Poeta
dialettale sorano ormai scomparso il 30.4.1987 all'età di 82 anni,
nacque in questa
cittadina il 5.4.1905
Di professione commerciante,fu attivo in
ambito diocesano quale
dirigente di Azione Cattolica. L'interesse verso la poesia lo ha
coltivato sin da quando
era bambino e nella metrica da lui usata che è il sonetto ha avuto
come punti di riferimento
i poeti dialettali romani Giuseppe Gioacchino Belli e Trilussa. Nato
in località Cancèglie,
si è poi trasferito in località Transellire dove, alla sola età di
dieci anni, assistè
al terribile terremoto del 1915 che si rivelò per lui, all'epoca
bambino, una esperienza
traumatica in quanto perse alcune delle persone più care. Ebbe la
meritata fortuna
di conoscere il glottologo napoletano Clemente Merlo, che fu il primo
ad occuparsi
del dialetto sorano a cui inviò alcune delle liriche giovanili. Le
poesie in vernacolo
scrittte da Riccardo Gulia sono state da lui raccolte nel volume la
cui ultima ristampa
risale al 1969 ed ha le illustrazioni dell'artista nativo di
Settefrati Alfonso Capocci
“Cancèglie”. Raccoglie
le liriche scritte nell'arco di 34 anni, partendo dalle due dedicate
ai rioni nei quali è nato e vissuto. Nella produzione poetica di
Riccardo Gulia non
mancano omaggi ai grandi della letteratura italiana. Ha infatti
trasposto in vernacolo “Il
sabato del villaggio” di
Giacomo Leopardi ed “Il rovere abbattuto”
di Guido Gozzano.
Il
tema della morte è dominante nella lirica dedicata ai caduti durante
le due guerre mentre
in altre composizioni poetiche possiamo scorgere la sua profonda
religiosità nel momento
in cui mostra la devozione verso i santuari sorani e fa riferimento
all'episodio delle
nozze di Cana in cui Nostro Signore Gesù Cristo trasformò l'acqua
in vino. In “Madama
Dorè” il
poeta sorano fa il paragone tra le ragazze degli anni della sua giovinezza
che si divertono a farsi i ricci ed a ballare la mazurka e la polka e
quelle degli anni
'60 il cui unico pensiero è di aggiustarsi le sopracciglia oppure
leggere le riviste quali
“Bolero”
e “Grand
Hotel”
ed ascoltare la musica rock e degli urlatori. “Biancanèue e i sette nane” è
una bellissima ninna nanna in cui il poeta mostra l'amore per i
propri nipoti
a cui racconta le fiabe e le favole della tradizione e, ripensando
alla propria infanzia,
racconta agli otto bambini le favole di “Cappuccetto
rosso” e
“Biancaneve”.
Nella
sua poesia Riccardo Gulia descrive anche alcuni dei personaggi
caratteristici di Sora
dei quali mette in risalto pregi e difetti: si passa da ' Ncenze
Crestine cancelliere che
sa essere spontaneo con chiunque alla tabaccaioa Antoniella alla
quale, nel giorno di
Sant'Antonio, il poeta le dedica un sonetto e le regala un mazzo di
fiori. Altro tema presente
nella sua poetica è quello inerente alla natura ed agli animali
presente nelle liriche
“Jucela
jucela” e
“La cecala e
la fermica”.
Molto bella è la lirica “Glie
arretine”
in cui
parla dell'antico mestiere dell'arrotino che,con la sua ruota, lavora
ogni giorno per affilare
coltelli senza mai fermarsi e pedalando per poter dar da mangiare ai
propri figli
in quanto è solo perchè rimasto vedovo in giovane età. Alcune
liriche sono state trasposte
in musica dal maestro nativo di San Donato Val di Comino Antonio
Cedrone.
Al
bellissimo paese, cuore di tutta la valle, Riccardo ha dedicato anche
un opuscolo in cui
passa in rassegna i vari “Nickname” degli abitanti. “Fusse
ca fusse” è
una critica all'attore
ciociaro Nino Manfredi riguardo al personaggio del pastore ceccanese Bastiano,
grazie al quale la Ciociaria è vista come “popolo di pecorai”.
Concludendo vorrei
citare l'opuscolo che il nipote del poeta professor Luigi Gulia,
presidente del centro
di studi sorani “Patriarca” e già dirigente scolastico presso il
liceo scientifico “Da Vinci”,
gli ha dedicato una recensione intitolata “I consiglie che nen se
paiene”. Al poeta sorano
sono stati intitolati anche: una scuola primaria; un premio dialettae
ed il ponte in
cui scorre il fiume Liri.
- Veroli 18 gennaio 2014 di Gabriele Mattacola. Frequenta il ciclo di conferenze tenute dal preside prof. Gulia cui s'iscriverà in breve al centro di studi.
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