12.1.20

"Na canzuncella doce doce" Renato Carosone al Festival di Sanremo per la prima volta. "Speranzella", incisa precedentemente da Christian De Sica

Una sola volta a Sanremo

Christian De Sica
NA CANZUNCELLA DOCE DOCE

di Gabriele Mattacola

Renato Carosone, di cui il 3 gennaio è ricorso il centenario della nascita, nel 1989 ha partecipato per la prima ed unica volta al Festival di Sanremo classificandosi al 14mo posto con il brano dal titolo "Na canzuncella doce doce", composto da Claudio Mattone.

La canzone narra di un pianista il quale, dopo aver fatto il giro del mondo con il suo strumento, decide di interpretare una canzone molto dolce dedicandola a due giovani innamorati. Il brano è incluso nel long playing dal titolo omonimo comprendente altri sette brani appartenenti al repertorio del cantante e pianista napoletano.

Essi sono: "Scapricciatiello", classico della canzone napoletana noto nelle versioni incise da Claudio Villa ed Aurelio Fierro, il motivo strumentale "Pianofortissimo", "Lettera da Milano", pezzo musicale stile epistolare in cui un uomo, residente a Milano dove è immigrato per ragioni di lavoro, si rivolge all'amico Gennaro parlandogli della città immersa nella nebbia la cui specialità culinaria è il risotto alla milanese, "C'ajmma fa", satira in musica sulla politica degli anni Ottanta di cui Carosone è interamente autore, "Speranzella", incisa precedentemente da Christian De Sica, ed infine "Badù Badù" e "'O Pellirossa", interpretate dall'autore tra il 1950 ed il 1960, poco prima che si ritirasse dalla musica fino al 1975 per dedicarsi alla pittura.

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