1.10.17

LINO DI STEFANO PIRANDELLO OTTANT’ANNI DOPO

Il professor Lino Di Stefano ha da poco pubblicato il suo ultimo saggio dal titolo “Pirandello ottant’anni dopo” ( edizioni Eva ), sul cui retro di copertina è ritratto mentre ritira il premio Silarus il 20.5.2004 assieme all’attrice di cinema, teatro e televisione Ivana Monti. In 18 brevi capitoli lo scrittore e saggista nativo di Casacalenda in provincia di Campobasso ricorda i momenti salienti della carriera teatrale e letteraria del grande Luigi Pirandello ad 80 anni dalla morte. Dopo aver brevemente accennato alla biografia, prende in analisi i romanzi, i testi teatrali e le opere più significative dello scrittore nato ad Agrigento ( chiamata all’epoca Girgenti
) nel 1867. Si parte con “Il fu Mattia Pascal” ( 1904 ) il cui protagonista è il bibliotecario Mattia Pascal che, dopo aver vinto al Casinò di Montecarlo, decide di cambiare nome diventando Adriano Meis. Nei capitoli successivi si parla del filosofo Adriano Tilgher e delle corrispondenze epistolari tra Pirandello e Gentile. Si accenna, inoltre, ad alcune opere rimaste inedite tra cui il “Taccuino di Harward” ( 2002 Oscar Mondadori ). Una delle opere teatrali più Importanti scritte da Pirandello è la tragedia “Enrico IV”, ambientata nel periodo storico della lotta per le investiture in cui si assiste alla vicenda di un giovane attore il quale, mentre sta interpretando il ruolo di Enrico IV durante una festa mascherata di carnevale, cade da cavallo battendo la testa. Il dramma, nel 1984, è stato trasposto sugli schermi cinematografici per la regia di Marco Bellocchio con protagonisti Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. Il grande letterato agrigentino, Premio Nobel per la letteratura nel 1934, ha iniziato la sua attività letteraria come poeta. Nel decimo paragrafo si parla dell’attrice teatrale Marta Abba ( 1900-88 ), che ha esordito interpretando il ruolo della “figliastra” nella commedia pirandelliana “Sei personaggi in cerca d’autore” e che ricordiamo per essere stata l’ultima “musa ispiratrice” delle opere pirandelliane. Luigi Pirandello nel 1897, dopo essersi laureato a Bonn sei anni prima, ha intrapreso l’insegnamento di lingua e letteratura italiana presso l’Istituto Superiore di Magistero Femminile a Roma. Il 18.7.1904 è stato commissario in una scuola superiore di Alatri percependo la somma di lire 350. Nei capitoli successivi il professor Di Stefano ci parla dell’amicizia tra Pirandello ed Einstein, della passione del drammaturgo agrigentino per la pittura che lo ha portato a dipingere alcuni oli su tela tra cui: “Caricatori dello zolfo sulle barche a Porto Empedocle” e negli ultimi due capitoli del Pirandello critico letterario riguardo le opere di D’Annunzio e Pascoli e dell’Inferno Dantesco su cui tenne un corso a Bonn nel 1890.

* Veroli 1 ottobre 2017. Gabriele Mattacola.

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