14.1.17

VITTORIO DE SICA E LA FINE DEL NEOREALISMO 1956 IL TETTO

Locandina filmtv.it

L’ultimo film che possiamo inserire nell’ambito della corrente cinematografica del Neorealismo diretto da Vittorio De Sica è, nel 1956, “Il tetto”.

Il film nasce da un’idea di Cesare Zavattini ed è ispirato a persone concrete quali il muratore Natale Zambon e la fidanzata diciassettenne Luisa, domestica.
 
La prima proiezione del film si tenne a Cannes il 10.5.1956. Al centro della pellicola troviamo Luisa ( Gabriella Pallotta) e Natale ( Giorgio Listuzzi ) sposati da poco e che vivono assieme alla famiglia di quest’ultimo. 


Tra di loro non sono intimi e ciò porta a dissapori con i suoceri ed i cognati. Il giovane, per problemi finanziari, non può acquistare una casa e per questo, essendo muratore, ne costruisce una abusiva. Scoperto dalla guardia, deve demolirla e compie vari tentativi aiutato dalla moglie, dai colleghi del cantiere e dal cognato ( Gastone Renzelli ). Le guardie, di mattina presto, ritornano ma fanno finta di non vedere in quanto, se la casa è completata fino al tetto, non può essere abbattuta. Il problema della multa rimane. Un vigile chiede a Natale l’indirizzo per recapitargliela e questi gli dà il nome della via in cui sorge la nuova casupola. Sarà la tenacia e l’amore dei due sposi ad avere il sopravvento su ogni ostacolo. 

Lo sceneggiatore del film Cesare Zavattini ha ricevuto, grazie ad essa, il suo quinto Nastro d’Argento mentre Gabriella Pallotta la Noce d’Oro per la giovane rivelazione. Il film, nell’ambito del Festival di Cannes, ha ricevuto il premio dell’Ocic.
* Veroli 14 gennaio 2017. Gabriele Mattacola.

Nessun commento:

Posta un commento