“Ho
voglia di rimettermi in gioco e di sentirmi un po'
protagonista in un bel campionato”.
Adriano
Paolucci è il nuovo palleggiatore della Globo Banca Popolare del Frusinate
Sora. Il
ruolo che tutti aspettavano con ansia di sapere da chi sarebbe stato ricoperto
ha ora un proprietario: alla corte di coach Ricci arriva dalla serie A1
l'esperienza di un regista che farà avvertire il cambiamento mettendo in atto
la sceneggiatura con modalità davvero diverse da quelle che hanno fatto la
storia della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora negli ultimi quattro anni.
Romano di Roma, nato e cresciuto pallavolisticamente nella capitale, dopo le giovanili a soli 18 anni è stato chiamato da coach Daniele Bagnoli a far parte della rosa della prima squadra dell'allora Piaggio Roma dove è rimasto per sei stagioni durante le quali ha accresciuto le sue capacità e qualità tecniche accanto a pari ruolo del calibro di Paolo Tofoli e Davide Bellini. Nel 2002 è iniziato il suo girovagare in altri club importantissimi d'Italia e si è aperto un lungo percorso nella serie A2 durato sette anni, tre dei quali trascorsi tra le fila del Taviano e gli altri a Crema, Spoleto, Castellana Grotte e Mantova. Nella stagione 2009/2010 Paolucci passa di nuovo dal via tornando nella sua città natale sposando il progetto del presidente Massimo Mezzaroma “Roma ai Romani”. Questa è stata una bella annata per Adriano che ha condotto la sua squadra alla vittoria della Coppa Italia ma soprattutto dei play off promozione che hanno riportato l'M.Roma Volley nella massima serie. Il 2009/2010 è stato anche l'anno della prima serie A2 della Globo e del derby con Roma vinto 3-0 in casa e perso con lo stesso risultato nella capitale.
Romano di Roma, nato e cresciuto pallavolisticamente nella capitale, dopo le giovanili a soli 18 anni è stato chiamato da coach Daniele Bagnoli a far parte della rosa della prima squadra dell'allora Piaggio Roma dove è rimasto per sei stagioni durante le quali ha accresciuto le sue capacità e qualità tecniche accanto a pari ruolo del calibro di Paolo Tofoli e Davide Bellini. Nel 2002 è iniziato il suo girovagare in altri club importantissimi d'Italia e si è aperto un lungo percorso nella serie A2 durato sette anni, tre dei quali trascorsi tra le fila del Taviano e gli altri a Crema, Spoleto, Castellana Grotte e Mantova. Nella stagione 2009/2010 Paolucci passa di nuovo dal via tornando nella sua città natale sposando il progetto del presidente Massimo Mezzaroma “Roma ai Romani”. Questa è stata una bella annata per Adriano che ha condotto la sua squadra alla vittoria della Coppa Italia ma soprattutto dei play off promozione che hanno riportato l'M.Roma Volley nella massima serie. Il 2009/2010 è stato anche l'anno della prima serie A2 della Globo e del derby con Roma vinto 3-0 in casa e perso con lo stesso risultato nella capitale.
Il
palleggiatore viene riconfermato anche per la serie A1 romana targata 2010/2011
e quella appena conclusa del 2011/2012 durante la quale purtroppo ha avuto poco
spazio a disposizione per esprimere il suo gioco.
Il
suo palmares di quindici anni di pallavolo che conta, parla della vittoria
dello scudetto nel 2000 con la Piaggio Roma di coach Montali e dei grandi
Tofoli, Gardini, Bracci, Vladimir Grbic, Osvaldo e Ihosvany Hernandez; della
Coppa Cev nel 1999; di due Coppa Italia di serie A2, quella del 2006 vinta con
Taviano contro Pineto e l'altra del 2010 con Roma superando Bologna; e appunto
il campionato di serie A2 con l'M.Roma Volley sempre nel 2010. La vita pallavolistica di Paolucci nei suoi momenti più importanti
è stata caratterizzata dall'eredità, per la seconda volta gliene tocca
raccogliere una non semplice: all'M.Roma nel 2009 è stata la volta di quella di
Tofoli e ora quella di Scappaticcio, bandiera e capitano dei volsci per quattro
lunghe stagioni compresa quella della promozione.
“Non è sicuramente facile! - confessa Adriano Paolucci. È ovvio
che sia complicato dappertutto, chiunque sia il palleggiatore, soprattutto però
quando si chiama Mario Scappaticcio e che per quattro anni ha fatto la storia
di Sora disputando sempre degli ottimi campionati. Io e Mario siamo amici,
abbiamo un ottimo rapporto e tanta stima reciproca. Non mi sento di prendere il
suo posto in quanto lui come atleta ha fatto delle scelte. Io ce la metterò
tutta affinché il pubblico non rimpianga Mario avendo me in campo, ma lo faccia
solo per quello che lui è stato e ha rappresentato nel suo percorso sorano.
