25.12.16

“OBIETTIVO ORSO” OPERA DI BENEDETTO CIACCIARELLI FOTOGRAFO PRESENTATA A SORA



Luigi Saltelli è stato uno scout fino alla età di 14-15 anni, rappresentante dell’Ambiente Surl è stato ospite nella triplice veste alla presentazione dell’opera fotografica di Benedetto Ciacciarelli sull’orso marsicano. La sua esperienza in questo campo lo ha forgiato, è nato il suo amore per la natura e l’ambiente. Con gli amici scout che sono attenti osservatori. Ambiente e natura che Saltelli vuole ora sedimentare nella Società con campagne e promozione.

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale è stato invitato a parlare dello stato di salute dell’Ambiente Surl: 400 strade private da servire, piano finanziario, costi che superano i ricavi, tredicesime difficile da pagare, parcheggi a pagamento con più costi che ricavi, certificati incendi da prevenire all’Ecocentro e scarico acque reflue. Luigi Saltelli però non ha mai visto un orso come invece è successo a Benedetto Ciacciarelli. “Orso affascinante ed ancora poco studiato”, per il capo della Società Ambiente Surl dal 27 ottobre scorso in Via Santa Rosalia. Al convegno l’amministratore unico ha partecipato “indossando tre cappelli”, anticipa lui stesso. Il terzo cappello è quello di “amante della natura”. Editore del libro è Massimiliano Mancini, presente in sala, che fa anche politica. “Un libro di fotografia ma di qualità superiore anche nella grafica”. Ciro Castellucci, “studioso dell’orso” (presentato così da Ivano Tatangelo), che ha collaborato alla stesura del libro e ha curato la grafica. Per Ciro Castellucci la documentazione di Ciacciarelli è anche artistica. “L’unico libro tecnico scientifico sull’orso è l’opera di Castellucci”, dice ancora Tatangelo. Ora sull’orso ci sono anche le fotografie, c’è il libro di Benedetto Ciacciarelli. Invita Tatangelo a comprarlo. I due libri (“Tata Urse” e “Obiettivo Orso”) formano una biblioteca utile da tenere in casa per la conoscenza dell’orso. Benedetto Ciacciarelli, è di San Giorgio a Liri, ha seguito gli studi di Fisica presso l’Università di Napoli e ha effettuato reportage fotografici in Africa e in Australia. 

Il suo archivio fotografico è ricco e molto interessante. “Ma fotografare l’orso bruno non è facile”, dice Ciacciarelli durante il suo intervento. Otto anni di lavoro per arrivare alla presentazione di sabato sera ma l’operazione riuscita non è solo fotografica. Il libro è una opera d’arte, ancora per Ciro Castellucci, con un editore che ha creduto nell’artista ciociaro. Un volume corredato da appunti di campo che fa conoscere l’orso marsicano così come è nel Versante Laziale del Parco: “Un pezzo di bosco da portare a casa”, per Ivano Tatangelo. Ciacciarelli però chiarisce che l’orso è stato fotografato più fuori che dentro il parco. Un viaggio straordinario nel cuore dell’Appennino centrale ma, per Benedetto Ciacciarelli, l’Appennino è il posto più difficile per fotografare l’orso. 

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