Il
4 e il 5 febbraio da parte del Centro Diocesano Missionario
Una
raccolta di beni in aiuto delle popolazioni del Burundi
Gianni
Fabrizio
Si attende una
ulteriore e generosa prova di vicinanza verso la gemellata diocesi
di Rutana, in Burundi. Infatti da parte del Centro Missionario
Diocesano, è stata organizzata una raccolta di beni per sabato 4 e
domenica 5 febbraio nelle parrocchie della Diocesi di Sora, Cassino,
Aquino, Pontecorvo e nei supermercati del nostro territorio. Per chi
vuole, questo l’elenco dei beni da raccogliere:reti, materassi,
mobiletti, sedie, tavoli, vestiario, scarpe e ciabatte, alimenti a
lunga conservazione e scadenza, prodotti ed utensili per l’edilizia
e falegnameria, sanitari, cemento, calce, incollanti, silicone,
attrezzi per l’agricoltura, biciclette, giocattoli.
I beni
raccolti potranno essere consegnati presso il Centro Servizi Caritas,
all’ex POA, in Via Costantinopoli, a Sora. Per altre informazioni
ci si può rivolgere al centro Missionario Diocesano, tel.
3490577678, a don Pasqualino Porretta oppure ai parroci. È sempre
forte il legame del gemellaggio tra la diocesi di Sora, Cassino,
Aquino, Pontecorvo, con quella in Burundi, sottoscritto il 13 maggio
2014 e fortemente sostenuto dal vescovo Gerardo.
Il gemellaggio della diocesi di Sora,Cassino,Aquino,Pontecorvo con
Rutana, è stato favorito dai rapporti di stima tra mons. Gerardo
Antonazzo ed il Nunzio Apostolico in Burundi, mons. Franco Coppola,
grazie a cui sono iniziati i contatti con mons. Bonaventure Nahimana,
vescovo di Rutana.
L’accordo di collaborazione prevede l’aiuto
per il sostentamento educativo dei seminaristi del seminario minore
della diocesi di Rutana; il ripristino di luoghi di culto; l’aiuto
per l’inizio di attività sanitarie nell’ospedale della diocesi
di Rutana ed aiuti concreti alla popolazione locale. Anche
in questa occasione il Centro Missionario della diocesi di Sora,
Cassino, Aquino, Pontecorvo, diretto da don Pasqualino Porretta,
invita tutti i credenti “ad
essere popolo di misericordia, cioè uomini e donne che sanno farsi
compagni di viaggio di qualunque fratello e sorella, soprattutto
poveri come Gesù. Vivere dalla parte dei poveri deve essere la
normale conseguenza di un cuore convertito dall’amore e dalla
carità. Diventiamo “popolo di misericordia” nel riscoprire e
risvegliare il volto missionario di tutte la componenti della nostra
Chiesa diocesana”.
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