( SCINTILLE DI STORIA ) VEROLI 1943-1944 Terza ed ultima
parte
Nel ventunesimo capitolo di “Ricordi di guerra”, l’autore traccia un ritratto del generale Fridolin von Senger und Etterlin. Durante gli anni del secondo conflitto mondiale dimorò nella contrada verolana Castelmassimo. Vicino all’ordine ecclesiastico dei benedettini, si accostò sempre più ad essi al punto di diventare oblato ( una specie di terziario ). Sua figlia, la contessa Maria Josè, considerò Veroli come sua seconda patria. Nei capitoli che seguono il professor Caperna ricorda come lui, i suoi genitori ed il fratello più piccolo si alimentavano durante gli anni della guerra in paese. Emblematica la figura della zia materna Rosy la quale, ammassando sulla spianatoia una scodella di farina, preparava dei quadratini che cuoceva in brodo con l’olio. La guerra a Veroli privava gli abitanti, non solo di generi alimentari, ma anche del sapone per potersi lavare. Nel capitolo dal titolo “Una mozzarella come il Monte Bianco” l’autore ricorda il padre che, per poter dare da mangiare ai figli, un giorno gli fece trovare in camera da letto, avvolta in un grosso involucro, una mozzarella enorme simile ad un panettone vendutagli da un contadino che produceva il formaggio. Drammatico è invece il capitolo successivo nel quale l’autore ricorda il bombardamento di Montecassino avvenuto il 17.5.1944 ad opera del corpo di spedizione polacco al cui capo vi era il generale Anders. A conclusione della mia recensione sul libro scritto dal professor Caperna, già docente di latino e greco presso il liceo classico “Martino Filetico” di Ferentino e dalla sua fondazione segretario dell’Accademia Teretina cui sono socio da marzo 2006, voglio complimentarmi con lui per aver ricordato i suoi primi anni di vita, quelli in cui era bambino, parlando della guerra che ha colpito tutta la Ciociaria, in particolare il paese natale Veroli, e quindi mostrando, alle generazioni che non erano ancora nate, uno spaccato della vita quotidiana di allora.
* Veroli 31 ottobre 2017. Gabriele Mattacola.
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