Presenti il vescovo Gerardo ed i sindaci di Posta Fibreno, Canistro e Fontechiari
La nota è a cura di Gianni Fabrizio. Foto di Raffaele Farina
Ora Posta Fibreno vanta di avere l'intitolazione di una via nuova di zecca. Un evento voluto dall'Amministrazione Comunale, caldeggiato dalla parrocchia e sostenuto dall'intera popolazione. E così dal 5 gennaio la “salita” che porta alla chiesa di S. Maria Assunta, balcone naturale di uno spettacolo della natura che si apre al lago ed allo splendido territorio circostante, porta il nome di “Via don Claudio Ferrante”. Forse per la prima volta don Claudio, da lassù, ha dovuto solo accettare questo significativo gesto di riconoscenza da parte dei suoi parrocchiani, come un dono che tutti hanno fortemente desiderato.
La cerimonia dell'intitolazione ha avuto momenti di grande emotività e partecipazione corale. Facciamo parlare, per questo, le foto scattate da Raffaele Farina, che ha fermato gli attimi più suggestivi di un pomeriggio che Posta Fibreno serberà con affetto tra gli avvenimenti più cari. Sono foto che esprimono gratitudine e condivisione per una personalità semplice, umile, di fede, coraggiosa, umanamente ricca, che ha dato tanto, in 45 anni di fecondo servizio sacerdotale, ad un Paese che lo ricorda ancora con grande affetto. Sono foto che illustrano tutti i momenti salienti: il raduno dei tantissimi intervenuti in Via Piana, il vescovo , mons. Gerardo Antonazzo che ha benedetto la targa stradale, il sindaco di Posta Fibreno, dott. Adamo Pantano mentre la scopre, il volo dei palloncini rilasciati dai bambini di Posta Fibreno, il saluto di mons. Antonio Lecce e dei sindaci di Canistro e di Fontechiari, la testimonianza personale del preside Luigi Gulia, l'intervento del vescovo Gerardo ed un “Omaggio all'Abate” con l'organo, l'esibizione del coro Gospel “The voices”, diretto da Nicole Riggi, la premiazione del tradizionale Concorso Presepi, indetto dell'Associazione “Danilo Fiorini”, la visita alla cappella del “Santissimo”, dove sono in mostra alcuni “cimeli storici” della vita di don Claudio Ferrante.
L'intitolazione della strada a don Claudio Ferrante era un atto dovuto, hanno ribadito tutti, ed una festa così, ci voleva proprio.
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