Dopo
l’ultima esternazione del padrone delle ferriere, al secolo Marchionne, molti
cittadini si chiedevano e ci chiedevano indignati il nostro parere su
Marchionne.
In Italia la
FIAT ha sempre comandato, ha sempre goduto di protezioni sollecite, ha sempre
costituito con i Governi una sorta di
“comparaggio” – io te do li sordi a te – tu me fai un piacere a me.
Milioni di
ore di cassa integrazione, rottamazioni compiacenti, scelte discutibili di
acquisto di materiale FIAT anche se fuori
tempo massimo e così per un secolo per quello che trapelava dei ben
custoditi segreti.
In cambio
occupazione e investimenti in Italia in prevalenza.
Ora il sig. FIAT si scopre manager globale,
dimentica il debito che ha con la Nazione, sposta il suo baricentro dove crede
più opportuno, disattendendo un accordo sofferto e discutibile per i contenuti
ricattatori che contiene e che riportano i lavoratori FIAT ai tristi anni dei sindacati gialli, dei sorveglianti che
erano secondini, delle ispezioni illegali al vissuto dei dipendenti anche fuori
della fabbrica e tutto questo a fronte di
avere una industria di grande interesse.
Il Nostro, a
parte il disattendere gli impegni, si sente in dovere nella sua sicumera da padrone
che ha ragione a prescindere di dare giudizi offensivi, gretti e di una
incultura abissale su una città unica per storia, civiltà e cultura e sui geni
che l’hanno resa una culla dell’arte e del vivere civile.
A mio avviso
a questo signore andrebbe applicato il Codice Rocco per attività contrarie
all’interesse della Nazione, gli si dovrebbero poi presentare i conti di quanto
la sua FIAT deve all’ITALIA e dopo la restituzione espulso senza pietà.
Ma i nostri
politici non lo faranno mai, troppo occupati a mantenere privilegi leciti ed
illeciti , dove la legge è a misura di chi più conta a danno di tutti gli
altri.
Abbiamo un esempio
di diritto all’italiana mentre ai pensionati non si danno aumenti dal 1993,
anzi a qualche categoria si stanno applicando decurtazioni, la Consulta sancisce
che non sono costituzionali i limiti ai lautissimi stipendi di alcune categorie
che viaggiano con cifre di decine di migliaia di euro.
Di fronte ad
una crisi globale in Italia i sacrifici sono a carico solo delle categorie che
non hanno privilegi, che non si possono fare regole autoreferenti, che non
possono evadere e subiscono tutti i giorni i furti di chi dovrebbe difenderli.
Il segnale
dell’imbarbarimento di questa nazione lo ha dato la vicenda del come si è
proceduto nei confronti di un bambino di 10 anni, vittima di un giudice che vede la legge senza vedere il caso, di
una polizia costretta ad un comportamento incivile,di genitori che non meritano
di essere tali.
In un paese
civile il giudice andrebbe censurato e trasferito ad altri incarichi, i
dirigenti della Polizia avrebbero dovuto agire diversamente e dare istruzioni diverse
ai propri uomini, che si è visto che operavano con ordini perentori, per cui
andrebbero sollevati dal loro incarico, i genitori dovrebbero rileggere di Salomone.
I Ministri
degli Interni, di Grazia e Giustizia e degli Affari Sociali è il momento di
dimostrare che ci sono.
Ma sapete
come finirà, si farà una Commissione d’inchiesta, un sottosegretario riferirà
nella noia di un parlamento che vive lontano dai problemi della gente,mentre ad
un bambino e agli altri bambini che hanno visto si è distrutta l’innocenza
dell’infanzia.
* Sora 12 ottobre 2012. Comunicato stampa dell'associazione "Il Sagittario".
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