La notizia inviata da Gianni Fabrizio dell'incontro che avrà luogo giovedì
19 gennaio 2017 alle ore 18.00 nella chiesa Cattedrale
di Sora, in occasione della settimana per
l'unità dei cristiani
PREGHIERA ECUMENICA SETTIMANA DI
PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI. IL TE DEUM DI GABRIELE
PESCOSOLIDO E GIANNI VENDITTI
E’ una iniziativa che ha oltre 100
anni ma i nodi teologici sono alcuni lunghi da sciogliere. Il tema
per quest’anno con la citazione del versetto 2Cor 5, 14-20 “L’amore
di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”. Il successo maggiore
è nella Preghiera Ecumenica che c’è stata anche a Sora in
occasione della Settimana per l’unità dei cristiani, giovedì 19
gennaio nella Chiesa Cattedrale di Sora. Con la partecipazione di S.
E. Mons. Gerardo Antonazzo, Vescovo di Sora, Cassino, Aquino,
Pontecorvo; del Rev. Pastore Vittorio De Palo della Comunità
Evangelica Battista di Isola del Liri e del Rev. Padre Vasile Carp
dell’Eparchia Ortodossa Romena d’Italia. A conclusione è stato
eseguito il Te Deum di Gabriele Pescosolido, eseguito dal Coro,
tradotto in latino da Luigi Gulia e con le musiche composte da Gianni
Venditti. Il Te Deum “canto di ringraziamento per eccellenza”
presentato dal vescovo Antonazzo, “viene attribuito a san Cipriano”
ed è stato musicato da vari autori: G. P. Da Palestrina, Haendell,
Mozart, Verdi e altri. Con il testo e la musica utilizzati in diverse
occasioni, nella Tosca fa parte del finale del primo atto. Per il
vescovo “la poesia di Pescosolido” che si spinge nella denuncia
del male, rischiando di ferire il cuore del lettore, “riscrive le
note, aggiorna la melodia dell’animo e sorprende, ma non
rattrista”. Ed ancora “Pescosolido coniuga il Te Deum del Tempio,
profumato di sacro, con quello della storia, macchiato di sangue”.
Il Te Deum letto per intero dall’autore, poi eseguito, ma poco
prima era arrivata in chiesa una triste notizia: la morte improvvisa
dell’autore delle musiche. Il Maestro e docente di musica (qualcuno
lo ricorda ancora nel complesso musicale I Leaders), Gianni Venditti,
“l’amico” salutato da Gulia, era scomparso improvvisamente
alcune ore prima.
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