Suor Febe Rollum e suor Crizzy
Joy, le fedeli custodi della casa vescovile. “Sora ci mancherà: qui abbiamo
trovato persone aperte, ospitali, amiche, generose e con tanta
fede”
di Gianni
Fabrizio
A
dicembre avrebbero raggiunto i tre anni di effettiva cittadinanza sorana. Ma sono
andate via. Ora si sono stabilite a
Roma, presso il Vicariato di S. Giovanni in Laterano. Suor Febe Rollum e suor
Crizzy Joy, di origine filippina, appartengono all’ordine delle “Suore Apostole
del Santo Rosario”. Hanno seguito anche
a Roma, con umiltà e dedizione, mons.
Filippo Iannone, confermando il loro spirito missionario. Per tutto il periodo
del servizio pastorale di mons. Filippo Iannone nella Diocesi di Sora Aquino
Pontecorvo, sono state le fedeli custodi della sua casa, su in Episcopio, in Via XI Febbraio. Hanno avuto la massima
cura dell’abitazione privata
dell’arcivescovo Filippo, Amministratore Apostolico emerito della nostra Chiesa
locale.
Nel dicembre del 2009 lasciarono il loro convento di “Meta di Sorrento”, in provincia di Napoli, per trasferirsi a Sora, nel palazzo vescovile. Prima della loro partenza definitiva, le abbiamo incontrate.
Hanno imparato bene l’italiano, ma l’accento esotico rivela l’origine della loro bellissima terra. “Come anche suor Crizzy, dice la superiora suor Febe, mi sono trovata benissimo qui a Sora. È una bella città, accogliente, pulita, ben organizzata. Qui c’è tutto. Ci siamo sentite subito a nostro agio, fin dai primi giorni di permanenza. Anche la gente di Sora ha accolto noi, molto bene. I sorani, ma un po’ tutti coloro che abbiamo incontrato, si sono dimostrati pieni di fede, aperti, ospitali, rispettosi, generosi e disponibili. Con loro abbiamo condiviso tanti momenti importanti. Ci siamo integrate subito, perché tutte le porte ci venivano aperte con cordialità ed amicizia. Non potremo dimenticare i sorrisi, l’affabilità e l’amicizia di Rossella, di Assunta, di Orietta, di Gianni, di Lucio, di Giorgio, di Giuseppe e di tante altre preziose persone. I loro volti saranno sempre nel nostro cuore. Certo, ci dispiace, di lasciare Sora. Ma noi, seguiamo la volontà del Signore. Continueremo a servire a Roma il nostro arcivescovo Filippo. Sua Eccellenza, aggiunge suor Febe, con noi è sempre stato un padre premuroso ed attento. Sempre disponibile, comprensivo, buono, un vero sostegno sicuro ed intelligente. Un punto di riferimento preciso e puntuale. Lo abbiamo conosciuto proprio qui a Sora, ma sapevamo già che era una persona a modo, di grande umanità e di profonda cultura. Un uomo che dedica tutta la sua esistenza per la gloria del Signore”.
Sono in molti a conoscere l’opera di servizio e di preghiera svolta in silenzio, ma in modo efficace e discreto da suor Febe e da suor Crizzy. Molti i sorani che le hanno salutate così, con semplicità e gratitudine, nel momento della loro separazione dal nostro territorio. Tutti le ricordano per la loro freschezza e la dolcezza dimostrata, per il dono della gioia dei tanti incontri, per la propria presenza quasi nascosta, ma viva. Adesso è il momento dei saluti, pure da parte di coloro che, anche da posizioni e punti di vista diversi, hanno avuto modo, durante il breve soggiorno sorano, di conoscerne e di apprezzarne la loro quotidiana opera di servizio, di religiose profondamente legate al Vangelo.
Nel dicembre del 2009 lasciarono il loro convento di “Meta di Sorrento”, in provincia di Napoli, per trasferirsi a Sora, nel palazzo vescovile. Prima della loro partenza definitiva, le abbiamo incontrate.
Hanno imparato bene l’italiano, ma l’accento esotico rivela l’origine della loro bellissima terra. “Come anche suor Crizzy, dice la superiora suor Febe, mi sono trovata benissimo qui a Sora. È una bella città, accogliente, pulita, ben organizzata. Qui c’è tutto. Ci siamo sentite subito a nostro agio, fin dai primi giorni di permanenza. Anche la gente di Sora ha accolto noi, molto bene. I sorani, ma un po’ tutti coloro che abbiamo incontrato, si sono dimostrati pieni di fede, aperti, ospitali, rispettosi, generosi e disponibili. Con loro abbiamo condiviso tanti momenti importanti. Ci siamo integrate subito, perché tutte le porte ci venivano aperte con cordialità ed amicizia. Non potremo dimenticare i sorrisi, l’affabilità e l’amicizia di Rossella, di Assunta, di Orietta, di Gianni, di Lucio, di Giorgio, di Giuseppe e di tante altre preziose persone. I loro volti saranno sempre nel nostro cuore. Certo, ci dispiace, di lasciare Sora. Ma noi, seguiamo la volontà del Signore. Continueremo a servire a Roma il nostro arcivescovo Filippo. Sua Eccellenza, aggiunge suor Febe, con noi è sempre stato un padre premuroso ed attento. Sempre disponibile, comprensivo, buono, un vero sostegno sicuro ed intelligente. Un punto di riferimento preciso e puntuale. Lo abbiamo conosciuto proprio qui a Sora, ma sapevamo già che era una persona a modo, di grande umanità e di profonda cultura. Un uomo che dedica tutta la sua esistenza per la gloria del Signore”.
Sono in molti a conoscere l’opera di servizio e di preghiera svolta in silenzio, ma in modo efficace e discreto da suor Febe e da suor Crizzy. Molti i sorani che le hanno salutate così, con semplicità e gratitudine, nel momento della loro separazione dal nostro territorio. Tutti le ricordano per la loro freschezza e la dolcezza dimostrata, per il dono della gioia dei tanti incontri, per la propria presenza quasi nascosta, ma viva. Adesso è il momento dei saluti, pure da parte di coloro che, anche da posizioni e punti di vista diversi, hanno avuto modo, durante il breve soggiorno sorano, di conoscerne e di apprezzarne la loro quotidiana opera di servizio, di religiose profondamente legate al Vangelo.
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