, i sindaci nemmeno si presentano, quando si tratta di bocciare un atto aziendale che demolisce la sanità ciociara, sono pochi quelli che alzano la voce, ma quando si tratta di salvare la faccia davanti ai cittadini c’è il pienone. La bocciatura arrivata soltanto ieri sull’operato della Mastrobuono, non solo è in ritardo, ma ormai è del tutto inutile.
I sindaci dovevano a suo tempo bocciare l’atto aziendale della ASL, dopodiché impugnarlo anche davanti al TAR, ma nessuno lo ha fatto. E se vogliamo dirla tutta, i sindaci, soprattutto del PD, a suo tempo avrebbero dovuto togliersi la fascia e consegnarla a Zingaretti, questo sì che sarebbe stato un gesto forte che avrebbe fatto capire ai cittadini il reale impegno volto a portare a casa quel DEA di II livello promesso dalla Regione e che non verrà mai realizzato. Perché bisogna dirlo chiaramente, ormai è sotto gli occhi di tutti, i Sindaci sono stati complici e nel momento i cui ci si aspettava una presa di posizione dura e coraggiosa, hanno preferito far finta di nulla, non presentandosi a votazioni importanti che forse avrebbero cerato non pochi problemi in Regione. Con questo modo di fare hanno quindi avallato a tutti gli effetti la politica di Zingaretti, appoggiando decreti che hanno affossato tristemente la sanità della provincia di Frosinone.
Lo sconforto arriva quando, nonostante la loro manifesta incapacità di osteggiare le logiche aberranti all’interno del proprio partito, hanno il coraggio di ripresentarsi alle prossime elezioni amministrative, è il caso dei comuni di Alatri e Cassino. Queste riconferme da parte del PD fanno capire come in realtà i sindaci di centrosinistra hanno tenuto più al PD che agli ospedali ciociari.
I voti di “bocciatura” della Mastrobuono di ieri, sono stati solo degli inutili voti di facciata, l’ennesimo teatrino per mettersi a posto la coscienza davanti ai cittadini, come se questi fossero tutti degli stupidi. Scagliarsi poi contro il Direttore Generale, che comunque ha le sue colpe, farlo diventare ora il nemico dei ciociari è davvero ridicolo, perché ormai lo sappiamo tutti chi è che ha distrutto la sanità della nostra provincia, è tutto PD capeggiato dal presidente della Regione Zingaretti."
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