Siamo due palleggiatori con differenti caratteristiche di gioco, mi impegnerò a
essere un valido erede, se così vogliamo dire, e lo farò ovviamente con la
consapevolezza di sentire comunque un pochino il peso di prendere il posto di
un atleta che ha fatto sempre bene sia in campo che fuori creando rapporti
eccezionali con il pubblico che si è affezionato alla sua persona e a tutto
quello che rappresentava. La differenza di gioco tra noi due come ripeto c'è e
il pubblico lo avvertirà in quanto abituato a vedere da anni in campo quella
tipologia di regia, per cui il cambiamento ci sarà ma io spero che ci sia tanta
positività nella diversità. Certo è che ce la metterò tutta!”
Adriano Paolucci, classe '79, è un
palleggiatore di 190 centimetri con nella mani una grandissima esperienza
maturata sia in serie A1 che A2 sui campi di mezza Italia. È un giocatore che
fa della dinamicità e della velocità in campo il tratto che più lo
contraddistingue riuscendo a portarsi sempre “sotto la palla” con grande senso
dell'anticipo che gli consente di velocizzare il gioco anche in condizioni non ideali
come dopo una difesa o una copertura. La sua gestione in cabina di regia è
sempre lucida con un utilizzo importante dei centrali in tutte le fasi del
gioco, inoltre l'ormai grande esperienza
e la conoscenza dei giocatori di tutta la serie A sicuramente lo aiuta a
diventare ancora più imprevedibile. Le gambe veloci
lo rendono un difensore di ottimo livello, sicuramente un valore aggiunto
importante per la squadra. Il muro non è il suo fondamentale più forte ma anche
in questo caso i tanti campionati di alto livello lo aiutano a capire i tempi
giusti di salto e le scelte tattiche a muro. Infine, nel fondamentale della
battuta è in possesso di una salto float di grande valore tattico, sempre
precisa e ficcante nelle direzioni richieste dall'allenatore.
Dalla sua analisi tecnica personale
Paolucci si reputa “un palleggiatore oggettivamente
abbastanza preciso. Non essendo altissimo e non avendo una battuta in salto
fenomenale i miei punti di forza non sono sicuramente il muro e la battuta
anche se la mia flot potrebbe risultare abbastanza fastidiosa, mentre appunto
lo è il palleggio. Nel gestire la mia regia sono abbastanza estroverso e non
didascalico nel gioco e collaboro molto con gli allenatori anche durante la
partita in base alle informazioni che mi vengono date. Quindi, pur essendo un
atleta trentatreenne mi sento ancora un palleggiatore duttile”.
Dopo la firma dell'accordo stagionale
abbiamo chiesto ad Adriano le sue prime sensazioni e considerazioni sulla
scelta. “Le mie impressioni ce l'ho da prima della
firma del contratto perché ovviamente Sora non è una società che è nata oggi.
Personalmente ho giocato contro la Globo e ho tanti amici che sono stati qui o
che come me sono stati avversari, e con i quali ho parlato di questa
opportunità e tutti hanno avuto solo parole positive per descrivere l'Argos
Volley. In questo momento di crisi economica profonda nella quale anche la
pallavolo ne sta pagando amare conseguenze, avere l'opportunità di giocare in
una società seria e sana, formata da persone che fanno la pallavolo perché
hanno passione è ottimo, quindi la mia scelta è ricaduta su Sora anche per
questo. Dopo due anni di serie A1 a Roma a fare il secondo palleggiatore, anche
se nel primo dietro a Uriarte ho giocato abbastanza, ma dove nell'ultimo sono
stato il più del tempo in piedi nel quadrato, ho voglia di rimettermi in gioco
di sentirmi un po il protagonista in un bel campionato. Quindi il mio obiettivo
è quello di fare un bel risultato con la squadra Sorana”.
Al di la del risultato sportivo, come te
la immagini la tua vita quotidiana nella città di Sora? “È vero che negli ultimi tre anni ho
giocato a Roma, città nella quella sono cresciuto e di cui conosco bene sia i
pregi che i difetti, ma prima sono stato anche in paesi che non erano
metropoli, come Spoleto, Castellana Grotte, Taviano e Mantova. Immagino che qui
a Sora ci sia un calore più concentrato, un'attenzione maggiore dedicata solo
alla pallavolo e che questo lo potrò ritrovare anche solo camminando per
strada. Poi la bellissima positività di avere i miei affetti più cari a solo
un'ora e un quarto di macchina mi fa stare ancora più tranquillo”.
Questa è solo la parte teorica di quello
che può essere il nuovo palleggiatore della Globo Banca Popolare del Frusinate
Sora, Adriano Paolucci, e per vedere la teoria ancora dovremmo pazientare un
mesetto ma nel frattempo, ora che si va concretizzando l'ossatura della
squadra, potremmo cominciare a fantasticare.
·
Sora
10 luglio 2012. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare
del Frusinate Sora.
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