29.10.17

VEROLI 1943/44 RICORDI DI GUERRA (Seconda parte)

Frosinone 
PROFESSOR  UMBERTO CAPERNA RICORDI DI GUERRA

( Scintille di storia ) VEROLI 1943/44  Seconda parte

Durante il periodo della seconda guerra mondiale, divenne vescovo di Veroli, il 24.5.1943, monsignor Emilio Baroncelli, successore di Francesco De Filippis trasferitosi a Brindisi. Nel periodo di maggior pericolo apri’ le porte del seminario a tutti. Durante e dopo la guerra era sprovvisto di ogni bene di prima necessità motivo per cui veniva invitato a pranzo da persone del luogo. Il parroco di Boville Ernica monsignor Giuseppe Paglia fece una colletta tra i contadini della vasta campagna della sua parrocchia per dare al vescovo generi alimentari quali: pane, formaggio, uova e vino. Nel capitolo XVII l’autore ricorda lo spiacevole incontro che ebbe, quando aveva 7 anni, con unmilite fascista. Impaurendo il bambino, questi gli chiese dove aveva preso alcuni bossoli che il piccolo recava in mano. Venendole incontro, la nonna del suo amichetto le disse che era un soldato-poliziotto. Nel paragrafo che segue il professor Caperna ricorda l’episodio del prosciutto che si verificò il giorno dell’attentato di via Rasella a Roma il 23.3.1944. L’autore del saggio storico ci parla, in seguito, di Ciccio, esperto nell’arte di arrangiarsi che, ricercato continuamente dai militi fascisti i quali lo ritenevano “spia”, alla fine mori’ in sanatorio perché denutrito. Concludendo la seconda parte del mio articolo vorrei accennare al capitolo XX. In esso l’autore ricorda un paio di zoccoletti costruiti a mano dal nonno il quale li aveva ricavati da una grossa pianta di acacia. A questo episodio se ne intrecciano altri: I “figherigli” ( amari fichi difficili da digerire ) con cui l’autore e la sua famiglia, in anni di dura guerra, si nutrivano; i confetti che venivano dati loro dagli alleati che li buttavano dall’aereo ed infine la focaccia preparata dalla nonna che veniva mangiata assieme alla salsiccia cotta allo spiedo.

* Veroli 29 ottobre 2017. Gabriele Mattacola.

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