La Bunge è stata sempre costante nell’esprimere il
suo gioco e la consapevolezza di dover fare risultato non le ha creato alcuna
pressione. La BioSì Indexa ha provato a metterci forza di volontà e pazienza nel
costruire le proprie azioni per contrattaccare, ma il gruppo di mister Soli, orchestrato
in maniera impeccabile dalla regia di Orduna – MVP dell’incontro -, ha marciato
spedito non impensierito da nulla.
Coach
Barbiero per tutto il match ha dato istruzioni ai suoi ragazzi per farli uscire
dal vortice ravennate, però contro la continuità
di gioco serrata avversaria hanno mostrato fatica mentale riuscendo solo
in cambi palla efficaci e pochissimi break point.
Nonostante la buona ricezione, 49% contro il 46% dei
locali, ben 10 sono stati gli ace messi a segno dalla Bunge mentre solo 2
quelli dei bianconeri. L’altra differenza si è registrata sulla rete, sia in
attacco che a muro con 6 punti diretti. Il gioco dal centro, spesso preferito
da Orduna che ha mandato in doppia cifra Georgiev (11 pt/match) e ha fatto
divertire Diamantini (7 pt), ha punito Sora che trova in Petkovic il suo
maggiore terminale offensivo ma che oggi non è bastato.
“In
campo si è vista una Ravenna straordinaria, mentre noi siamo andati davvero
molto male – commenta a caldo coach
Mario Barbiero -. Non siamo mai stati in partita e non si può giocare in
questo modo. I nostri avversari hanno espresso una pallavolo pulita, tecnica,
tattica e non posso che far loro i miei complimenti. La mia è una squadra che
ha bisogno di partire bene per rendere al meglio, ma non siamo mai stati capaci
di fare ciò, senza sfruttare quelle pochissime situazioni che ci sono capitate
per impensierire la Bunge, mancando anche in esperienza”.
“Siamo
stati bravi a rendere facile una partita che poteva invece rivelarsi molto
complicata – gli fa eco il mister ravennate Fabio Soli -. Si trattava
del classico match in cui c’è tutto da perdere in quanto il nostro obiettivo
era quello di conquistare il miglior risultato possibile. Per questo motivo
abbiamo preparato la gara come quella contro Trento, senza lasciare nulla di
intentato. Siamo riusciti a tenere in mano il pallino del gioco, con regolarità
e ritmo, e con Orduna che è riuscito a utilizzare tutto il potenziale offensivo
della squadra, senza dare punti di riferimento agli avversari”.
Allo
starting players coach Soli fa
scendere in campo il suo solito 6+1, quello formato dal palleggiatore Orduna in
diagonale Buchegger, dalle bande Marechal e Poglajen, dai centrali Diamantini e
Georgiev, e con Goi libero. La guida tecnica sorana invece, Mario Barbiero, propone la diagonale
Seganov-Petkovic, Caneschi e Mattei in posto 3, i martelli Rosso e Nielsen, e
Santucci libero.
Un punto a punto dettato da errori
al servizio da entrambi i nove metri del campo accompagna l’avvio di match fino
al 4-4 quando sale in cattedra Buchegger che, con due attacchi
vincenti e un muro a bloccare le intenzioni di Rosso, segna il primo mini break
positivo che vale il 7-4. L’ace di Marechal incrementa il vantaggio locale ma
Petkovic e Nielsen tengono i loro compagni attaccati al punteggio 10-7. Poglajen
lavora bene per il cambio palla, e Orduna di prima intenzione assieme alla
battuta vincente del suo opposto per il break point che vale l’allungo del +6.
Sul 14-8 coach Barbiero richiama i suoi ragazzi i quali però al rientro in
campo non riescono ad andare oltre il riprendersi il servizio, accompagnando
così il set al 21-15 con Nielsen e Caneschi da un lato e Diamantini in attacco
e all’ace, dall’altro. Una battuta direttamente a segno dello schiacciatore
argentino mette a referto il 23-15 mentre una sbagliata dei bianconeri regala
ben 7 palle set ai padroni di casa. Mattei annulla la prima possibilità ma
Orduna si affida a Buchegger per chiudere subito la pratica primo set sul
25-18.
