IL DISPIACERE PIU' GRANDE DI GINO GIANNETTI A CITTA' DI CASTELLO
Come preannunciato alla vigilia della dodicesima giornata del girone di ritorno, quella a Città di Castello è stata per la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora una vera battaglia dentro e fuori dal campo. La Gherardi Svi ha intascato il risultato, 3 punti pieni arrivati dopo quattro combattutissimi set con una eccezionale Globo che nonostante tutto: la formazione rimaneggiata, l'ambiente ostico e mentalmente difficoltoso da reggere, e qualche distrazione di troppo, si è ben difesa e destreggiata alla pari con il suo avversario.
Al rientro dalla trasferta un pochino d'amaro in bocca è rimasto ma sul rammarico spicca il dispiacere di episodi che vanno al di la dello sport, della pallavolo giocata ad alti livelli e del piacere che la passione può dare in gare e giornate come questa. A volercene parlare è proprio il patron Gino Giannetti sempre presente al seguito della sua squadra.
“La Gherardi Svi Città di Castello ha giocato una gran bella partita e di fatto ha meritato sicuramente di vincere. I miei più sentiti complimenti vanno anche alla Globo Banca Popolare del Frusinate Sora che ha messo in campo un'ottima prestazione sia a livello corale che personale. Lo sappiamo, nell'andamento di un gara possono sicuramente influire tantissimi fattori sia interni che esterni, come ad esempio può esserci qualche svista arbitrale.
Domenica, in alcuni momenti caldi del match, la disattenzione del giudice di gara si è rivelata forse o quasi sicuramente fondamentale, ma comunque non è questo l'accaduto che nell'ultima giornata di campionato c'è da evidenziare. Il dispiacere più grande del pomeriggio trascorso al PalaIoan è quello di tornare nuovamente a sottolineare una sostanziale inciviltà da parte dei tifosi e del pubblico di Città di Castello. L'inciviltà purtroppo è stata dimostrata in diversi modi e occasioni dei quali tutti sono stati portati all'estremo.
Secondo il mio parere non ha molto senso iniziare alle ore 17,00, cioè un'ora prima della gara quando le squadre sono appena entrate in campo per le fasi di riscaldamento, a schernire il nostro capitano gratuitamente in quanto di fatto ancora non aveva neanche toccato il campo. I cori rivolti a Mario Scappaticcio sono stati dei veri e proprio insulti monotematici dove l'espressione più dolce è stata a chiare lettere “pezzo di merda”, e ti chiedo di scriverlo virgolettato ma assolutamente integro. La musica è continuata sullo stesso tenore per tutta la partita con una fraseologia variopinta a tinte forti dove ripeto, la base più gentile della quale partivano i cori prendeva spunto dal virgolettato precedente.
Dopo questi fatti, che io ritengo gravi, ne ho dovuti registrare altri che purtroppo riguardano me in prima persona e i miei concittadini arrivati a Città di Castello al seguito della squadra. Abbiamo ricevuto delle vere e proprie intimidazioni di stampo minaccioso, come il segno di sgozzamento nel caso in cui avessimo continuato a incitare la nostra squadra urlando “Sora-Sora”. Io stesso e la mia famiglia, presente al gran completo sulla tribuna del PalaIoan, ci siamo visti inveire contro semplicemente perchè facevamo dei cori pro-Sora e mai contro i nostri avversari. ho dovuto ascoltare le minacce e difendere i miei due figli entrambi minorenni, dall'aggressione verbale di chi li voleva zittire. E non è possibile che una bimba di undici anni e un ragazzino di sedici vengano intimoriti e indotti al silenzio durante una partita di pallavolo di serie A2, lo sport più “pulito” in questo momento. L'educazione sportiva che ho cercato di dare loro si basa proprio su questo punto fondamentale, fare il tifo, incitare i propri beniamini e mai rivolgersi in modo irrispettoso all'avversario.
Di tutto questo accaduto, che sicuramente ha toccato le mie corde sensibili e personali veramente in profondità, me ne dispiace anche per il presidente della Gherardi Svi Città di Castello, Joan Arveno, persona che io stimo moltissimo e della quale conosco tutto l'impegno che assieme alla sua famiglia sta ci mettendo per portare avanti una squadra in questa serie, e non è sicuramente da poco. Ho visto con i miei occhi un suo intervento presso la mia tribuna per cercare di allontanare dei facinorosi molto importanti e per questo io mi auguro che faccia di tutto per “ingentilire ed edulcorare” il suo pubblico e lo sanifichi da individualità che non possono essere assolutamente tifosi della pallavolo e credo anche tifosi di Città di Castello perchè la ritengo essere una grandissima squadra che domenica, al di la di qualche svista arbitrale, ha meritato di vincere, retta da una importante e solida società”.
* Sora 21 marzo 2012. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.
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