Grazie alla Caritas Diocesana
La storia di Sandra e Sabrina. Dalla Nigeria a Sora
di Antonella Piccirilli
Sandra viene dalla Nigeria e con un nome così italiano deve avere un amore
"di famiglia" per la nostra nazione. Il suo paese è la prima
economia del continente , da solo ospita un quinto dell'intera popolazione
africana: la Nigeria è l’economia più florida di quel continente, al 37° posto nel mondo per il suo
Pil, grazie alla ricchezza dei giacimenti petroliferi. Ma Sandra non è
venuta in Italia per turismo,
perché questa è solo una faccia della medaglia, e lei fa parte dell'altra
faccia della stessa medaglia, che in Nigeria parla di povertà,
sfruttamento, attacchi terroristici di Boko Haram, violenze continue, che hanno
ucciso civili a migliaia; parla di milioni di persone che non hanno accesso all'acqua potabile, di pena
di morte e di un clima di paura che spegne la gioia.
E questo ancora non basta, perché in mezzo, tra le due facce ci siamo
noi dell'occidente "civilizzato" e non ci facciamo una bella figura:
la distruzione dell'ambiente dovuta all'indifferenza delle grandi compagnie
petrolifere e del governo centrale hanno reso il delta del Niger una delle zone
più inquinate al mondo, costringendo la popolazione che in questa zona
praticava l'agricoltura ad abbandonare le terre e spostarsi. Spesso le
organizzazioni umanitarie hanno denunciato gli abusi delle autorità che
costringono gli abitanti soprattutto delle zone rurali a lasciare le proprietà
per fare posto alle multinazionali. Così, Sandra fugge,
perché ha 23 anni e sa ancora sorridere. Non racconta molto di sé e
soltanto continua a ripetere che non è sposata, non ha un compagno... è
da sola. Sola, ma con una nuova vita in
grembo... Sola, fino al 10 febbraio, perché quella sera è nata Sabrina, una
piccola bellissima sorana nigeriana, venuta al mondo sotto il segno della
speranza, al reparto di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale “SS. Trinità” di
Sora, grazie alla cura di medici, infermieri, personale tutto, che qui è
doveroso ringraziare. Sandra era arrivata da noi nel cuore della notte
tra il 21 e il 22 luglio del 2016. Gli operatori della Caritas aspettavano un
gruppo di uomini, ma sull'autobus proveniente da Catania c'erano solo donne e
tra queste c'è lei, Sandra, giunta con un barcone dalla Libia, da sola,
incinta, al secondo mese di gravidanza. La Caritas Diocesana, grazie all'attenzione
premurosa del vescovo Gerardo, utilizza immediatamente alcuni locali del Centro
pastorale San Luca e dieci ragazze vengono accolte e seguite dalla cooperativa
"La Speranza". Nel caso di Sandra, non avendo il supporto e il
contenimento di un nucleo familiare, la Cooperativa ha inoltrato alle autorità
competenti la richiesta di trasferimento in un centro di accoglienza per donne
sole con bambini. E nell'attesa è nata Sabrina. Si direbbe una storia di
ordinaria immigrazione, ma quando guardi la piccola Sabrina che dorme tra le
braccia di sua madre, capisci che è una
storia di straordinaria voglia di futuro. Il miracolo della vita... una
bimba bellissima!
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