Stessi
sestetti in campo per la seconda frazione di gioco che si apre con un video
check a invertire la decisione arbitrale in favore di Sora a seguito della
battuta di Diamantini decretata out per il 3-2. Due ace consecutivi di Petkovic
portano per la prima volta la BioSì Indexa in vantaggio 3-4 e nonostante la
potenza dei servizi ravennati che fanno saltare gli schemi ricettivi avversari,
Sora riesce a mantenere il galleggiamento fino all’8-8. Qualche errore di
troppo unito al braccio armato di Buchegger trasformano il punteggio nel 13-9
che costringe coach Barbiero a fermare il gioco per provare a far ragionare i
suoi ragazzi ma alla ripresa il solito opposto giallo rosso apre un break
positivo dal parziale di 4-0 che si traduce nel 17-10. Il gap oramai è profondo
anche se i sorani provano a ricucire lo strappo aiutati dal nuovo entrato Fey
chiamato a rilevare capitan Rosso non riuscendo però ad avvicinarsi oltre il
21-16. Diamantini in attacco e Marechal all’ace regalano al Pala De Andrè 8
palle set e alla terza possibilità mette a referto il secondo game 25-18.
La
BioSì Indexa ora, sotto per 2 set a 0, ha solo una chance per restare attaccata
al match e in avvio della terza frazione di gioco pare volerla sfruttare al
meglio recuperando il 3-1 con il 3-4 firmato da Nielsen. Ma Ravenna non molla
nulla, la sua continuità di gioco è serrata, e con un parziale di 5-0 guidato
al servizio da Poglajen torna subito avanti 8-4. Coach Barbiero continua a dare
istruzioni ai suoi ragazzi che però ora mostrano fatica mentale riuscendo solo in
cambi palla efficaci e nessun break point, così il set sale velocemente sul
17-10. Rosso e compagni trovano la forza di rosicchiare qualche lunghezza ma il
19-15 sembra già scrivere il destino della quarta giornata di campionato. Il
verdetto finale è decretato dal nuovo attacco a senso unico dei ravennati che
segna il 23-15. Ci sarà solo il tempo per due attacchi di Petkovic prima che l’arbitro
fischi la fine dell’incontro con il 25-18 che mette a referto il 3-0.
BUNGE RAVENNA: Orduna 2, Buchegger 17,
Marechal 5, Poglajen 9, Diamantini 7, Georgiev 11, Goi (L), Pistolesi n.e., Mazzone
n.e., Raffaelli n.e., Gutierrez n.e., Vitelli n.e., Marchini (L) n.e.. I
All. Fabio Soli; II All. Luigi Parisi. B/V 10; B/P 18; muri: 6.
BIOSÌ INDEXA SORA: Seganov 1, Petkovic 14, Rosso 2,
Nielsen 7, Mattei 1, Caneschi 2, Santucci (L), Marrazzo n.e., Duncan Thibault
n.e., Lucarelli n.e., Fey 3, Penning, Mauti. I All. Mario Barbiero; II All.
Maurizio Colucci. B/V 2; B/P 10; muri: 0.
PARZIALI: 25-18 (‘23); 25-18 (‘25); 25-18 (‘22).
MVP: Santiago Orduna.
ARBITRI: Pasquali Fabrizio, Dominga Lot.
SPETTATORI: 1600.
* Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì
Indexa Sora.
Terza gara in una settimana per la BioSì
Indexa Sora, come del resto per tutte le sue compagne di SuperLega. Dopo il
derby infrasettimanale disputato tra le mura amiche, Rosso e compagni sabato
partiranno alla volta di Ravenna dove domenica alle ore 18:00 al Pala De Andrè
l’attenderà la dura prova di regular season contro la Bunge dell’ex coach Fabio
Soli.
Il
“wednesday night” con Latina ha richiesto l’utilizzo di molte energie ma la
squadra di coach Barbiero è giovane e non è di certo la cadenza serrata degli
impegni o il poco tempo di recupero, a crearle difficoltà, anzi, al contrario
potrebbe essere molto utile per il ritmo gara.
Dopo un
giorno di riposo, quello concesso dallo staff tecnico agli atleti giovedì, e
uno trascorso tra sala pesi, palestra e video, Sora si metterà dunque in
viaggio per affrontare il destino che il calendario del Campionato ha deciso
per lei.
