26.11.17

GIANNI DEGO: IL REUCCIO DEL TRIVENETO

Gianni Dego, nome d’arte di Giovanni Codegoni, è nato a Valli di Chioggia, in
provincia di Venezia, nel 1944. Ha iniziato la sua carriera musicale all’età di
18 anni per poi partecipare al Festival di Castrocaro, condotto da Pippo
Baudo, nel 1969 arrivando in finale. Oggi residente a Candiana in provincia di
Padova, è stato soprannominato dagli amici “Il Reuccio del Triveneto” in
omaggio al grande Claudio Villa a cui si ispira per quanto riguarda le canzoni
da lui interpretate. Da oltre 30 anni è a capo di un’orchestra di musica liscia
che si esibisce in tutta Italia. A partire dalla seconda metà degli anni ’80 ha
inciso vari album tra cui ricordiamo: “Stasera ballo liscio”, “Giochi d’estate”,
“Il mio domani” e “Trent’anni”. In quest’ultimo lavoro discografico troviamo
alcuni brani significativi tra cui l’omonima title-track in cui il cantante veneto
ci dà un bilancio della sua trentennale carriera in ambito musicale ricordando
la prima volta in cui si è esibito in palcoscenico ricevendo il primo applauso
da parte del pubblico presente in sala. Di profondo impegno religioso è il
successivo pezzo dal titolo “O mio signore”. La canzone parla di un incontro
avvenuto dentro una chiesa tra lui ed un uomo che sta pregando per la sua
salute cagionevole. Il cantante lo conforta e tra i due nasce una profonda ed
intensa amicizia. Il brano “In fondo all’anima” ha vinto il 3 Premio delle
Orchestre Ciao Italia mentre “Verde mare” è una dedica in musica alla sua
Venezia. La profonda fede religiosa ha portato Gianni Dego ad interpretare i
brani: “Madonnina di Sarajevo”, pezzo in cui fa riferimento alla Guerra di
Bosnia, e “Piccolo crocefisso”, nel cui video lo vediamo donare al
secondogenito una piccola croce di legno che i genitori avevano riposto
dentro un vecchio baule. In questi anni il cantante e compositore veneto
partecipa, su Canale Italia, alla trasmissione “Cantaitalia” dove lancia una
simpatica mazurka dal titolo “Gratta e vinci”.

Nei primi anni del ‘2000 Gianni Dego diventa nonno di Aurora, primogenita
della figlia Sabrina con cui ha duettato una quindicina di anni prima in “Papà
perché”. Alla prima nipote il cantante ha dedicato un album ed un video dal
titolo omonimo in cui esprime la sua profonda gioia nel vedere l’arrivo della
nipotina che si addormenta tra le sue braccia mentre lui le racconta mille
fiabe. Nello stesso album Gianni Dego omaggia il grande cantante
statunitense Elvis Presley in “Ciao Elvis” e interpreta una canzone impegnata
scritta dal cantautore astigiano Danilo Amerio dal titolo “Il computer” il cui
protagonista è un ragazzo amante  del computer che preferisce alla vecchia
bicicletta  da rottamare che gli è stata regalata dai suoi genitori. Alla fine il
giovane muore di malattia. La voce femminile nell’album è quella di Erika
Manin.

Negli ultimi anni Gianni, pur rimanendo la voce solista, ha passato il
testimone a suo figlio Jonathan con cui ha interpretato il brano “Orgoglioso
di te”. Tra le altre canzoni ricordiamo: “Eternamente”, pezzo sull’anniversario
di matrimonio tra lui e la moglie composto da Franco Bagutti; “Il bel pastore”
pezzo in cui ci parla di un giovane pastore residente nel trentino, “Er
tassinaro” , brano musicale ambientato a Roma ed infine “Cuore alpin” in cui
il cantante rievoca gli anni della Grande Guerra. L’ultimo brano inciso
dall’orchestra Dego è “L’anatra”, interpretato dal cantante veneto assieme a

Gianni Drudi.

* Veroli 26 novembre 2017. Gabriele Mattacola. 

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