“A Ravenna –
spiega coach Maurizio Colucci -, dobbiamo portare con noi la stessa forza
utilizzata per ribaltare la situazione sfavorevole che si era creata con
Latina, ma soprattutto cercare di dare maggiore continuità al nostro gioco in
particolar modo nelle rigiocate, ed essere un po' più precisi nella
finalizzazione.
È inutile
dire che sarà una partita dura, anche alla luce dell’ultimo positivissimo
risultato da bottino pieno conquistato dai ragazzi di coach Soli contro Trento.
I ravennati giocano molto bene a pallavolo e dunque per noi sarà complicato e
difficile mettere giù la palla, data anche la loro ottima correlazione muro
difesa.
Il club ha cambiato tanto nel suo sestetto: ha nel
palleggiatore un punto di riferimento importante con Orduna ottimo conoscitore
del campionato. Il giovanissimo opposto Buchegger che alla prima esperienza in
SuperLega sta ben figurando e i due posti 4 stranieri, Marechal
e Poglajen, che con la
loro esperienza danno una grossa mano a tutta la squadra. Lo stesso si può dire
per i due giovanissimi centrali dalle notevoli qualità fisiche, Diamantini
e Georgiev”.
È
una Bunge molto rinnovata quella che in questa stagione si cimenterà in
SuperLega e nella Challenge Cup, competizione europea in cui torna a giocare
dopo tre anni. Sono infatti partiti verso altre destinazioni quasi tutti i protagonisti
dello scorso torneo e a rappresentare il trait d’union con il passato sono
rimasti in tre, Raffaelli, Goi e Marchini, oltre alla guida tecnica Fabio Soli.
Per
il resto l’organico è stato rivoluzionato con l’inserimento sia di giocatori
molto giovani che di grande esperienza. Il più navigato tra tutti è il
palleggiatore argentino Orduna che farà da “chioccia” al gruppo assieme al
francese Marechal e al connazionale Poglajen, entrambi posto 4. Del tutto
cambiato il reparto centrale con gli arrivi di Diamantini, del bulgaro Georgiev
e di Vitelli, come anche il pacchetto opposti formato dall’austriaco Buchegger
e dal cubano Gutierrez. Completano la rosa il secondo regista Pistolesi e la
banda Tiziano Mazzone.
Questa rinnovata Bunge Ravenna è carica dopo aver supera
in tre set i vice-campioni d’Italia dell’Itas Trentino disputando una
grande gara in tutti fondamentali.
“Per
vincere contro un simile avversario ci vuole una prestazione maiuscola ed è
questo ciò che sono riusciti a fare i miei ragazzi – spiega coach Soli -. Abbiamo disputato
una partita costante con una pallavolo che infastidisce molto chi sta
dall’altra parte della rete”.
Nelle gare precedenti però, ad eccezione della
seconda giornata di campionato non disputata a Civitanova a causa di
un malore accusato durante la fase di riscaldamento da uno spettatore presente
all’Eurosuole Forum, il team era rimasto un po’ scottato dagli incontri con Piacenza
e la stessa Lube in Coppa Italia.
Nella
sfida con la Wixo LPR, nella
prima giornata di Superlega, la Bunge prova a far sognare il Pala De André con due set giocati
quasi alla perfezione, ma poi viene piegata al tiebreak.
Per
quanto riguarda il percorso condotto nella Del Monte Coppa Italia invece, agli
Ottavi Oruna e compagni si sono aggiudicati una bella vittoria a Vibo Valentia,
ma poi nei Quarti disputati sempre in gara secca a Civitanova, si sono trovati
davanti un ostacolo impossibile da superare.
Ora
è il momento di Sora e questa è l’analisi pre gara di coach Soli:
“Sarà
una sfida complicata dal punto di vista emotivo perché scenderemo in campo con
la consapevolezza di dover fare risultato, e questo può creare delle pressioni.
Sarà necessario giocare tranquilli e sereni e, se ci saranno dei momenti negativi,
dovremo tirare fuori le armi utilizzate con la stessa continuità vista contro
Trento, con grande disponibilità a trovare delle soluzioni alternative in caso
di difficoltà. I nostri avversari vengono da una gara in cui hanno mostrato un
grande carattere, rimontando da 2-0 a 2-2 contro Latina, a dimostrazione che in
SuperLega nessuno ti regala niente e che non bisogna mai considerare una
partita chiusa in anticipo”.
* Sora 27 ottobre 2017. Carla De
Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Indexa Sora.
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